Dispositivi removibili i principali portatori di malware

Le reali minacce alla sicurezza informatica, quelle che più allarmano le piccole e medie aziende italiane ed i loro dipendenti, non vengono dagli hacker ma da fattori interni, quali chiavette Usb, notebook e dispositivi removibili di uso più comune, all’interno dei quali possono annidarsi e proliferare aggressivi software maligni o virus.

In sostanza il pericolo viene da dentro l’azienda e dai suoi collaboratori più che dal mondo esterno. A sostenerlo è oltre la metà dei quasi 700 intervistati da eBiz Italia nel quadro di un sondaggio realizzato lo scorso ottobre in collaborazione con Norman, multinazionale norvegese del settore. Nella ricerca di Norman, su un campione di 700 aziende intervistate, è risultato che “nella scelta un prodotto per la protezione dei Pc e delle reti aziendali il 59% degli interpellati giudica fondamentale la presenza di funzionalità di difesa dai malware e dalle altre minacce sempre più frequentemente celate nei device removibili collegati come ospiti”. La scelta di una soluzione firewall a integrazione dei sistemi antivirus di ambito business è considerata determinante dal 67% del campione e che solamente il 37% è preoccupato da eventuali intrusioni da parte di hacker. Le figure business di casa nostra assegnano un ruolo essenziale alla difesa dei sistemi informatici e delle reti aziendali. Per il 55% delle società coinvolte, il propagarsi di un virus o un attacco informatico causerebbe danni economici incalcolabili. E per un eclatante 43% un blocco dei pc significherebbe addirittura l’interruzione di qualunque attività lavorativa. Le imprese italiane, e in modo particolare quelle con massimo di 50 addetti che costituiscono il 67% del campione, vogliono essere sempre connesse e ritengono la velocità operativa un bene prezioso. Ancora in una scala di giudizi da uno a cinque, il punteggio più elevato (4-5) è attribuito al basso impatto sulle risorse di sistema da parte delle soluzioni antivirus; alla chiarezza delle interfacce; ai costi ragionevoli di acquisto e mantenimento; ai servizi di assistenza.


Un adeguato supporto tecnico post vendita è in testa alla lista dei desideri per il 65% del campione, dato parzialmente confermato da quel 21% che si dice disposto a cambiare l’antivirus già in uso qualora l’assistenza si rivelasse al di sotto delle aspettative. Una descrizione esaustiva delle caratteristiche dei prodotti prima dell’acquisto è decisiva per il 48% degli interpellati ed è probabilmente anche per questa ragione che solo il 10% sceglie di fare acquisti presso le catene della grande distribuzione. Il 66% accorda le sue preferenze ai negozi specializzati; ai fornitori hardware e software abituali, ai consulenti. Oppure si rivolge direttamente al sito del produttore (44%) o ad altre vetrine di e-commerce (17%).  La sensazione, soprattutto per chi lavora nei dipartimenti IT, è che molto del tempo e del denaro investito a proteggere le risorse aziendali, viene speso quasi tutto localmente, sia in deployment che in formazione, dovendo tenere il passo con tutte le nuove interazioni che il singolo utente di rete mette in campo giorno dopo giorno. Norman ASA, fondata in Norvegia Oslo nel 1984, è leader mondiale e pioniere nelle soluzioni di sicurezza proattive contenuti e strumenti di malware forensics. Milioni di utenti si affidano alle soluzioni di Norman, come la sicurezza di rete, soluzioni per la protezione degli endpoint e strumenti di analisi di malware, per proteggere i loro valori. Norman offre una tecnologia proattiva antimalware utilizzata all'interno dei suoi prodotti di sicurezza ed è alimentata dalla tecnologia brevettata, Norman SandBox ®. Per chi volesse effettuare una verifica del proprio sistema, può utilizzare il tool gratuito di scansione e rimozione malware, messo a disposizione da Norman Security.

Via: http://www.lineaedppmi.it/

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