Web e social network sono le nuove frontiere anche per il razzismo. Sono oltre un migliaio i gruppi su Facebook che dichiarano o si manifestano razzisti e xenofobi. Un centinaio di gruppi si dichiarano anti musulmani, 350 anti immigrati, alcuni dei quali raggiungono anche punte di settemila iscritti, stesse cifre che si raggiungono anche tra i 300 anti zingari e, potevano non esserci, anche 400 pagine «dedicate» al razzismo anti «terroni» e anti napoletani.
È quanto emerge dalla ricerca «Io e gli altri. I giovani nel vortice dei cambiamenti», promossa dalla Conferenza dei presidenti dei consigli regionali, presentata nei giorni scorsi alla Camera e realizzata da Swg. Pur se l’indagine realizzata tra l’ottobre e il novembre scorso non può essere considerata un censimento vero e proprio perché quella di internet è una realtà che varia continuamente ha tuttavia «un valore indicativo», dice Enzo Risso della società che ha realizzato l’analisi.
Tra tutti i gruppi pur se diversi per tipologie razzistiche, quasi la metà dichiara verso gli stranieri atteggiamenti di chiusura, che per un 20 per cento sfocia addirittura in vera e propria xenofobia, mentre è solo il 39,6 per cento di questi gruppi che manifestano apertura verso altre etnie. All'interno si riconoscono gli inclusivi (19,4 per cento) con un'apertura totale e serena (55,3 per cento); i tolleranti (14,7 per cento), un po' più freddi rispetto ai precedenti e gli aperturisti tiepidi (5,5 per cento), ossia giovani decisamente antirazzisti, ma con forme più caute e trattenute, minore interazione con le altre etnie e un riconoscimento più ridotto dell'amore omosessuale. Al centro lo studio posiziona i mixofobici (14,5 per cento), giovani che non sono del tutto proiettati verso la chiusura, ma neppure verso il suo opposto e che vivono un sentimento di fastidio verso ciò che li allontana dalla loro identità.
Il profilo più estremo del razzismo tra i giovani, così come emerge dall'indagine, descrive una persona che ostenta superiorità e persistente bisogno di potenza. Ha atteggiamenti apertamente omofobici, spinte antisemitiche, convinzione dell'inferiorità delle donne. E non accetta nessuna razza o etnia diversa dalla propria. Un profilo che riguarda il 10,7 per cento dei giovani, ma estremamente preoccupante. L'indagine definisce questa tipologia come quella dei soggetti "improntati al razzismo".
Origine: La Repubblica
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