G Data in occasione della GameScom, la grande fiera del videogioco che si è svolta a Colonia, ha messo in evidenza i rischi principali per i giocatori online e fornito una serie di utili suggerimenti per giocare in tutta sicurezza su Internet. Il gioco online è più popolare che mai. Per il 2016 gli analisti di Digi-Capital prevedono un giro d’affari di 48 miliardi di dollari per l’online e il mobile gaming in tutto il mondo.
Per proteggersi dalle minacce è utile informarsi sui rischi che si corrono e possedere nozioni di base sulle misure d'adottare.
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Kaspersky, social network parco giochi virtuale più insidioso per bimbi
Con l’avvicinarsi delle vacanze estive, Kaspersky Lab ricorda ai genitori che è proprio in questo periodo dell’anno che i ragazzi, oltre a passare del tempo fuori casa, navigano molto anche in Internet. Il web è una fonte di informazioni utili durante l’anno scolastico, ma se utilizzato senza restrizioni può diventare un ambiente molto pericoloso. Minacce come virus, frodi online e contenuti non adatti ai minori, mettono in pericolo non solo i bambini, ma l’intera famiglia.
Le famiglie oggi tendono ad avere molti dispositivi connessi ad Internet e questo rende più facile l’accesso ad Internet per i bambini, ma è anche più difficile controllare le loro attività. Secondo una ricerca condotta dal B2B International ad aprile 2013 per conto di Kaspersky Lab, ogni famiglia possiede da due a tre PC o portatili (2,5 dispositivi in media nel mondo), uno o due smartphone (1,4 in media) e un tablet (0,7 in media).
In un modo o nell’altro i bambini utilizzano tutti questi dispositivi e gli strumenti di Parental Control risultano ancora poco diffusi. Kaspersky Lab ha analizzato le risposte raccolte dal modulo Parental Control presente nei prodotti per la protezione e nei primi cinque mesi del 2013 è emerso che le principali fonti pericolose che attirano l’attenzione dei bambini su Internet sono:
• social network (31,26%);
• contenuti per adulti (16,83%);
• negozi online (16,65%);
• chat e forum (8,09%);
• web-mail (7,39%); fonti che contengono file illegali (3,77%);
• giochi online (3,19%).
Per quanto riguarda altre fonti inappropriate come i siti riguardanti armi e droghe, siti per il gioco d’azzardo e sistemi di pagamento, il dato è compreso tra lo 0,8 e il 2% delle risposte raccolte grazie al modulo Parental Control. Nell’ultimo mese (maggio 2013) i moduli di Parental Control hanno registrato più di 52 milioni di tentativi di accesso ai social network e più di 25 milioni di tentativi di accedere a siti per adulti. Questo rivela un cambiamento interessante, perchè la pornografia scende al secondo posto dopo i social network, mentre la Top 3 dei primi mesi del 2013 vede anche la presenza di negozi online (probabilmente per la ricerca di giocattoli o simili).
In queste circostanze i genitori devo essere molto cauti: se i bambini conoscono il luogo in cui i genitori custodiscono la carta di credito, c’è la possibilità che essi possano fare acquisti non autorizzati. Inoltre, i bambini posso essere vittime di negozi online creati appositamente dai criminali informatici. Le preferenze dei bambini variano da paese a paese. Per quanto riguarda l’Italia i più diffusi sono i social network (63,05%). In seconda posizione troviamo le web-mail che spesso sono un mezzo utilizzato dai criminali informatici per diffondere programmi nocivi (11,79%); al terzo posto troviamo i siti con contenuti per adulti (9,73%).
Negli Stati Uniti la categoria “Contenuti per adulti” è in testa con 22,02%, i negozi online si trovano in seconda posizione con 19,50% e i social network con 18,88% godono quasi della stessa popolarità. Una situazione simile si può riscontrare nel Regno Unito, dove la Top 3 è composta dagli stessi contenuti: siti per adulti con un dato pari al 23,27%, negozi online (19,59%) e social network (16,14%). I bambini nel Regno Unito preferiscono i giochi online (5,94%) e i social network (4,84%). I bambini tedeschi sono più propensi a cercare online contenuti per adulti (25,66%).
In seconda e terza posizione troviamo i negozi online (20,68%) e i social network (18,29%). La situazione in Giappone non ha nulla in comune con gli altri paesi. La generazione dei giovani in questo paese tende a privilegiare i siti di “Chat e Forum” (34,25%). Apparentemente, questi siti agiscono come un sostituto del social network, che scendono in quarta posizione (10,59%). I siti per adulti occupano la seconda posizione con 23,28%, mentre al terzo posto troviamo i negozi online con 16,89%. In Brasile i più diffusi sono i social network (22,34%) seguiti dai contenuti per adulti (18,91%) e dai negozi online (16,76%).
“Come sempre, prevenire è meglio che curare. Questo è il principio su cui si basa la tecnologia Parental Control. Nel mondo moderno, l’accesso a qualsiasi tipo di informazione è diventato molto più semplice rispetto al passato. Allo stesso tempo, i bambini sono particolarmente vulnerabili e per loro natura ingenui. Per questo motivo, gli strumenti per proteggere i bambini dai contenuti web inappropriati dovrebbero diventare obbligatori”, ha dichiarato Konstantin Ignatyev, Web Content Analysts Group Manager di Kaspersky Lab.
“Nei prodotti Kaspersky Lab, le funzionalità di Parental Control sono integrate in tutte le recenti soluzioni di protezione, che garantiscono agli utenti un’esperienza online sicura per i bambini e allo stesso tempo evitano possibili infezioni, attacchi e altre minacce online”. Il Parental Control, presente nel software dei prodotti, è conveniente in quanto consente ai genitori di proteggere in maniera discreta e intelligente i propri figli da contenuti indesiderati, senza bloccare del tutto l'accesso al web.
Utilizzando semplici strumenti, i genitori possono configurare le caratteristiche di protezione per soddisfare i loro bisogni e andare incontro alle esigenze dei proprio figli. In particolare, il Parental Control permette di restringere l’accesso a siti e programmi specifici o all’intera rete Internet. Allo stesso tempo, i genitori possono impostare anche gli orari per l'utilizzo del computer da parte dei propri figli: in un momento diverso da quello stabilito, il computer semplicemente non si accende. Il modulo di Parental Control comprende una lista completa di funzioni dedicate per la protezione dei bambini. Queste caratteristiche sono disponibili nei seguenti prodotti Kaspersky Lab:
• Kaspersky Internet Security;
• Kaspersky Internet Security;
Kaspersky Lab ha anche rilasciato applicazioni dedicate per smartphone e tablet, come risposta all’enorme diffusione di questi dispositivi tra i giovani: Parental Control (Safe Browser) per iOS e Parental Control per Android. Queste applicazioni possono essere scaricate dagli app store ufficiali della propria piattaforma mobile. Le statistiche che Kaspersky Lab ha raccolto si spera aiuteranno i genitori di tutto il mondo a capire meglio come i loro figli passano il tempo su internet e prendere adeguate misure di sicurezza. La versione completa dell’articolo “Cosa stanno facendo online i bambini?” è disponibile su securelist.com.
Internet/ contenuti inappropriati, privacy e ludopatia: allarme tra i bambini
Il lato oscuro della Rete
Un numero elevato di bambini è esposto a contenuti potenzialmente in grado di turbarli e certamente non adatti alla loro età. E' quanto emerge dall'Indagine conoscitiva sulla condizione dell'Infanzia e dell'Adolescenza in Italia 2012, presentata da Telefono Azzurro ed Eurispes. Più di un bambino su 4 (25,9%) ammette di essersi imbattuto in pagine Internet contenenti immagini di violenza, il 16% dei bambini ha trovato in Rete immagini di nudo, il 13% siti che esaltano la magrezza, il 12,2% siti con contenuti razzisti.
Per chiunque navighi, la violenza e i contenuti inappropriati sono comunque l’insidia nella quale è più facile imbattersi. I siti di informazione, così come quelli esplicitamente ludici, contengono spesso, senza filtri né particolari avvertenze, foto, immagini e addirittura video violenti, che risultano facilmente accessibili, anche solo per caso, a tutti i bambini che navigano abitualmente senza la supervisione degli adulti.
Sono i maschi, più delle femmine, ad incontrare, durante la navigazione, immagini decisamente violente: il 32,7% contro un più contenuto 19% delle bambine. Ciò dipende probabilmente dal fatto che i maschi sono i maggiori fruitori di quei videogiochi che tanto spesso si basano proprio sulla violenza stessa e che sono i più venduti, i cosiddetti “sparatutto”. Sono invece più numerose le bambine che si sono imbattute in siti con contenuti razzisti (14,5% contro il 10%) o che hanno visitato siti che esaltano la magrezza (14% contro 11,9%).
Internet e privacy.
Più di un bambino su 10 riferisce di aver trovato online sue foto private (12,4%) o sue foto che lo mettevano in imbarazzo(10,8%); l’8,3% ha visto pubblicati in Rete video privati, il 7,1% rivelazioni su propri fatti personali, il 6,7% video in cui egli stesso era presente che lo hanno imbarazzato. I dati confermano che la diffusione di materiale privato costituisce ormai un rischio diffuso persino tra i bambini, che per la loro giovane età dovrebbero avere meno dimestichezza con la pubblicazione di foto e video in Rete e l’utilizzo dei Social Network.
Quando si chiede ai bambini di parlare delle esperienze degli altri, il 7,8% ammette che un proprio amico/a si è trovato in pericolo per aver inviato via Internet le proprie password, il 6,8% per aver inviato il numero del proprio cellulare, il 6,4% il proprio indirizzo di casa, il 5,1% una foto di una persona nuda, il 4,2% il numero di carta di credito, il 2,5% la foto di se stesso nudo.
Adulti e tecnologie.
Mondi distanti? I bambini ritengono che i propri amici, nonostante la giovane età, sappiano utilizzare Internet più dei propri genitori e dei propri insegnanti. Per il 70,4% dei piccoli infatti i propri amici sanno utilizzare Internet (39,9% “bene”, 30,5% “abbastanza” bene), una percentuale che scende al 67,5% quando invece si tratta dei genitori (30,6% “bene”, 30,5% “abbastanza” ) e al 66% per gli insegnanti (35,8% “abbastanza” e 30,2% “molto”).
I nonni invece sono giudicati privi delle competenze indispensabili per utilizzare la Rete: solo il 4,8% ritiene che sappiano navigare molto bene, il 6,1% abbastanza bene, mentre per ben il 61,6% non sono per niente in grado di farlo o lo sanno fare poco (15,5%). Soprattutto i bambini del Sud giudicano inferiori le competenze informatiche dei propri insegnanti e dei propri nonni giudicandoli “per niente” capaci rispettivamente nel 9,1% e nel 72,4% dei casi.
Al contrario, i bambini meridionali - ma anche quelli delle Isole che fanno registrare il giudizio più negativo nei confronti dei propri genitori (12,9%) - attribuiscono più spesso degli altri ottime capacità di navigazione ai propri amici (per il 45,1% di quelli del Sud e per il 46,5% di quelli delle Isole gli amici sanno utilizzare Internet molto bene). L’incrocio dei dati conferma quindi la percezione del persistere di un certo ritardo del Mezzogiorno nella diffusione della Rete e nell’acquisizione delle competenze necessarie ad utilizzarla da parte degli adulti.
La maggioranza dei bambini (63,6%) non possiede un pc proprio ed utilizza quello a cui accedono anche i propri genitori. Solo un terzo dei genitori, però, conosce le password da loro utilizzate in Rete (34,8%); un quarto (24,5%) può accedere alla posta elettronica dei figli. Il 21,9% dei genitori può accedere al profilo Facebook dei bambini. Quanto al cellulare, un genitore su tre conosce il codice pin del cellulare dei propri figli (36,1%), mentre il 15% sa sempre dove sono grazie ad un’applicazione presente nel cellulare.
Sono quindi abbastanza frequenti ma non ancora la maggioranza le famiglie in cui i genitori hanno modo di controllare direttamente il telefonino e l’utilizzo di Internet e pc da parte dei bambini. Nella maggior parte dei casi, infatti, i 7-11enni usano il cellulare, navigano e comunicano online (tramite posta o Social Network) senza che madri o padri possano controllare direttamente. Sono state oggetto d’indagine anche le forme di controllo esercitate da parte dei genitori sulle attività dei figli, in modo più nascosto ma invadente.
Al 22,3% dei bambini è capitato di accorgersi che un genitore si trovava alle sue spalle mentre usava il pc, il 20,4% ha notato che i propri messaggi sul cellulare erano stati letti ed il 20,2% che le proprie telefonate erano state ascoltate. Il 16,8% dei bambini riferisce di essersi accorto che i suoi genitori erano entrati nel suo profilo su un Social Network (Facebook, Twitter), per il 13,6% si trattava invece del controllo delle proprie chat e per il 10,4% della posta elettronica.
Forse troppo liberi di scegliere.
A quasi la metà dei bambini intervistati (49,4%) capita di scegliere cosa vedere in Internet e su che siti navigare parlandone prima con i propri genitori, ma solo nel 14,4% dei casi ciò avviene sempre (9,2% invece spesso); nella maggioranza dei casi la scelta condivisa riguarda episodi sporadici (qualche volta 13,7% e raramente 12,1%). Il 37,7% del campione, al contrario, non parla mai prima con i genitori di cosa vedere navigando in Rete.
Solo un bambino su 10 (11,4%) riferisce che i propri genitori hanno messo dei controlli/blocchi al computer per impedirgli di avere accesso a siti non adatti alla sua età. Se il 45,1% risponde negativamente, occorre però osservare che un consistente 43,5% non è in grado di esprimersi, segno che moltissimi bambini non sono a conoscenza dell’esistenza di questo tipo di blocchi o ignorano se i propri genitori li abbiano adottati.
Gioco d'azzardo.
Se l’82,9% dei bambini cui è stato sottoposto il questionario dichiara di non aver “mai” giocato online a soldi, la percentuale scende al 74,1% per il gioco a soldi non online: un bambino su quattro risulta coinvolto all’interno di un fenomeno (Ludopatia ndr) la cui portata e rilevanza non devono essere assolutamente sottovalutate. Gioca spesso a
soldi online l’1,4% dei bambini del campione, lo fa qualche volta il 3% e raramente il 3,6%. I giochi che prevedono denaro non online fanno registrare percentuali maggiori (5,1% spesso, 3,8% qualche volta e 6,4%
raramente).
Riguardo al gioco d’azzardo non online, al Sud (con il 7%) si colloca la più alta percentuale di bambini che dichiara di giocare “spesso” (rispetto al 2,6% di quelli del Centro). Sono, invece, i bambini che risiedono nell’area geografica del Nord-Est quelli che più frequentemente affermano di giocare “qualche volta” non online a soldi
(nel 6,1% dei casi). Interessante anche il dato relativo alle due diverse classi di età prese in considerazione (dai 7 ai 9 anni di età e dai 10 agli 11), dove la percentuale di quanti dichiarano di non aver “mai” giocato non online a soldi scende dal 77,5% dei più piccoli al 71% dei più grandi.
Per quanto riguarda invece il gioco d’azzardo online, i bambini che dichiarano di non giocare “mai” a soldi sono più numerosi al Sud (86,1%) che al Nord-Est (79%). Per quanto riguarda invece il luogo in cui si gioca più frequentemente, dopo Internet (41%) prevale nettamente la Sala giochi (13,8%); a questo proposito appare interessante notare come dall’incrocio dei dati in base al genere risulta chiaramente che essa viene frequentata molto di più dai maschi (17,3%) che dalle femmine (9,7%).
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Kaspersky Lab, pericoli Internet per i bambini: pornografia e social network
Dal momento che Internet gioca un ruolo sempre più importante nella vita dei bambini, i genitori sono sempre più preoccupati per la facilità con cui è possibile accedere a contenuti indesiderati online. Questo è confermato dal numero crescente di persone che attivano il componente Filtro Genitori nei prodotti Kaspersky Lab. Alla vigilia del nuovo anno scolastico in molti paesi, Kaspersky Lab ha analizzato le statistiche generate dal suo componente Parental Control in tutto il mondo per gli ultimi sei mesi.
Il compito principale del componente Parental Control è quello di aiutare i genitori a proteggere i propri figli dai pericoli nascosti da utilizzo incontrollato di computer e di Internet. Per impostazione predefinita, il componente non è abilitato - che deve essere attivato dagli stessi genitori. I genitori possono scegliere quale delle 14 categorie di siti web che vogliono rendere disponibile per i propri figli.
I dati ricevuti da Kaspersky Security Network (KSN) mostrano che gli avvisi del componente Parental Control sono attivati più di frequente da "pornografia, materiale erotico", "reti sociali" e le categorie di "software illegale". Globalmente, questi tre conducono sulle altre categorie con un ampio margine. Ci sono 60 milioni di tentativi di accesso a siti con contenuto pornografico ogni mese, che è quasi quattro volte maggiore rispetto al secondo posto della categoria. Gli avvisi generati dal componente Parental Control di Kaspersky Lab dimostrano che i bambini deliberatamente o involontariamente visitano siti con contenuti indesiderati.
Le statistiche degli avvisi genitori dei componenti di controllo non sono gli stessi per tutti i paesi. La categoria dei "server proxy anonimi" si è classificata terza sia negli Stati Uniti e nel Regno Unito, che rappresentano circa il 9% di tutti gli avvisi di questi paesi, la media mondiale per questa categoria è solo 2,43%. Anche nel Regno Unito, il quarto posto è stato occupato da "software illegale" (6,3%). Ovviamente, i bambini e gli adolescenti britannici hanno manifestato un vivo interesse nel software e hanno familiarità con i metodi per aggirare i filtri web e l'uso di anonymizer.
Un'altra caratteristica distintiva degli Stati Uniti e nel Regno Unito è stata la percentuale relativamente alta di avvisi attivati dalla categoria "Gioco d'azzardo" - 5,77% e 5,68% rispettivamente. La percentuale della categoria "violenza" è stata anche elevato negli Stati Uniti - che occupa il quarto posto nel rating del paese con il 7,32% delle segnalazioni. Questo è più che in altri paesi analizzati.
Anche se la categoria "Pornografia, materiale erotico" è stata la leader in fuga negli Stati Uniti e nel Regno Unito, gli avvisi di Parental Control per le altre categorie sono stati più uniformemente distribuite rispetto agli altri paesi analizzati. Ciò indica che, in media, i genitori negli Stati Uniti e nel Regno Unito attivare più categorie del componente Parental Control dai genitori in altri paesi.
La Germania era il leader assoluto nella categoria "pornografia, materiale erotico": l'80% di tutti gli avvisi del paese sono stati innescati da questa categoria, che hanno notevolmente superato la media mondiale del 53,6%. Che in numeri assoluti, si traduce a 5,3 milioni di avvisi al mese.
Questo potrebbe essere dovuto al fatto che molti genitori in Germania attivano questa categoria nel componente Parental Control, lasciando libero accesso ai loro figli a siti web in tutte le altre categorie. In Brasile, la leader assoluta è stata la categoria "Social network" con il 57,84% - il doppio rispetto alla categoria "Pornografia, materiale erotico". Questa quota di segnalazioni di Parental Control differiva significativamente da quella della media mondiale.
"Anche se a molti bambini si insegnano gli aspetti della sicurezza in Internet a scuola, l'industria IT, inoltre, può fare la sua parte e contribuire a salvaguardare la linea giovani, aumentando la consapevolezza dei pericoli on-line sia tra i bambini e i loro genitori. Questo può aiutare i genitori a prendere un atteggiamento più proattivo nel mantenere i loro figli online. La consulenza, chiara, evidente e accessibile contenuta nei servizi del settore IT - in particolare al punto di fornitura - può contribuire a garantire che i bambini e i giovani possano tranquillamente ottenere il massimo da tali servizi. Ed è importante avere un approccio coordinato in tutto il settore per assicurare che le informazioni ai genitori vengano distribuito in modo efficace", ha dichiarato Peter Davies, direttore esecutivo del Child Exploitation e Online Protection (CEOP) Centro che opera in tutto il Regno Unito.
"I pericoli di Internet stanno aumentando di giorno in giorno, anche se questo non ha impedito ai bambini di diventare ancora più attivi sui social network nell'ultimo anno. I social network sono un ambiente estremamente pericolosi per i bambini. Essi sono il terreno di caccia privilegiato di criminali informatici che li usano per diffondere link pericolosi e collegamenti a pagine web fraudolente. Sono anche un luogo in cui il bambino può entrare in contatto con persone sgradevoli o addirittura pericolose. Al tempo stesso, non si devono dimenticare i pericoli più tradizionali on-line, come ad esempio la visualizzazione di contenuti che non sono destinati a bambini e truffe di phishing e vari altri tipi di frode", ha detto Konstantin Ignatev, responsabile del Web Content analist di Kaspersky Lab.
Phishing su Facebook: nuovo pericolo per i giocatori di poker online
Un caso che sta coinvolgendo in questi giorni molti players italiani di poker online. Come riporta Gioconews.it, partono dall'amicizia su Facebook, quindi chiedono i contatti Msn e poi lanciano mail che sono copie perfette di società come Microsoft o dello stesso social network in cui si chiede di reinserire la password smarrita. Con questi e altri mezzi i cybercriminali riescono ad entrare negli account delle maggiori poker room e con delle partite pilotate rubano ingenti somme di denaro ai giocatori che hanno i bankroll più consistenti delle sale da gioco online.
Ultimamente è nato un nuovo tipo di truffa basato sulle email spam. Il metodo è molto semplice e inizia dai social network come Facebook. I truffatori riescono a conquistare la fiducia di utenti del sito, li rendono amici e riescono ad ottenere da questi i dati per contattarli. A questo punto i malintenzionati spediscono email alle vittime che sono copie identiche a quelle che mandano società come Microsoft e altre. In queste email all’utente viene richiesto di reinserire l’email smarrita.
In questo modo i cracker sono riusciti a penetrare negli account di giocatori di poker online e da li sono riusciti a penetrare anche negli account dei giocatori più “pesanti” delle poker room, svuotandoli dei soldi. La questione della sicurezza dei siti di gioco online è uno dei punti cardinali che influenzano la decisione delle persone se giocare online o no. Secondo un’inchiesta di Gioconews.it, le tipologie di attacco che possono rappresentare una minaccia per le poker room:
- Uno dei sistemi più diffusi ed utilizzati dai cyber criminali è quello di inviare e-mail di spam contenenti, di solito, la promessa di un credito (solitamente alcune centinaia di euro) da spendere su determinati casinò online . Il denaro viene utilizzato come esca per attirare gli ignari giocatori e costringerli a fornire i propri dati personali.
- Spesso le e-mail di spam contengono dei link che rimandano a siti di phishing costruiti solo ed esclusivamente per carpire i dati personali dell'utente (login e password). In questo caso l'utente si troverà di fronte a siti Internet realizzati in maniera tale da trarlo in inganno con una parvenza di veridicità.
- Oltre allo spam e al phishing, è poi probabile l'utilizzo di malware, soprattutto Trojan, sviluppati al fine di intercettare le password degli utenti. Questi Trojan possono nascondersi su determinati siti Internet ed effettuare un download automatico sul Pc dell'utente senza che questi se ne accorga.
- Oltre al trucco di offrire denaro non è raro ricevere mail che promettono software illegali utili, ad esempio, per vedere le carte del proprio avversario o cose simili. Nella peggiore delle ipotesi questi software non solo possono servire ad ottenere denaro dagli utenti, ma spesso contengono al loro interno malware addizionale che può causare ulteriori danni e problemi.
Tra i players coinvolti, ultimamente è capitato a Paco Pellicanò, uno dei migliori giocatori online d'Italia, in passato a Gigetto Pignataro, altro nome «in vista» nel settore tanto per fare qualche esempio. L'azienda tedesca G Data, specializzata in sicurezza informatica, ha evidenziato le trappole legate al poker online e ha fornito un'analisi precisa di quali sono i rischi e le possibilità di attacco ad un sistema che genera miliardi di euro di raccolta. È inevitabile che un settore così ricco possa esporsi ai rischi dei soliti truffatori e hacker che girano in rete.
Se le truffe da “collusion” sono sventabili in modo relativamente facile dalla poker room stessa o da altri utenti, le truffe perpetrate da cracker che si impadroniscono delle password rappresentano un problema molto più grave. La responsibilità di evitare questo tipo di truffa è dell’utente stesso e la poker room non ha modo di prevenire questo tipo di problema. Per prevenire questo tipo di attacchi si possono seguire semplici ma efficaci contromisure, quali:
- Installare una suite di sicurezza, da mantenere sempre aggiornata.
- Eliminare immediatamente qualsiasi mail contenente offerte di soldi o software illegale per i casinò online.
- Mantenere sempre attivo il firewall in modo tale da evitare qualsiasi intrusione nel proprio pc.
- Giocare online solo ed esclusivamente su siti sicuri e certificati dalla AAMS (Amministrazione Autonoma Monopoli di Stato).
Il commercio dei dati di log-in rubati è un business che porta importanti guadagni ai cyber criminali. “Gli account di buoni giocatori sono venduti a più di un centinaio di euro in Germania”, spiega Ralf Benzmüller, Responsabile dei G Data Security Labs. “È addirittura possibile raggiungere cifre maggiori per questi account, per esempio in Asia, dove sono spesso venduti per oltre 10.000 dollari. Risulta dunque chiaro perché i cyber criminali siano molto interessati ai giocatori online.”
G Data: giocatori online nel mirino dei cybercriminali con diversi attacchi
La community dei giocatori è enorme. Secondo quanto riportato dalla Interactive Software Federation of Europe, ben il 25% degli adulti europei gioca online. Da molto tempo i giocatori online sono un obbiettivo dei cyber criminali e il commercio dei dati di log-in rubati è in pieno boom. In occasione della recente GamesCom di Colonia, G Data ha analizzato i differenti tipi di attacchi utilizzati dai criminali contro la community dei giocatori . In questo nuovo whitepaper lo sviluppatore di software per la sicurezza offre una dettagliata panoramica sui vari metodi utilizzati.
Il commercio dei dati di log-in rubati è un business che porta importanti guadagni ai cyber criminali. “Gli account di buoni giocatori sono venduti a più di un centinaio di euro in Germania”, spiega Ralf Benzmüller, Resppnsabile dei G Data Security Labs. “È addirittura possibile raggiungere cifre maggiori per questi account, per esempio in Asia, dove sono spesso venduti per oltre 10.000 dollari. Risulta dunque chiaro perché i cyber criminali siano molto interessati ai giocatori online.”.
Uno degli stratagemmi utilizzati dai criminali è quello di spacciarsi per personale di supporto dei creatori di un gioco rispondendo in questa veste sui forum e nella chat. I potenziali obbiettivi vengono così contattati con un’offerta di aiuto per i loro vari problemi con un determinato videogioco. In modo particolare vengono contattati i neofiti, i cosiddetti “Newbie”. Per poter aiutare questi giocatori il supporto tecnico ha bisogno dei dati di log in così, non appena la vittima accetta, la trappola scatta e l’account cambia di proprietario. Gli esperti di G Data hanno analizzato più di 66.500 siti di Phising e Malware per un periodo di 6 mesi.
La domanda che si sono postio è la seguente: quanto è altra la percentuale di questi siti internet che specificatamente sono diretti alla comunità dei giocatori? Il risultato: il 6,5% dei siti sono direttamente associati a giochi e prendono di mira i giocatori online. I giochi multiplayer di massa (MMORPG) hanno raggiunto facilmente il primo posto, con una percentuale del 35% grazie a giochi come World of Warcraft, Metin 2, Runescape o Tibia.
Il Phishing è la più comune forma di attacco registrata da G Data. A tale fine i criminali ricreano le originali pagine di log in dei giochi e poi le collocano sui loro server online. Il criminale ha così la possibilità di rubare i dati di log in non appena la potenziale vittima cade nella trappola rappresentata dal suo falso sito Internet. Dagli account per vari servizi di pagamento alle aste online, da documenti con dati personali a carte di credito o chiavi di registrazione per vari programmi e giochi, quasi ogni cosa è disponibile sul mercato nero secondo le ricerche condotte da G Data. I prezzi dipendono molto dalla quantità dei dati offerti, nonché dalla popolarità e dal livello del gioco.
Per divertirsi senza rischi bisogna seguire alcune semplici regole:
- Installare ed attivare un software per la sicurezza con filtro Http, Firewall e funzione Guard per proteggersi da Spyware e da altri pericoli. Una buona soluzione per la sicurezza è ottimizzata per i giocatori e non comporta un calo di prestazioni.
- Un aggiornato filtro antispam blocca le mail indesiderate prima che arrivino nella casella di posta.
- Utilizzare della password sicure per i nostri account di gioco è importantissimo. Nel migliore dei casi dovrebbero essere lunghe almeno 8 caratteri includendo lettere, numeri e simboli di vario tipo.
- Ogni account dovrebbe avere una password differente e queste non devono essere salvate nel browser. Per ricordarsi tutte le password esse potrebbero essere composta da una parte fissa e da una parte variabile.
- Gli attacchi di Phishing contro I giochi online sono spesso ben fatti, Comunque uno sguardo attento alla barra degli indirizzi mostra solitamente se si tratta di un sito falso oppure o no. Similmente a quanto accade con l’online banking, è consigliabile inserire sempre manualmente il link nel proprio browser o salvare la pagina nei favoriti e mai loggarsi attraverso un link inviato via e-mail.
Fonte: G Data
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