Per proteggersi dalle minacce è utile informarsi sui rischi che si corrono e possedere nozioni di base sulle misure d'adottare.
Eurostat, Italia tra paesi dell'Unione Europea più a rischio sicurezza
I navigatori italiani sono tra i più esposti ai rischi sicurezza su internet, da virus a problemi di protezione della privacy, ma anche phising e accesso a siti inadeguati o pericolosi da parte dei bambini. E' quanto emerge dai dati Eurostat, l'Ufficio statistico dell'Unione europea, diffusi in occasione del Safer Internet Day, manifestazione promossa dall'Ue per migliorare la consapevolezza dei rischi legati al web.
Secondo i dati diffusi da Bruxelles, quasi un terzo dei cittadini europei che navigano su internet ha subito l'attacco di un virus, e in Italia la percentuale sale al 45%: sono i risultati di un'inchiesta realizzata da Eurostat alla vigilia della giornata dedicata alla sicurezza sulla rete. Nonostante la maggioranza degli "internauti" europei, ovvero l'84%, utilizzi un programma di protezione, il 31% ha avuto problemi di virus informatici negli ultimi 12 mesi, con la conseguente perdita di informazioni o semplicemente di tempo; le percentuali più alte si sono registrate in Bulgaria (58%), Malta (50%), Slovacchia (47%), Ungheria (46%) e Italia (45%).
La percentuale di chi ha subito perdite finanziarie legate all'uso di internet per pagamenti è invece pari in Europa al 3%. Il 4% ha segnalato abusi riguardanti informazioni personali trasmesse via internet o altre violazioni di dati confidenziali: le percentuali piu' elevate sono state registrate in Bulgaria e Spagna (7%), seguite da Italia e Olanda (6%). Limitato rimane l'uso di un programma di "filtro" per l'uso di internet da parte dei bambini: nel 2010, solo il 14% delle famiglie con bambini "internauti" lo ha predisposto. In Italia la quota dei genitori che ha utilizzato un programma di protezione è particolarmente bassa, il 4%, contro il 24% in Francia.
I genitori italiani sono però quelli che hanno denunciato più spesso l'accesso da parte dei bambini a siti non appropriati o a contatti con persone potenzialmente pericolose (11% contro una media europea del 5%). Un altro ambito di ricerca molto importante su cui l’Eurostat ha focalizzato la propria attenzione è quello della sicurezza per i bambini e i giovani che hanno a che fare con Internet. Nell’ultimo anno la media europea di controllo da parte dei genitori sull’utenza dei propri figli e di installazione di filtri è stata del 14%. Da questo punto di vista i genitori più responsabili sembrano essere quelli di Lussemburgo e Repubblica Ceca con il 25%.
Queste ultime percentuali relative al “parental control” diventano ancora più preoccupanti se associate alle recenti cronache da cui si evince che la maggior parte degli abusi e delle violenze su minori, avviene attraverso il canale del web e si localizza soprattutto nel dominio di Facebook, potente strumento di comunicazione ma anche catalizzatore di sguardi malintenzionati. L'indagine di Eurostat riguarda gli utenti privati, mentre per le imprese bisogna fare riferimento al Global Threat report di Cisco e ai dati Istat secondo i quali il 29,4% delle imprese ha dichiarato di disporre di una politica di sicurezza Ict formalmente definita e con un programma di revisione regolare. A questo link trovate il rapporto completo in formato pdf.
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