In queste ore, grazie ai commenti alla nuova proposta per la Dichiarazione dei diritti e delle responsabilità (DDR) e sulla base del feedback degli utenti, Facebook ha annunciato nuove revisioni alle modifiche proposte alla DDR. Anche dove non sono state effettuate revisioni, il social network ha fornito una spiegazione della modifica originale. Alcuni hanno criticato i cambiamenti apportati in sordina e Facebook ha deciso di riaprire il periodo utile per inviare commenti alla nuova DDR proposta, per dare agli utenti un'altra opportunità per rivedere le modifiche proposte e inviare i loro commenti prima di finalizzare il documento.
"Stiamo per pubblicare oggi alcune modifiche riviste della DDR che riflettono i commenti inviatici dagli utenti, e anche dove non abbiamo effettuato revisioni, desideriamo fornire una spiegazione della modifica originale", scrive Facebook Site Governance. "In effetti, - prosegue Facebook - molti dei commenti che ci sono pervenuti erano per richiedere spiegazioni anziché modifiche. Il periodo utile per commentare le modifiche proposte si riapre oggi, consentendo agli utenti di inviare i loro commenti sulle nuove modifiche proposte".
"Alcuni degli utenti e numerosi giornalisti", secondo Facebook, "avrebbero frainteso l'aggiornamento proposto alla DDR riguardante i cambiamenti nel modo in cui Facebook raccoglie o utilizza i dati". La Normativa sull'utilizzo dei dati (chiamata in precedenza "Normativa sulla privacy") disciplina il modo in cui Facebook raccoglie e utilizza i dati. "Al momento, - spiega Facebook - non stiamo proponendo alcun aggiornamento a tale documento, al contrario abbiamo proposto modifiche alla DDR di carattere principalmente amministrativo e chiarificatore (come la variazione da 'profilo' a 'diario')".
Sulla base dei commenti degli utenti, Facebook ha aggiunto una nuova frase nell'introduzione alla DDR e nella Sezione 1 per chiarire la distinzione fra la DDR e le altre sue normative, compresa la Normativa sull'utilizzo dei dati. Facebook tiene a precisare che ha cambiato il nome della sua normativa sulla privacy in “Normativa sull'utilizzo dei dati” nel settembre 2011, perché ritiene "che questo nome descriva meglio le informazioni fornite nel documento". Il suo scopo è quello di ottenere la coerenza nei termini utilizzati nella DDR. Per consultare la sua Normativa sull'utilizzo dei dati, cliccare qui (https://www.facebook.com/about/privacy/). Per inviare domande o reclami alla normativa cliccare qui.
La Sezione 2 descrive il modo in cui i contenuti e le informazioni degli utenti sono condivisi su Facebook. Molti utenti hanno inviato commenti sull'aggiunta della frase "l'utente o gli altri che possono vedere i contenuti e le informazioni dell'utente" nella Sezione 2.3. "Dopo aver analizzato i commenti che ci sono pervenuti, - scrive Facebook - abbiamo riscritto la Sezione 2.3 spiegando meglio il modo in cui gli utenti e gli altri condividono i contenuti e le informazioni con le applicazioni". Facebook ha aggiunto, inoltre, riferimenti e link a risorse che descrivono il funzionamento delle applicazioni su Facebook e i controlli a disposizione degli utenti.
Quando l'utente condivide informazioni con altri tramite le applicazioni sulla Piattaforma, tali applicazioni devono rispettare le sue normative sulla Piattaforma di Facebook. Nel maggio 2007, nella sua normativa sulla privacy è stata inserita la seguente spiegazione: "Se l'utente, i suoi amici o i membri della sua rete utilizzano applicazioni di terzi, sviluppate utilizzando la Piattaforma Facebook ('applicazioni della Piattaforma'), tali applicazioni della Piattaforma possono accedere a determinate informazioni riguardanti l'utente e condividerle con altri in base alle impostazioni sulla privacy selezionate dall'utente".
Dal settembre 2011, è spiegata in una sezione della sua Normativa sull'utilizzo dei dati chiamata "Condivisione con altri siti Web e applicazioni" (https://www.facebook.com/about/privacy/your-info-on-other). L'utente, per evitare che gli amici importino informazioni che lo riguardano nelle applicazioni che utilizzano, può impostare le opzioni desiderate nei controlli della sezione "Applicazioni e siti Web" della pagina Impostazioni sulla privacy. Tramite queste impostazioni l'utente può controllare la maggior parte delle sue informazioni che gli amici possono condividere e bloccare le singole applicazioni.
L'utente può inoltre disattivare completamente la Piattaforma, impedendo così agli altri di condividere qualsiasi sua informazione con le applicazioni. Tutto ciò è spiegato nella sua Normativa sull'utilizzo dei dati (https://www.facebook.com/about/privacy/your-info-on-other#friendsapps). La Sezione 3 descrive il modo in cui Facebook può collaborare per garantire la sicurezza degli utenti su Facebook. Alcuni utenti hanno chiesto una spiegazione più approfondita a Facebook del perché abbia cambiato l'espressione che vieta i "messaggi di odio" in "discorsi che incitano all'odio" nella Sezione 3.7.
"Riteniamo che l'espressione 'discorsi che incitano all'odio' descriva meglio la nostra normativa sui contenuti vietati, che è rimasta invariata", spiega Facebook. "A volte le discussioni su Facebook includono contenuti controversi, che qualcuno potrebbe interpretare come 'messaggi di odio'. Mentre consentiamo le discussioni su idee, istituzioni, eventi e prassi controverse, non tolleriamo i discorsi che incitano all'odio [...] Ciò è inoltre coerente con i Standard della comunità (https://www.facebook.com/communitystandards/)", conclude Facebook.
La Sezione 5 descrive le linee guida che utilizza Facebook per rispettare i diritti delle persone sulla Piattaforma. Nella Sezione 5.9, in particolare, Facebook ha sostituito la modifica originale con una nuova frase per evidenziare come è possibile fornire i propri commenti sull'aggiunta dei tag: "Cosa può fare un utente se un altro utente lo tagga contro la sua volontà?". Facebook offre molti strumenti per controllare l'aggiunta dei tag. Ad esempio, è possibile: attivare il Controllo del profilo (diario), che consente all'utente di controllare i post e le foto in cui è taggato prima che siano pubblicate sul suo profilo (diario).
È possibile inoltre segnalare un abuso su Facebook o utilizzare il suo strumento di segnalazione sociale (https://www.facebook.com/help/?faq=128548343894719). La Sezione 6 spiega in che modo Facebook interagisce con i dispositivi mobili. Nell'ambito di queste integrazioni mobili, altri utenti potrebbero sincronizzare o salvare informazioni condivise con loro su un dispositivo mobile. La Sezione 8 riguardava in precedenza al pulsante Condividi link, uno di primi plug-in di Facebook che i terzi potevano mettere sui loro siti Web.
Facebook ha voluto chiarire che le disposizioni riguardanti il pulsante Condividi link si applicano all'utilizzo di tutti i plug-in sociali. Perciò ha sostituito i riferimenti a "Condividi link" con "plug-in sociali". Le sue normative relative ai plug-in sociali non sono cambiate. I plug-in sociali sono descritti nella sua Normativa sull'utilizzo dei dati (https://www.facebook.com/about/privacy/your-info-on-other#socialplugin) e nel Centro assistenza (https://www.facebook.com/help/social-plugin-privacy) e il modo in cui i terzi possono utilizzarli è descritto nelle sue Normative della Piattaforma (https://developers.facebook.com/policy/).
I commenti sostanziali e pertinenti sulle modifiche specifiche possono aiutare Facebook a decidere se incorporare o riconsiderare una determinata proposta o se sia necessario un voto. Per vedere un documento in cui siano evidenziate le modifiche, è possibile usare la versione inglese con le "revisioni". Eventuali commenti devono essere lasciati entro le ore 17:00 (Fuso orario del Pacifico) del 27 aprile 2012. Le modifiche al documento sono disponibili qui: https://www.facebook.com/fbsitegovernance?sk=app_4949752878. I commenti possono essere lasciati alla fine della nota su Facebook: http://www.facebook.com/note.php?note_id=10151547206235301.
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