Yarix vs ransomware di nuova generazione cripta file e cancella backup


Yarix ha dichiarato guerra al nuovo ransomware che cripta i file e cancella i backup di sistema allo scopo di estorcere denaro ai possessori del pc. Il tutto accompagnato dalla minaccia di segnalare alle autorità il possesso di materiale pedopornografico da parte dell’utente ricattato. 

Da anni ormai i cosiddetti ransomware mettono a dura prova le capacità dei più tenaci specialisti con ingenti richieste di denaro per riavere in cambio i file che riescono a prendere in ostaggio per poi crittografarli con algoritmi sempre più complessi e difficili da espugnare. Tutto ciò ha spesso obbligato migliaia di utenti a cedere alle richieste di organizzazioni criminali che continuano a prosperare indisturbate. 

Stavolta si tratta di una minaccia ancora più complessa, che ha iniziato nelle ultime settimane a diffondersi molto rapidamente per andare a colpire soprattutto le reti aziendali, in particolare tra reti di imprese gestite da Windows Server e sfruttando le debolezze del sistema per stabilire connessioni remote. Identificato con il nome Trojan.ArchiveLock.20, una volta inserito nel sistema rimane invisibile e viene risvegliato a distanza. 

Attivato è in grado di cifrare numerosi file attraverso password dall’elevato livello di sicurezza per poi mostrare attraverso una schermata (che blocca l’interfaccia) cosa sta succedendo al pc e le istruzioni per riavere i propri dati in cambio di un notevole esborso di denaro. Oltre a ciò il ransomware arriva a cancellare gli eventuali backup presenti nel sistema minacciando in taluni casi di rivelare alle autorità il possesso di materiale pedopornografico contenuto all’interno del pc. 

“Sono ormai numerosi i casi dei quali siamo a conoscenza - dichiara Marco Zanovello, CTO di Yarix - una vera e propria ondata massiccia che attualmente non è quantificabile con precisione, anche perché alcuni non vengono denunciati. Ma possiamo tranquillamente affermare che sono diverse decine solo nella sola area triveneta. Ed in costante aumento”. 

Emblematico è il caso di un privato che ha deciso di non farsi estorcere denaro e si è rivolto a Yarix per risolvere il problema: attraverso una falla nel sistema i cracker hanno depositato all’interno del pc un programma che ha cifrato tutti i dati utilizzando una password di circa un centinaio di caratteri. I dati originali sono stati cancellati sovrascrivendo più volte lo spazio libero del server al fine di rendere irriconoscibili eventuali frammenti di informazione. 

“In questo modo - continua Zanovello - il recupero dei dati è praticamente impossibile: o si trova il sistema di risalire alla password usata oppure servirebbero anni per provare l’intera gamma delle combinazioni possibili. Sfortuna ha voluto che siano stati colpiti anche i backup, lasciando l’utente completamente privo di risorse”. 

Come intervenire? “La strada per trovare una soluzione reale a questo tipo di attacchi sembra ancora lunga - spiega Zanovello - anche perché questi cracker sono abilissimi professionisti del crimine. Siamo comunque intervenuti tempestivamente per evitare che il problema si propagasse agli altri pc della rete e grazie al nostro Forensic Lab siamo riusciti a ripristinare parte dei file. Successivamente abbiamo affidato i dati ai nostri team di ricerca e sviluppo che, utilizzando tecnologie particolari quali, ad esempio, lo sfruttamento dei chipset delle schede video, potrebbero essere in grado di recuperare la totalità dei dati”. 

“Se esiste una morale che possiamo trarre da questo episodio - dichiara l’Amministratore Delegato di Yarix Mirko Gatto - è l’assoluta necessità di una cultura della sicurezza informatica. Si tratta di capire che una volta attivata una protezione è necessario seguirne e verificarne costantemente la tenuta, allo scopo di limitare l’esposizione della macchina ad attacchi esterni. Ma anche l’importanza di un piano di disaster recovery, in mancanza del quale i tempi di ripristino della continuità operativa possono essere assai dilatati, con tutte le conseguenze che ciò comporta per il business dell’azienda. Un accorgimento semplice ma fondamentale che in caso di danno può permettere di recuperare l’attività in due giorni invece che in tre settimane”.

Yarix (www.yarix.com), con sede centrale a Montebelluna, già attiva a livello europeo nell'ambito dell'information security, da oltre un decennio promuove una visione della sicurezza che possa contribuire alla creazione e al consolidamento di una vera e propria cultura informatica, sia fornendo soluzioni adeguate ad ogni tipo di esigenza, sia aiutando il cliente ad affrontare l’incessante evoluzione tecnologica dell’ambiente in cui si trova a operare.


Dell Quest semplifica la gestione e la sicurezza degli account privilegiati


Al fine di contrastare le violazioni di dati regolarmente riportate delle aziende, Dell Software presenta Quest One Privileged Access Suite per Unix, una soluzione che combina le tecnologie di bridge e root delegation di Active Directory per combattere la gestione inefficace di account privilegiati con una singola interfaccia intuitiva che garantisce la protezione dell’azienda dall’interno. Gli hacker perpetrano attacchi sempre più mirati sulle infrastrutture aziendali. 

Sono numerosi i report che segnalano dipendenti scontenti che utilizzano in maniera inappropriata il proprio accesso privilegiato per sottrarre dati aziendali sensibili e informazioni sui clienti, o causano problemi al sistema informatico aziendale. I sistemi Unix, per loro natura, sono potenzialmente molto vulnerabili, in particolar modo se nelle mani di dipendenti insoddisfatti. Le aziende spesso dispongono di numerosi server Unix e Linux, ognuno dei quali opera in maniera indipendente e richiede una propria gestione dell’account sorgente condiviso. 

Questo non solo risulta in un insieme sconnesso di controlli inaffidabili che si basano fortemente su processi manuali inclini all’errore, ma comporta che l’accesso all’account sorgente per ogni sistema si ottenga attraverso una password spesso condivisa tra il personale IT. Dell Software si è focalizzata sulla sicurezza per stabilire un perimetro che avvolga l’intero ambiente IT, offrendo la salvaguardia da minacce sia interne che esterne. 

Per proteggere l’organizzazione dall’interno, Dell Quest One Privileged Access Suite per Unix unifica e consolida le identità, assegnando responsabilità individuali e consentendo il reporting centralizzato per l’accesso Unix. Quest One Privileged Access Suite per Unix combina tre soluzioni di gestione di account privilegiati all’interno di una console unificata progettata per risolvere le problematiche legate a gestione e sicurezza degli ambienti Unix. 


Authentication Services è la soluzione AD bridge di Dell che estende la sicurezza e la conformità di Active Directory a Unix e Linux - oltre che a Mac e a molte altre applicazioni enterprise - e condivide un’avanzata interfaccia di gestione e una solida integrazione sia con Quest One Privilege Manager per Unix che con Quest One Privilege Manager per Sudo.
Quest One Privilege Manager per Unix è una soluzione sostitutiva per sudo che fornisce controlli granulari, basati su policy per proteggere l’accesso sorgente da potenziali usi scorretti o abusi, e aiuta a definire e a garantire le policy di sicurezza definendo chi può accedere a quali funzioni sorgente, oltre che le modalità e i luoghi in cui è possibile eseguire tali funzioni.
Quest One Privilege Manager per Sudo ottimizza la gestione degli account privilegiati che utilizzano sudo eliminando l’inefficiente e inaffidabile gestione box-by-box. I plug-in unici di Dell possono potenziare sudo 1.8.1 (e versioni successive) con un server di policy centrale, la gestione centralizzata di sudo e del file di policy dei relativi utenti, e il reporting centralizzato sui diritti di accesso e sulle attività degli utenti sudo, così come il keystroke logging di attività eseguite tramite sudo.
Quest One Privileged Access Suite per Unix offre all’IT una soluzione modulare e integrata di gestione degli account privilegiati attraverso una singola sorgente degli accessi unificata per l’intero ambiente Unix/Linux, utilizzando sudo o avanzate funzionalità di delegation che meglio si adattano alle necessità dell’azienda.


“Gli account privilegiati non gestiti adeguatamente rappresentano una delle più serie minacce alla sicurezza di un’organizzazione. Per questo motivo, l’IT deve estendere la protezione al di là di un singolo punto e garantire la sicurezza sia dall’esterno verso l’interno che viceversa. Quest One Privileged Access Suite per Unix offre una gamma completa di funzionalità di autenticazione, autorizzazione e amministrazione per l’accesso a Unix/Linux che assicurano una protezione completa”, ha commentato John Milburn, Executive Director, Identity and Access Management Solutions, Dell Software.

I numeri delle violazioni
• Ogni giorno un’azienda è vittima di una violazione di dati che si rivela essere molto costosa. Spesso queste vittime credono di disporre delle misure di sicurezza necessarie, purtroppo però vengono pre-identificate per essere attaccate o per vulnerabilità facilmente sfruttabili.
• Nonostante 855 aziende abbiano riportato incidenti e 174 milioni di record compromessi nel solo corso del 2012 , le aziende fanno fatica a difendere il perimetro da questi criminali.
• Una ricerca su 150 responsabili IT senior condotta per conto di Dell Quest Software ha rivelato che: o 46 intervistati possiedono oltre 100 account privilegiati all’interno delle loro organizzazioni.
• Oltre la metà degli intervistati (53%) ha oltre 10 amministratori che devono accedere a questi account e oltre un quarto di questi (27%) condivide le password tra più di 10 amministratori. o Circa due terzi degli intervistati non sono sicuri di poter tracciare le attività eseguite con credenziali condivise fino all’individuazione del singolo amministratore che le ha svolte.

Dell Inc. (NASDAQ: DELL) ascolta i clienti, offrendo tecnologie e servizi innovativi che consentono loro di ottenere di più. Per ulteriori informazioni www.dell.com e www.quest.com.


Fonte: Axicom
Foto: Quest

Symantec: cresce cyber-spionaggio +42% in 2012, 31% obiettivi è Pmi


Symantec Corp's (Nasdaq: SYMC) Internet Security Threat Report, Volume 18 (ISTR) oggi ha rivelato un aumento del 42 per cento nel corso del 2012 in attacchi mirati rispetto all'anno precedente. Progettato per rubare la proprietà intellettuale, questi attacchi di cyberspionaggio mirati stanno sempre più colpendo il settore manifatturiero, così come le piccole imprese, che sono l'obiettivo del 31 per cento di questi attacchi. Le piccole imprese sono gli stessi obiettivi attraenti e un modo per raggiungere infine le imprese più grandi tramite tecniche di "watering hole". Inoltre, i consumatori rimangono vulnerabili alle minacce ransomware e mobile, in particolare sulla piattaforma Android.