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Kaspersky Lab, cyberminacce del porno online: 110.000 PC infettati


Il numero di utenti attaccati da malware che hanno come obiettivo il furto dei dati di accesso di tipo “premium” a popolari siti per adulti è più che raddoppiato in un solo anno, passando da 50.000 utenti colpiti nel 2017 a 110.000 nel 2018. Complessivamente sono stati rilevati oltre 850.000 attacchi. Questa crescita è stata accompagnata da due fenomeni: la presenza di un numero maggiore di offerte di credenziali rubate in vendita sui mercati del dark web e la crescita del numero di famiglie di malware che lanciano attacchi. Questi e altri risultati sono presentati nel nuovo report di Kaspersky Lab dedicato alle cyberminacce indirizzate agli utenti di siti per adulti nel corso del 2018.

Ransomware Koler police prende di mira PC oltre che device Android


Gli utenti di pornografia online sono stati a lungo gli obiettivi dei malware, e quelli che utilizzano dispositivi Android non fanno eccezione. Kaspersky Lab ha rilevato un componente nascosto della campagna malware che ad aprile di quest’anno ha introdotto Koler “police”, il ransomware mobile per i dispositivi Android. Questo componente include un ransomware basato su browser e un kit di exploit. Dal 23 luglio la componente mobile della campagna è stata interrotta perchè il server di comando e controllo ha iniziato ad inviare comandi di 'Unistall' alle vittime eliminando l'applicazione malware.

Kaspersky, social network parco giochi virtuale più insidioso per bimbi


Con l’avvicinarsi delle vacanze estive, Kaspersky Lab ricorda ai genitori che è proprio in questo periodo dell’anno che i ragazzi, oltre a passare del tempo fuori casa, navigano molto anche in Internet. Il web è una fonte di informazioni utili durante l’anno scolastico, ma se utilizzato senza restrizioni può diventare un ambiente molto pericoloso. Minacce come virus, frodi online e contenuti non adatti ai minori, mettono in pericolo non solo i bambini, ma l’intera famiglia.

Le famiglie oggi tendono ad avere molti dispositivi connessi ad Internet e questo rende più facile l’accesso ad Internet per i bambini, ma è anche più difficile controllare le loro attività. Secondo una ricerca condotta dal B2B International ad aprile 2013 per conto di Kaspersky Lab, ogni famiglia possiede da due a tre PC o portatili (2,5 dispositivi in media nel mondo), uno o due smartphone (1,4 in media) e un tablet (0,7 in media).

In un modo o nell’altro i bambini utilizzano tutti questi dispositivi e gli strumenti di Parental Control risultano ancora poco diffusi. Kaspersky Lab ha analizzato le risposte raccolte dal modulo Parental Control presente nei prodotti per la protezione e nei primi cinque mesi del 2013 è emerso che le principali fonti pericolose che attirano l’attenzione dei bambini su Internet sono:

• social network (31,26%);
• contenuti per adulti (16,83%);
• negozi online (16,65%);
• chat e forum (8,09%);
• web-mail (7,39%); fonti che contengono file illegali (3,77%);
• giochi online (3,19%).

Per quanto riguarda altre fonti inappropriate come i siti riguardanti armi e droghe, siti per il gioco d’azzardo e sistemi di pagamento, il dato è compreso tra lo 0,8 e il 2% delle risposte raccolte grazie al modulo Parental Control. Nell’ultimo mese (maggio 2013) i moduli di Parental Control hanno registrato più di 52 milioni di tentativi di accesso ai social network e più di 25 milioni di tentativi di accedere a siti per adulti. Questo rivela un cambiamento interessante, perchè la pornografia scende al secondo posto dopo i social network, mentre la Top 3 dei primi mesi del 2013 vede anche la presenza di negozi online (probabilmente per la ricerca di giocattoli o simili).

Siti web più popolari tra i bambini. Gennaio - Maggio 2013

In queste circostanze i genitori devo essere molto cauti: se i bambini conoscono il luogo in cui i genitori custodiscono la carta di credito, c’è la possibilità che essi possano fare acquisti non autorizzati. Inoltre, i bambini posso essere vittime di negozi online creati appositamente dai criminali informatici. Le preferenze dei bambini variano da paese a paese. Per quanto riguarda l’Italia i più diffusi sono i social network (63,05%). In seconda posizione troviamo le web-mail che spesso sono un mezzo utilizzato dai criminali informatici per diffondere programmi nocivi (11,79%); al terzo posto troviamo i siti con contenuti per adulti (9,73%). 

Negli Stati Uniti la categoria “Contenuti per adulti” è in testa con 22,02%, i negozi online si trovano in seconda posizione con 19,50% e i social network con 18,88% godono quasi della stessa popolarità. Una situazione simile si può riscontrare nel Regno Unito, dove la Top 3 è composta dagli stessi contenuti: siti per adulti con un dato pari al 23,27%, negozi online (19,59%) e social network (16,14%). I bambini nel Regno Unito preferiscono i giochi online (5,94%) e i social network (4,84%). I bambini tedeschi sono più propensi a cercare online contenuti per adulti (25,66%). 

In seconda e terza posizione troviamo i negozi online (20,68%) e i social network (18,29%). La situazione in Giappone non ha nulla in comune con gli altri paesi. La generazione dei giovani in questo paese tende a privilegiare i siti di “Chat e Forum” (34,25%). Apparentemente, questi siti agiscono come un sostituto del social network, che scendono in quarta posizione (10,59%). I siti per adulti occupano la seconda posizione con 23,28%, mentre al terzo posto troviamo i negozi online con 16,89%. In Brasile i più diffusi sono i social network (22,34%) seguiti dai contenuti per adulti (18,91%) e dai negozi online (16,76%).

“Come sempre, prevenire è meglio che curare. Questo è il principio su cui si basa la tecnologia Parental Control. Nel mondo moderno, l’accesso a qualsiasi tipo di informazione è diventato molto più semplice rispetto al passato. Allo stesso tempo, i bambini sono particolarmente vulnerabili e per loro natura ingenui. Per questo motivo, gli strumenti per proteggere i bambini dai contenuti web inappropriati dovrebbero diventare obbligatori”, ha dichiarato Konstantin Ignatyev, Web Content Analysts Group Manager di Kaspersky Lab. 

“Nei prodotti Kaspersky Lab, le funzionalità di Parental Control sono integrate in tutte le recenti soluzioni di protezione, che garantiscono agli utenti un’esperienza online sicura per i bambini e allo stesso tempo evitano possibili infezioni, attacchi e altre minacce online”. Il Parental Control, presente nel software dei prodotti, è conveniente in quanto consente ai genitori di proteggere in maniera discreta e intelligente i propri figli da contenuti indesiderati, senza bloccare del tutto l'accesso al web. 

Utilizzando semplici strumenti, i genitori possono configurare le caratteristiche di protezione per soddisfare i loro bisogni e andare incontro alle esigenze dei proprio figli. In particolare, il Parental Control permette di restringere l’accesso a siti e programmi specifici o all’intera rete Internet. Allo stesso tempo, i genitori possono impostare anche gli orari per l'utilizzo del computer da parte dei propri figli: in un momento diverso da quello stabilito, il computer semplicemente non si accende. Il modulo di Parental Control comprende una lista completa di funzioni dedicate per la protezione dei bambini. Queste caratteristiche sono disponibili nei seguenti prodotti Kaspersky Lab:

Kaspersky Internet Security;

Kaspersky Lab ha anche rilasciato applicazioni dedicate per smartphone e tablet, come risposta all’enorme diffusione di questi dispositivi tra i giovani: Parental Control (Safe Browser) per iOS e Parental Control per Android. Queste applicazioni possono essere scaricate dagli app store ufficiali della propria piattaforma mobile. Le statistiche che Kaspersky Lab ha raccolto si spera aiuteranno i genitori di tutto il mondo a capire meglio come i loro figli passano il tempo su internet e prendere adeguate misure di sicurezza. La versione completa dell’articolo “Cosa stanno facendo online i bambini?” è disponibile su securelist.com.

Symantec Intelligence Report, sesso domina il traffico mondiale di spam


Nel rapporto Symantec Intelligence Report di dicembre gli esperti di sicurezza hanno dato uno sguardo più da vicino al panorama delle minacce sulla base delle loro statistiche in tutto il mondo. Per il mese di dicembre, gli Stati Uniti ha sostenuto il dubbio onore di essere la principale fonte di spam a 12,7%, attacchi di phishing al 24,2%, e gli allegati dei virus al 40,9% a livello globale. Non è insolito per gli Stati Uniti essere alti in uno o due di queste tre categorie, ma rivendicando la tripla corona di distribuzione di risk-based è un pò meno comune.

Internet/ contenuti inappropriati, privacy e ludopatia: allarme tra i bambini


Il lato oscuro della Rete
Un numero elevato di bambini è esposto a contenuti potenzialmente in grado di turbarli e certamente non adatti alla loro età. E' quanto emerge dall'Indagine conoscitiva sulla condizione dell'Infanzia e dell'Adolescenza in Italia 2012, presentata da Telefono Azzurro ed Eurispes. Più di un bambino su 4 (25,9%) ammette di essersi imbattuto in pagine Internet contenenti immagini di violenza, il 16% dei bambini ha trovato in Rete immagini di nudo, il 13% siti che esaltano la magrezza, il 12,2% siti con contenuti razzisti.

Per chiunque navighi, la violenza e i contenuti inappropriati sono comunque l’insidia nella quale è più facile imbattersi. I siti di informazione, così come quelli esplicitamente ludici, contengono spesso, senza filtri né particolari avvertenze, foto, immagini e addirittura video violenti, che risultano facilmente accessibili, anche solo per caso, a tutti i bambini che navigano abitualmente senza la supervisione degli adulti.

Sono i maschi, più delle femmine, ad incontrare, durante la navigazione, immagini decisamente violente: il 32,7% contro un più contenuto 19% delle bambine. Ciò dipende probabilmente dal fatto che i maschi sono i maggiori fruitori di quei videogiochi che tanto spesso si basano proprio sulla violenza stessa e che sono i più venduti, i cosiddetti “sparatutto”. Sono invece più numerose le bambine che si sono imbattute in siti con contenuti razzisti (14,5% contro il 10%) o che hanno visitato siti che esaltano la magrezza (14% contro 11,9%).

Internet e privacy.
Più di un bambino su 10 riferisce di aver trovato online sue foto private (12,4%) o sue foto che lo mettevano in imbarazzo(10,8%); l’8,3% ha visto pubblicati in Rete video privati, il 7,1% rivelazioni su propri fatti personali, il 6,7% video in cui egli stesso era presente che lo hanno imbarazzato. I dati confermano che la diffusione di materiale privato costituisce ormai un rischio diffuso persino tra i bambini, che per la loro giovane età dovrebbero avere meno dimestichezza con la pubblicazione di foto e video in Rete e l’utilizzo dei Social Network.

Quando si chiede ai bambini di parlare delle esperienze degli altri, il 7,8% ammette che un proprio amico/a si è trovato in pericolo per aver inviato via Internet le proprie password, il 6,8% per aver inviato il numero del proprio cellulare, il 6,4% il proprio indirizzo di casa, il 5,1% una foto di una persona nuda, il 4,2% il numero di carta di credito, il 2,5% la foto di se stesso nudo.

Adulti e tecnologie.
Mondi distanti? I bambini ritengono che i propri amici, nonostante la giovane età, sappiano utilizzare Internet più dei propri genitori e dei propri insegnanti. Per il 70,4% dei piccoli infatti i propri amici sanno utilizzare Internet (39,9% “bene”, 30,5% “abbastanza” bene), una percentuale che scende al 67,5% quando invece si tratta dei genitori (30,6% “bene”, 30,5% “abbastanza” ) e al 66% per gli insegnanti (35,8% “abbastanza” e 30,2% “molto”).

I nonni invece sono giudicati privi delle competenze indispensabili per utilizzare la Rete: solo il 4,8% ritiene che sappiano navigare molto bene, il 6,1% abbastanza bene, mentre per ben il 61,6% non sono per niente in grado di farlo o lo sanno fare poco (15,5%). Soprattutto i bambini del Sud giudicano inferiori le competenze informatiche dei propri insegnanti e dei propri nonni giudicandoli “per niente” capaci rispettivamente nel 9,1% e nel 72,4% dei casi.

Al contrario, i bambini meridionali - ma anche quelli delle Isole che fanno registrare il giudizio più negativo nei confronti dei propri genitori (12,9%) - attribuiscono più spesso degli altri ottime capacità di navigazione ai propri amici (per il 45,1% di quelli del Sud e per il 46,5% di quelli delle Isole gli amici sanno utilizzare Internet molto bene). L’incrocio dei dati conferma quindi la percezione del persistere di un certo ritardo del Mezzogiorno nella diffusione della Rete e nell’acquisizione delle competenze necessarie ad utilizzarla da parte degli adulti.


Controllo “a singhiozzo”.
La maggioranza dei bambini (63,6%) non possiede un pc proprio ed utilizza quello a cui accedono anche i propri genitori. Solo un terzo dei genitori, però, conosce le password da loro utilizzate in Rete (34,8%); un quarto (24,5%) può accedere alla posta elettronica dei figli. Il 21,9% dei genitori può accedere al profilo Facebook dei bambini. Quanto al cellulare, un genitore su tre conosce il codice pin del cellulare dei propri figli (36,1%), mentre il 15% sa sempre dove sono grazie ad un’applicazione presente nel cellulare.

Sono quindi abbastanza frequenti ma non ancora la maggioranza le famiglie in cui i genitori hanno modo di controllare direttamente il telefonino e l’utilizzo di Internet e pc da parte dei bambini. Nella maggior parte dei casi, infatti, i 7-11enni usano il cellulare, navigano e comunicano online (tramite posta o Social Network) senza che madri o padri possano controllare direttamente. Sono state oggetto d’indagine anche le forme di controllo esercitate da parte dei genitori sulle attività dei figli, in modo più nascosto ma invadente.

Al 22,3% dei bambini è capitato di accorgersi che un genitore si trovava alle sue spalle mentre usava il pc, il 20,4% ha notato che i propri messaggi sul cellulare erano stati letti ed il 20,2% che le proprie telefonate erano state ascoltate. Il 16,8% dei bambini riferisce di essersi accorto che i suoi genitori erano entrati nel suo profilo su un Social Network (Facebook, Twitter), per il 13,6% si trattava invece del controllo delle proprie chat e per il 10,4% della posta elettronica.

Forse troppo liberi di scegliere.
A quasi la metà dei bambini intervistati (49,4%) capita di scegliere cosa vedere in Internet e su che siti navigare parlandone prima con i propri genitori, ma solo nel 14,4% dei casi ciò avviene sempre (9,2% invece spesso); nella maggioranza dei casi la scelta condivisa riguarda episodi sporadici (qualche volta 13,7% e raramente 12,1%). Il 37,7% del campione, al contrario, non parla mai prima con i genitori di cosa vedere navigando in Rete.

Solo un bambino su 10 (11,4%) riferisce che i propri genitori hanno messo dei controlli/blocchi al computer per impedirgli di avere accesso a siti non adatti alla sua età. Se il 45,1% risponde negativamente, occorre però osservare che un consistente 43,5% non è in grado di esprimersi, segno che moltissimi bambini non sono a conoscenza dell’esistenza di questo tipo di blocchi o ignorano se i propri genitori li abbiano adottati.

Gioco d'azzardo.
Se l’82,9% dei bambini cui è stato sottoposto il questionario dichiara di non aver “mai” giocato online a soldi, la percentuale scende al 74,1% per il gioco a soldi non online: un bambino su quattro risulta coinvolto all’interno di un fenomeno (Ludopatia ndr) la cui portata e rilevanza non devono essere assolutamente sottovalutate. Gioca spesso a soldi online l’1,4% dei bambini del campione, lo fa qualche volta il 3% e raramente il 3,6%. I giochi che prevedono denaro non online fanno registrare percentuali maggiori (5,1% spesso, 3,8% qualche volta e 6,4% raramente). 

Riguardo al gioco d’azzardo non online, al Sud (con il 7%) si colloca la più alta percentuale di bambini che dichiara di giocare “spesso” (rispetto al 2,6% di quelli del Centro). Sono, invece, i bambini che risiedono nell’area geografica del Nord-Est quelli che più frequentemente affermano di giocare “qualche volta” non online a soldi (nel 6,1% dei casi). Interessante anche il dato relativo alle due diverse classi di età prese in considerazione (dai 7 ai 9 anni di età e dai 10 agli 11), dove la percentuale di quanti dichiarano di non aver “mai” giocato non online a soldi scende dal 77,5% dei più piccoli al 71% dei più grandi.

Per quanto riguarda invece il gioco d’azzardo online, i bambini che dichiarano di non giocare “mai” a soldi sono più numerosi al Sud (86,1%) che al Nord-Est (79%). Per quanto riguarda invece il luogo in cui si gioca più frequentemente, dopo Internet (41%) prevale nettamente la Sala giochi (13,8%); a questo proposito appare interessante notare come dall’incrocio dei dati in base al genere risulta chiaramente che essa viene frequentata molto di più dai maschi (17,3%) che dalle femmine (9,7%).

Blue Coat: 1.500 malnet attive in Internet, 3.4 milioni di attacchi al giorno


Blue Coat Systems, Inc., fornitore leader di soluzioni di sicurezza Web e ottimizzazione della WAN, riflette sulle infrastrutture malnet in continua crescita. Queste reti malware sono create in Internet dai cyber criminali per raggiungere e infettare quanti più utenti possibili e sono responsabili di più dei due terzi di tutti gli attacchi verificatosi nel 2012. La comparsa di queste infrastrutture ha dato il via ad un ciclo auto-alimentante, nel quale gli utenti colpiti dal malware diventano essi stessi vettori di nuovo malware per raggiungere altri sistemi.

Come i teenager tengono i genitori all'oscuro delle loro attività online


Tre quarti dei teenager europei sono sicuri di saper nascondere ai genitori quello che fanno online. Una ricerca europea commissionata da McAfee ha rivelato un preoccupante gap tra quello che gli adolescenti fanno online e quello che ne sanno i loro genitori. In tutta Europa, molti ragazzi accedono online a contenuti non appropriati, nonostante quasi i tre quarti (71,2%) degli adolescenti e anche di più nel nostro Paese (76.5%) affermino di avere la fiducia dei propri genitori a proposito di ciò che fanno durante la navigazione sul web. 

Quasi un terzo dei genitori europei (31,8%) e il 44% di quelli italiani è convinto che il proprio figlio adolescente dica tutto ciò che fa su internet, e il 63,6% dei genitori ha fiducia nel fatto che non acceda a contenuti non appropriati. Tuttavia, questa disconnessione digitale tra figli e genitori fa sì che molti adolescenti intraprendano attività discutibili, pericolose e addirittura illegali:

• Il 41,7% di adolescenti europei (43% in Italia) ammette i propri genitori disapproverebbero i siti che visitano Il 43,6% degli adolescenti europei, e quasi la metà in Italia (47,5%) ha visto almeno un video con contenuti che i genitori non approverebbero 
• Il 34,1% degli adolescenti europei - cifra che in Italia raggiunge quasi la metà degli intervistati (47,5) - ha ammesso di aver acquistato musica pirata online mentre un preoccupante 6% ha ammesso di aver comprato alcolici o farmaci su Internet 
• Il 26,5% degli adolescenti italiani ha inviato o pubblicato su Internet una propria foto osé, rispetto a una media europea del’11,6% Il 25,6% dei ragazzi intervistati ha ammesso di cercare online le soluzioni delle verifiche scolastiche; nell’ordine, i più scorretti sono risultati gli adolescenti spagnoli (34%), quelli tedeschi (33,5%) e quelli italiani (30%) 
• Il 23,5% degli adolescenti europei ricerca intenzionalmente online immagini di nudo o esplicitamente pornografiche - e più di un terzo (37,7%) visualizza questo tipo di immagini fino a un paio di volte al mese (54% nel Regno Unito) 
• Il 15% dei ragazzi europei ha dichiarato di essersi effettivamente incontrato di persona con qualcuno che aveva conosciuto online 
• Il 44,2% dei genitori si è dimostrato convinto di sapere come scoprire che cosa il loro bambino sta facendo on-line, ma solo un quarto dei ragazzi ha dichiarato di non sapere come nascondere il proprio comportamento ai propri genitori. 

La ricerca europea ha svelato che la maggior parte degli adolescenti adotta una serie di misure per nascondere il proprio comportamento online: 

• Il 47,5% degli adolescenti minimizza la finestra del browser quando un genitore entra nella stanza; in Italia lo fa il 54%
• Il 38,8% cancella la cronologia del proprio browser
• Il 28,7% degli adolescenti ha visualizzato qualcosa fuori casa
• Il 28% nasconde o elimina contenuti video non appropriati
• Il 17,7% dei ragazzi ha creato un indirizzo di posta elettronica privato sconosciuto ai propri genitori 

Controllo da parte dei genitori e loro coinvolgimento
Solo il 22,6% dei genitori ha affermato di aver avuto una conversazione con i propri figli sulla sicurezza online, ma, ancor più preoccupante, il 17,6% non ha fatto proprio nulla per monitorare il comportamento online dei propri figli adolescenti, laddove quasi un terzo (30,8%), è convinto che i propri figli non corrano troppi pericoli online. Tra i genitori che monitorano in qualche modo i propri figli: 

• Circa un quarto (24%) dei genitori ha impostato le funzionalità di parental control sul dispositivo mobile dei figli adolescenti 
• Solo il 18,4% conosce la password del dispositivo mobile dei propri figli  
• Il 10,7% si è fatto dire dal proprio figlio adolescente la password d’accesso all’e-mail o ai social media 
• Solo il 2,2% imposta le funzionalità di parental control sul proprio computer di casa 

Poco più di un genitore su cinque (21,6%) ammette che il proprio ragazzo è più esperto di tecnologia di loro e che non sarà mai in grado di tenere il passo con i suoi comportamenti online. Oltre a questo, l’8,7% degli adolescenti ha ammesso di disattivare i controlli dei genitori sui propri dispositivi, con un picco del 13,5% in Italia.

I pericoli online questi sconosciuti
Nonostante i tanto pubblicizzati pericoli associati con il furto di dati e di identità, molti adolescenti di tutta Europa non temono di pubblicare dati personali on-line. Ancor più preoccupante, la maggior parte dei genitori non si rende conto di quanto può essere pericoloso lasciare queste informazioni online alla portata di tutti: 

• Il 27% degli adolescenti e il 32% dei genitori hanno dichiarato di essere indifferenti sulla pubblicazione on-line dei nomi utente utilizzati nei programmi di instant messaging 
• Il 23% dei ragazzi è indifferente alla pubblicazione online del proprio indirizzo di posta elettronica, con quasi un quarto dei genitori che non ci vede nulla di male
• Poco più di un terzo degli adolescenti (34,8%) ha dichiarato di essere indifferente circa la pubblicazione di una propria foto online e il 35,3% ha dichiarato di non trovare nulla di male nel pubblicare una descrizione di quello che appare nelle foto 
• Il 20,9% degli adolescenti ha pubblicato online la propria data di nascita, con gli adolescenti in Germania e nei Paesi Bassi che tendono a farlo più spesso (28,5% in ciascun paese) 
• Il 12% dei ragazzi ritiene che pubblicare propri dati personali intimi non sia un rischio, con i genitori ancora più indifferenti su questo punto (16,8%) 
• Il dato più inquietante è che il 9,5% dei ragazzi non ci penserebbe due volte prima di pubblicare i dettagli di luogo e data di un appuntamento. E anche il 16,7% degli adulti non se ne preoccuperebbe. 

Come affrontare il problema 
"Sono dati che arriveranno come una doccia gelata per molti genitori, e speriamo che questo li incoraggi a prendere misure immediate per proteggere i loro figli", ha dichiarato Ombretta Comi, marketing manager per l'Italia di McAfee. "È emerso con tutta evidenza l’enorme divario tra quello che i genitori pensano che i figli facciano su internet e quello che i figli adolescenti fanno veramente. I genitori devono assumere un ruolo attivo per garantire ai loro ragazzi un’esperienza online sicura e protetta". 

• I genitori dovrebbero avere frequenti conversazioni con i ragazzi ed entrare in sintonia con loro su quello che stanno facendo online e avvisarli dei rischi e delle conseguenze delle loro azioni 
• I genitori devono anche imparare a configurare i programmi di parental control, oltre a tenere un occhio vigile e sapere se/e quando e come gli adolescenti scoprono il modo intorno a loro 
• I genitori o dovrebbero essere onesti con gli adolescenti a proposito dei metodi per tenere sotto controllo e monitorare le loro attività online; in questo modo molti ragazzi ci penserebbero due volte prima i fare certe cose online, sapendo che i genitori possono vederli 

"Essendo cresciuti nel mondo online, gli adolescenti spesso hanno più dimestichezza dei loro genitori nell’approccio a Internet, rendendo difficile per i genitori fornire le indicazioni necessarie, e questo li rende ancora più vulnerabili', conclude Ombretta Comi. "Ma i genitori non devono arrendersi - devono superare i limiti per acquisire familiarità con la complessità dell'universo online ed essere sempre informati ed aggiornati sulle varie minacce che attendono i loro ragazzi online."

Fonte: Press Portal

McAfee, suggerimenti degli esperti e risorse per proteggere i minori online


“Chi ha figli che utilizzano Internet si sente come intrappolato in un paradosso tecnologico.” dichiara Giorgio Bramati, Consumer Partner Manager, McAfee “Da un lato sappiamo bene quanto sia importante per i nostri figli poter familiarizzare con le nuove tecnologie e con i fantastici vantaggi che offrono. Dall'altro non possiamo non essere preoccupati dei pericoli presenti su Internet”.

Kaspersky Lab, pericoli Internet per i bambini: pornografia e social network


Dal momento che Internet gioca un ruolo sempre più importante nella vita dei bambini, i genitori sono sempre più preoccupati per la facilità con cui è possibile accedere a contenuti indesiderati online. Questo è confermato dal numero crescente di persone che attivano il componente Filtro Genitori nei prodotti Kaspersky Lab. Alla vigilia del nuovo anno scolastico in molti paesi, Kaspersky Lab ha analizzato le statistiche generate dal suo componente Parental Control in tutto il mondo per gli ultimi sei mesi.

Il compito principale del componente Parental Control è quello di aiutare i genitori a proteggere i propri figli dai pericoli nascosti da utilizzo incontrollato di computer e di Internet. Per impostazione predefinita, il componente non è abilitato - che deve essere attivato dagli stessi genitori. I genitori possono scegliere quale delle 14 categorie di siti web che vogliono rendere disponibile per i propri figli.


I dati ricevuti da Kaspersky Security Network (KSN) mostrano che gli avvisi del componente Parental Control sono attivati ​​più di frequente da "pornografia, materiale erotico", "reti sociali" e le categorie di "software illegale". Globalmente, questi tre conducono sulle altre categorie con un ampio margine. Ci sono 60 milioni di tentativi di accesso a siti con contenuto pornografico ogni mese, che è quasi quattro volte maggiore rispetto al secondo posto della categoria. Gli avvisi generati dal componente Parental Control di Kaspersky Lab dimostrano che i bambini deliberatamente o involontariamente visitano siti con contenuti indesiderati.


Le statistiche degli avvisi genitori dei componenti di controllo non sono gli stessi per tutti i paesi. La categoria dei "server proxy anonimi" si è classificata terza sia negli Stati Uniti e nel Regno Unito, che rappresentano circa il 9% di tutti gli avvisi di questi paesi, la media mondiale per questa categoria è solo 2,43%. Anche nel Regno Unito, il quarto posto è stato occupato da "software illegale" (6,3%). Ovviamente, i bambini e gli adolescenti britannici hanno manifestato un vivo interesse nel software e hanno familiarità con i metodi per aggirare i filtri web e l'uso di anonymizer.

Un'altra caratteristica distintiva degli Stati Uniti e nel Regno Unito è stata la percentuale relativamente alta di avvisi attivati ​​dalla categoria "Gioco d'azzardo" - 5,77% e 5,68% rispettivamente. La percentuale della categoria "violenza" è stata anche elevato negli Stati Uniti - che occupa il quarto posto nel rating del paese con il 7,32% delle segnalazioni. Questo è più che in altri paesi analizzati.


Anche se la categoria "Pornografia, materiale erotico" è stata la leader in fuga negli Stati Uniti e nel Regno Unito, gli avvisi di Parental Control per le altre categorie sono stati più uniformemente distribuite rispetto agli altri paesi analizzati. Ciò indica che, in media, i genitori negli Stati Uniti e nel Regno Unito attivare più categorie del componente Parental Control dai genitori in altri paesi.

La Germania era il leader assoluto nella categoria "pornografia, materiale erotico": l'80% di tutti gli avvisi del paese sono stati innescati da questa categoria, che hanno notevolmente superato la media mondiale del 53,6%. Che in numeri assoluti, si traduce a 5,3 milioni di avvisi al mese.

Questo potrebbe essere dovuto al fatto che molti genitori in Germania attivano questa categoria nel componente Parental Control, lasciando libero accesso ai loro figli a siti web in tutte le altre categorie. In Brasile, la leader assoluta è stata la categoria "Social network" con il 57,84% - il doppio rispetto alla categoria "Pornografia, materiale erotico". Questa quota di segnalazioni di Parental Control differiva significativamente da quella della media mondiale.

"Anche se a molti bambini si insegnano gli aspetti della sicurezza in Internet a scuola, l'industria IT, inoltre, può fare la sua parte e contribuire a salvaguardare la linea giovani, aumentando la consapevolezza dei pericoli on-line sia tra i bambini e i loro genitori. Questo può aiutare i genitori a prendere un atteggiamento più proattivo nel mantenere i loro figli online. La consulenza, chiara, evidente e accessibile contenuta nei servizi del settore IT - in particolare al punto di fornitura - può contribuire a garantire che i bambini e i giovani possano tranquillamente ottenere il massimo da tali servizi. Ed è importante avere un approccio coordinato in tutto il settore per assicurare che le informazioni ai genitori vengano distribuito in modo efficace", ha dichiarato Peter Davies, direttore esecutivo del Child Exploitation e Online Protection (CEOP) Centro che opera in tutto il Regno Unito.

"I pericoli di Internet stanno aumentando di giorno in giorno, anche se questo non ha impedito ai bambini di diventare ancora più attivi sui social network nell'ultimo anno. I social network sono un ambiente estremamente pericolosi per i bambini. Essi sono il terreno di caccia privilegiato di criminali informatici che li usano per diffondere link pericolosi e collegamenti a pagine web fraudolente. Sono anche un luogo in cui il bambino può entrare in contatto con persone sgradevoli o addirittura pericolose. Al tempo stesso, non si devono dimenticare i pericoli più tradizionali on-line, come ad esempio la visualizzazione di contenuti che non sono destinati a bambini e truffe di phishing e vari altri tipi di frode", ha detto Konstantin Ignatev, responsabile del Web Content analist di Kaspersky Lab.

La Polizia Postale scopre contenuti porno in siti di grammatica bimbi


La Polizia Postale e delle Comunicazioni ha scoperto un' ulteriore tecnica di diffusione di materiale pornografico dai contenuti estremi. In alcuni siti web sono stati inseriti, talvolta all'insaputa dei titolari degli spazi, contenuti pornografici associandoli a parole chiave completamente scollegate dai contenuti delle pagine effettivamente pubblicate. In particolare, digitando ''Analisi grammaticale di IV elementare'' e, cliccando sulla ricerca selezionata, si aprivano, invece, pagine con immagini e video di sesso estremo, che potevano essere dunque visualizzati dai bambini.

Attenzione ai downloads: cercate Biancaneve e trovate materiale pornografico


Attenzione alle condivisioni di file in rete, c'e' il rischio di incappare senza volerlo nell'illegalita' o in pericoli seri per i propri dati personali e per la 'salute' del computer, esposto all'azione dannosa di virus o 'trojan'. Il dirigente del Compartimento della Polizia delle Telecomunicazioni di Roma: ''Chi va in questi siti a cercare materiale video, ad esempio un film da scaricare, deve sempre tener presente che chi vuole far circolare in rete contenuti vietati dalla legge ovviamente non li chiama mai con il loro vero nome ed utilizza denominazioni fittizie". 

"Puo' capitare, insomma - avverte Rossi - che anziché il film di Biancaneve ci si ritrovi nel computer foto e materiali pedopornografici, con il rischio di finire sotto inchiesta e di dover giustificare la presenza di certe immagini nella memoria del proprio Pc''. Non basta: ''In questo modo - rileva il Capo del compartimento - puo' anche capitare di importare involontariamente sul proprio computer pericolosi virus informatici o 'trojan' in grado di riportare al mittente le password del computer 'infetto' o altri dati personali riservati dell'utente caduto vittima del virus."

Ultimamente si sono moltiplicate le denunce relative a casi di violazione della posta elettronica, in parte devoute alla debolezza delle chiavi d'accesso e in parte all'effetto di questi virus, che sono in grado di trasmettere al mittente i dati della vittima. Scaricare gratis file protetti da copyright, quindi, puo' essere molto pericoloso. Navigare su Internet puo' essere utile e divertente, ma nella rete possono nascondersi delle insidie. E' importante conoscere dunque alcune regole fondamentali. Di seguito i suggerimenti della Polizia rivolti ai genitori:
  • Dite ai vostri figli di non fornire dati personali (nome, cognome, eta', indirizzo, numero di telefono, nome e orari della scuola, nome degli amici), potrebbero essere utilizzati da potenziali pedofili. 
  • Controllate quello che fanno i vostri figli quando sono collegati e quali sono i loro interessi. 
  • Collocate il computer in una stanza di accesso comune piuttosto che nella camera dei ragazzi e cercate di usarlo qualche volta insieme ai vostri figli. 
  • Non permettetegli di usare la vostra carta di credito senza permesso.
  • Controllate periodicamente il contenuto dell'hard disk del computer usato dai vostri figli, verificando la 'cronologia' dei siti web visitati. 
  • Cercate di stare vicino ai vostri figli quando creano profili legati ad un nickname per usare programmi di chat. 
  • Insegnategli a non accettare mai di incontrarsi personalmente con chi hanno conosciuto in rete, spiegando loro che gli sconosciuti cosi' incontrati possono essere pericolosi tanto quanto quelli in cui ci si imbatte per strada'.
  • Leggete le e-mail con i vostri figli, controllando ogni allegato al messaggio. 
  • Dite loro di non rispondere quando ricevono messaggi di posta elettronica di tipo volgare, offensivo o pericoloso e, allo stesso tempo, invitateli a non usare un linguaggio scurrile o inappropriato e a comportarsi correttamente. 
  • Spiegate ai vostri figli che puo' essere pericoloso compilare moduli on line e dite loro di farlo solo dopo avervi consultato'.
Infine, esistono particolari software facilmente reperibili in rete, che impediscono l'accesso a siti non desiderati (violenti o pornografici per esempio). I cosiddetti 'filtri' possono essere attivati introducendo parole-chiave o un elenco predefinito di siti da evitare. E' opportuno pero' verificare periodicamente che funzionino in modo corretto e tenere segreta la parola chiave. Fonte: Adnkronos