Il fenomeno della disattivazione dei profili Facebook è in crescita, complice anche il successo del popolare social network, che conta ormai quasi 600 milioni di utenti. Il più delle volte il sistema automatico di sicurezza sviluppato dai programmatori della piattaforma che monitora, con complicati algoritmi, ogni utente disattiva un profilo Facebook nel momento in cui vengono riscontrati degli abusi nell'uso di certe funzionalità. Quando si parla di abusi si intendono tutte quelle azioni che vengono fatte troppo spesso oppure che vanno contro il regolamento di Facebook.
Ma sono tantissimi coloro i quali sono stati cancellati all'improvviso e senza motivo. E dunque diventa fondamentale "tutelare la privacy degli utenti di facebook ed evitare sospensioni improvvise ed immotivate del proprio account, principi che pero' non vengono rispettati dai gestori che possono utilizzare e controllare i dati personali di ciascun utente. Occorre individuare una soluzione per evitare questa 'sciagura sociale sul web'". Giorgio Jannone, presidente della commissione degli Enti di gestione previdenziale della Camera, ha così chiesto in una interrogazione parlamentare quali interventi il ministro dello Sviluppo economico intende adottare per "suggerire la nascita in Italia di un gruppo di rappresentanti legali che si occupino di proteggere la privacy e i diritti degli utenti di Internet".
Il punto certo è che Facebook, piattaforma dove ormai 16,7 milioni di italiani esprimono i propri pensieri e le loro proteste, pubblicano le loro immagini e si mandano la loro corrispondenza, non ha nel nostro paese, che si sappia, nemmeno uno “sportello” cui indirizzare i propri reclami.". Facebook, - sottolinea Jannone - e' stato messo sotto accusa a causa della disabilitazione di molti profili non motivata, che fa rimanere gli utenti senza alcuna tutela". Jannone e' stato, lo si legge nell'interrogazione, "in prima persona vittima di questa disavventura vedendosi bloccato il proprio account, senza avere nessun referente a cui potersi rivolgere.
Pertanto, qualora il disagio si perpetuasse ancora nel tempo, - aggiunge Jannone - lo scrivente si rivolgera' alle associazioni dei consumatori, alla polizia postale ed alle autorita' che dipendono dalla commissione dallo stesso presieduta". Nell’interrogazione si legge, che oltre all’On. Jannone anche l’On. Matteo Salvini ed il giornalista antimafia Nino Randisi, nei mesi scorsi, sono stati colpiti da questo strano comportamento, che ha disabilitato i rispettivi profili. L’ultima rilevazione dell’Osservatorio Facebook in Italia rivela un evidente calo degli utenti italiani. Ad oggi gli italiani su Facebook risultano essere 16.707.000 mentre un mese fa erano 16.858.000. Questo cambiamento potrebbe, in realtà, essere determinato da una pulizia del database alla caccia di utenti fasulli.
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