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Bufala inserzioni sociali: attento Facebook usa le tue foto! Nei prossimi giorni


Quotidianamente vengono "spacciate" nuove notizie su Facebook che sono semplicemente delle bufale. Queste si basano sullo stimolo del vantaggio e della preoccupazione, presentano infatti segnalazioni a cui gli utenti non restano indifferenti e sfruttano l’ingenuità dei molti per recuperare il maggior numero di contatti possibili.

Gli scopi di chi crea queste pagine o gruppi, o semplicemente delle note sono molteplici: si va dal semplice recupero del maggior numero di iscritti per gioco o incrementare il numero di utenti, per vantarsi con amici e conoscenti e creare allarmismo ingiustificato, o per ignoranza.

Nei casi più gravi si arriva al vero e proprio furto dei dati per la rivendita a terzi, l’invio di spam, l’invio di messaggi indesiderati o l’uso dei contatti per ottenere vantaggi economici quali il cliccare su pubblicità inserite o collegamenti a siti che fanno guadagnare il creatore di queste pagine e gruppi. E una nuova bufala si sta diffondendo in queste ore sul social network e recita letteramente così:
"ATTENTO! Nei prossimi giorni Facebook inizierà a utilizzare le tue foto personali che potranno apparire in pubblicità sulle pagine dei tuoi contatti. Questo utillizzo è legale e menzionato nelle condizioni di adesione. Ti ricordiamo che tutto cio' che viene pubblicato sul sito di Facebook diventa proprietà di Facebook. Per evitare che le tue foto personali vengano utilizzate daFacebook, vai su "Account", "Impostazioni Account" scheda "inserzioni di Facebook" e seleziona 'nessuno" alla domanda "Le inserzioni sulle pagine della piattaforma possono mostrare le mie informazioni" clicca su "salva modifiche" e sei a posto. PS : Condividi!"


Questa eclatante "scoperta" è semplicemente una bufala creata ad hoc per distribuire panico tra gli utenti di Facebook. E sono in tanti ad esservi caduti, e come al solito ad essere presi in giro, come evidenza questo screen shot di una nota Pagina su Facebook che conta oltre 40.000 fan.


Secondo le istruzioni contenute nel post, bisogna collegarsi a questa pagina su Facebook e selezionare 'nessuno" alla domanda "Le inserzioni sulle pagine della piattaforma possono mostrare le mie informazioni". In realtà, l'operazione che viene indicata si riferisce a Sponsored Stories (notizie sponsorizzate), un nuovo formato di annunci che trasforma le azioni degli amici in contenuti promossi.

Le notizie sponsorizzate sono notizie pubblicate dai vostri amici nella vostra sezione Notizie e vengono visualizzare nella colonna a destra delle pagine di Facebook. I tipi di notizie che possono essere mostrate includono:

"Mi piace" su Pagine, interazioni con applicazioni, registrazioni in luoghi e post pubblicati su Pagine. Ma le foto che verranno utilizzate saranno visualizzate solo dai vostri amici, dunque non vediamo cosa ci possa essere di così tanto "pericoloso" nel mostrare cosa "piace" a voi. Che Facebook conservi i dati del vostro profilo (incluse le foto), ciò accade a prescindere dalle notizie sponsorizzate.


In ogni caso la pagina in questione è disponibile a questo indirizzo e la privacy delle "inserzioni sociali" è impostata di default su "solo amici" (l'altra disponibile è "nessuno"). A tal proposito, riguardo le "inserzioni mostrate a terzi" (dunque non quelle a cui fà riferimento il post bufala), Facebook tiene a precisare che
"Al contrario delle voci che circolano, Facebook non trasmette le tue informazioni personali (compresi nome, immagine del profilo e foto) agli inserzionisti. Facebook non consente alle applicazioni di terzi e alle reti pubblicitarie di usare il tuo nome o la tua immagine nelle inserzioni. Se lo dovessimo consentire in futuro, sarai tu a indicare quali delle tue informazioni potranno essere usate scegliendo un'impostazione specifica. È possibile che tu veda il contesto sociale sui siti Web di terze parti (anche nelle inserzioni in essi presenti) tramite i plug-in sociali di Facebook. Nonostante i plug-in sociali consentano di vivere un'esperienza personalizzata sui siti esterni, Facebook non condivide le tue informazioni con i siti che li contengono."
Qualsiasi cosa che compare su Facebook dovrebbe essere interessante e personalizzata per voi, comprese le inserzioni. Le inserzioni sociali associano il messaggio personalizzato di un inserzionista alle azioni eseguite dai vostri amici, ad esempio quando cliccano su "Mi piace" su una Pagina.

Questa esperienza personalizzata vi offre la libertà di dire ai vostri amici cosa vi piace e di vedere cosa piace a loro. Dunque, prima di cadere in queste "trappole" (create in buona o cattiva fede) e partecipare alla loro diffusione, documentatevi facendo una ricerca sul Web, o rivolgetevi a qualcuno di competenza...e, naturalmente vi invitiamo a condividere il nostro post.

Sponsored Stories: utenti Facebook pronti a diventare spam di se stessi


Facebook ha lanciato Sponsored Stories (Storie sponsorizzate), un nuovo formato di annunci che trasforma le azioni degli amici 'in contenuti promossi e senza alcuna notifica da parte del social network. La novità di marketing trasformerà alcuni tipi di “Mi piace” in vera e propria pubblicità e l’intento, a quanto sembra, ha già formato la “fila” di importanti inserzionisti.


Il popolare social network lancia le 'Sponsored Stories' per sfruttare il meccanismo del passaparola in rete su prodotti e servizi fra conoscenti e amici. In questo modo si diventa testimonial su Facebook aggiornando il proprio status con un check-in o cliccando sul pulsante 'Mi Piace' di un determinato prodotto o servizio. A breve, nella colonna di destra del sito - normalmente dedicata alle inserzioni - spunteranno anche alcuni dei post pubblicati dai propri contatti e relativi a prodotti, marchi o locali e negozi.

Tutti coloro che usano Facebook conoscono il pulsante “Like”, col quale è possibile esprimere il proprio "Mi piace" su un commento, un aggiornamento di stato o un check-in (la condivisione della propria posizione geografica) in un determinato luogo. In tal modo i propri “amici” sapranno che si apprezza, in qualche maniera, quel commento, quello stato o quel luogo. Facebook si appresta ora a trasformare i like e i post degli utenti in banner pubblicitari, senza il loro permesso. Sotto il titolo di “Sponsored Story” di fatto si vedrà lo stesso elemento di un check-in o di un post linkato ma evidenziato nella colonna di destra, solitamente dedicata alla pubblicità.


Le 'Sponsored Stories', come spiega al Wall Street Journal Jim Squires, capo del team di marketing di Facebook, consentono agli inserzionisti di acquistare e ri-pubblicare fra le pubblicità i contenuti degli utenti riferiti ai propri marchi. Terminata la fase di test - durata tre mesi - Facebook è ora partito con il lancio insieme a brand come Coca-Cola, Starbucks e Levis, ma anche ad organizzazioni no profit come Unicef. “Le storie sponsorizzate sono copie esatte dei commenti e dei chech degli utenti già visibili sulle bacheche”.

Post di questo tipo - che non potranno essere modificati dagli inserzionisti - appariranno non solo nel tradizionale flusso di contenuti in bacheca, ma anche nella colonna di destra, insieme ad altri messaggi pubblicitari, con l'apposita etichetta «sponsorizzato». L'obiettivo è quello di catturare l'attenzione dell'utente facendo leva sul legame con i propri amici. Gli iscritti non riceveranno nessuna notifica speciale se un proprio post verrà trasformato in pubblicità e non è prevista al momento alcuna opzione per evitare che questo accada.



Il meccanismo, assicura Squires, resta però fedele alle impostazioni della privacy: il post «sponsorizzato» comparirà come pubblicità solo ai contatti che comunque lo avrebbero visualizzato nel normale flusso di aggiornamenti in bacheca. Negli States (il primo paese in cui è partita la nuova feature, mercoledì mattina) sta crescendo una polemica sulle scarse opzioni concesse agli utenti. Al punto che qualcuno ha già accusato il social network di volere far diventare l'utente spam dei propri amici.

Qualche perplessità a tal proposito la esprime David Berkowitz su Mashable: “È improbabile che gli utenti daranno il via ad una rivolta, ma qualche disturbo ci sarà. Il motivo? Considerate queste due domande:
  • Vi sta bene che gli inserzionisti usino i vostri aggiornamenti nelle loro pubblicità senza il vostro consenso?
  • Quando interagite pubblicamente con i vostri marchi o le vostre aziende preferite, a loro andrà bene che questo sia caratterizzato in messaggi che solo i vostri amici possono vedere?”
Dopo una lunga disamina sugli aspetti di questa feature, l'articolo si conclude con la proposta di renderla opzionale (opt-out).

La soluzione potrebbe essere quella di suggerire, in home page, oltre che gli amici, anche possibili inserzionisti interessati ai nostri update. Una volta concesso il permesso, Facebook potrebbe velocemente fornire i nomi degli utenti agli inserzionisti. La dinamica ricorda molto i post su Twitter sponsorizzati. La differenza sta nella quantità di utenti, dato che Facebook è ormai vicino ai 600 milioni e un post sponsorizzato sul suo social network ha un notevole rilievo. Facebook dovrà però fare molta attenzione a non toccare l’argomento privacy in modo inopportuno, invadere eccessivamente o alterare in maniera rilevante il significato attuale del “Like”.