Norton Cybercrime Human Impact Report: italiani vittime di attacchi informatici


Il Norton Cybercrime Human Impact Report, è il risultato d'una ricerca commissionata da Symantec sui comportamenti online. Il 65% degli intervistati è stato vittima del cybercrimine e non sorprende quindi che meno di un adulto su dieci si senta sicuro in rete e il 34% ammetta di non sentirsi protetto. Ingenui e faciloni, gli uomini al PC sono facile preda di furti e crimini online, più delle donne, la cui prudenza però è messa a dura prova dallo shopping. Anche nella versione virtuale, infatti, la corsa agli acquisti rende il gentil sesso più vulnerabile e propenso a lasciare su internet i dati della carta di credito, richiamo irresistibile per i criminali informatici.

Al contrario, la tendenza ad assumere una falsa identità online accomuna entrambi i generi ed è molto diffusa soprattutto tra gli utenti italiani, che sono anche tra i più lenti a risolvere i problemi legati al cybercrimine. Un dato sorprendente riguarda l’utilizzo di Internet per spettegolare: è emerso infatti che fare gossip online agli uomini piace più che alle donne, che invece si dimostrano più riservate. Inoltre, mentre il 29% degli uomini pubblica in rete foto imbarazzanti degli amici, il 51% delle donne chiede addirittura il permesso prima di taggare sui social network.

Gli uomini risultano comunque essere più tecnologici: per difendersi dagli attacchi, il 69% esegue l’aggiornamento del software di sicurezza e il 33% effettua il backup dei dati, mentre le donne, anche dopo aver subito un attacco, preferiscono chiedere aiuto ad amici o familiari, per risolvere il problema. Mentire online ha un indubbio fascino. Capita spesso di dire qualche innocente bugia con la speranza di trovare l’anima gemella su un social network, oppure rendere accattivante il proprio profilo mentendo sul proprio aspetto fisico, o sulla propria condizione sentimentale. 

Il 22% dei cinesi, ad esempio, ha ammesso di falsificare l’età e il proprio status economico, mentre gli inglesi sono i più onesti, e solo il 12% ha utilizzato un nome inventato. Gli italiani sono i più bugiardi di tutti, infatti il 41% ha dichiarato di mentire in rete e il 29% ha adottato una falsa identità. In Italia, l’incidenza della criminalità informatica è alta, infatti il 69% degli utenti ha subito una qualche forma di attacco online. Nonostante la diffusione dei rischi che gli utenti devono affrontare, il tempo necessario per risolvere un problema di cybercrime è al quarto posto tra tutti i paesi studiati.


Occorrono infatti circa 36 giorni per debellare una minaccia rispetto ai 9 impiegati dagli svedesi. In Europa però i più lenti sono i tedeschi, con una media di 58 giorni. Il cyber crimine è dispendioso anche in termini economici: eliminare il danno costa, infatti, a ciascun utente italiano circa 93 euro.Gli atteggiamenti nei confronti della criminalità informatica variano da paese a paese: ad esempio in Cina, capitale mondiale del cybercrime che conta più vittime (83%), i virus e i malware sono i più temuti perché colpiscono il 65% degli utenti, al contrario in Brasile se ne sottovaluta il rischio. 

Anche i comportamenti volti a proteggersi dagli attacchi sono differenti: mentre gli australiani si limitano ad eliminare le mail con allegati sospetti (89%), i tedeschi preferiscono prendere precauzioni più solide, e aggiornano spesso i software di sicurezza (79%); inglesi e francesi temono soprattutto i furti di denaro e controllano spesso l’estratto conto bancario (66%), mentre gli italiani evitano di comunicare dettagli personali (67%).  L’incubo di essere screditati in rete accomuna la maggior parte degli intervistati, infatti il 45% arriva a pensare che sia impossibile ripristinare completamente la propria reputazione online.

I più pessimisti sono i canadesi (57%), mentre gli italiani si collocano in una posizione intermedia (42%). L’ottimismo invece prevale in Cina, dove solo il 26% degli intervistati crede che la reputazione di una persona possa essere messa in pericolo online. “Il cybercrimine è un fenomeno sempre più diffuso ma, purtroppo, ancora poco conosciuto dagli utenti - ha detto Ida Setti, Consumer Marketing Director, Symantec Italia -. I criminali informatici lanciano attacchi su scala globale e fanno parte di vere e proprie organizzazioni, le cui azioni hanno l’obiettivo di sottrarre le informazioni personali e addirittura la nostra identità per ottenere un guadagno. 

Per proteggersi, ognuno di noi può adottare semplici accorgimenti, come evitare di comunicare dati riservati o finanziari e dotarsi di un software di sicurezza completo e aggiornato”. Per i cybercriminali è più semplice adescare un uomo piuttosto che una donna: attratti dal contenuto erotico di una e-mail o da promesse di guadagno facile, gli uomini sono più propensi a condividere informazioni personali in rete. Se però parliamo di shopping online, sono le donne a sottovalutare, più degli uomini, il rischio che comporta lasciare i dati della carta di credito su Internet. Fonte: AdnKronos

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