Report McAfee 1° trimestre 2012, crescita malware su tutte le piattaforme


McAfee ha rilasciato il Report McAfee sulle minacce: primo trimestre 2012, che rivela una crescita del malware relativamente a tutte le piattaforme. Il report indica inoltre che nel primo trimestre, le minacce malware indirizzate ai PC hanno raggiunto i massimi livelli degli ultimi quattro anni, e che sono cresciute anche quelle rivolte alla piattaforma Android. Anche li malware verso i Mac è aumentato, lasciando presupporre che il malware totale potrebbe raggiungere i 100 milioni entro l'anno.

"Nel primo trimestre del 2012, abbiamo già individuato 8 milioni di nuovi campioni unici di malware, che dimostra come gli autori di malware stiano continuando incessantemente a sviluppare nuove minacce," ha dichiarato Vincent Weafer, senior vice president di McAfee Labs. "Le competenze e le tecniche che sono state perfezionate sui PC vengono ora estese ad altre piattaforme, come quelle mobile e Mac, e via via che queste piattaforme si diffonderanno negli ambienti domestici ed aziendali, cresceranno di pari passo gli attacchi, motivo per cui tutti gli utenti, a prescindere dalle piattaforme utilizzate, dovrebbero prendere precauzioni per la sicurezza dei dispositivi e la navigazione sicura".

Impennata del malware mobile
Il malware diretto ai dispositivi mobili ha visto una significativa crescita durante il primo trimestre di quest’anno, con un numero cumulativo di esemplari di malware mobile raccolti pari a 8.000. Questo significativo aumento si deve in parte anche ai progressi nella rilevazione e catalogazione dei campioni di malware mobile da parte di McAfee Labs.

Una delle principali motivazioni che sta alla base della diffusione di malware sulla piattaforma Android si conferma l’intento di ottenere dei guadagni, come ha recentemente dichiarato Carlos Castillo, ricercatore McAfee Labs, in un post pubblicato sul blog McAfee. A fine trimestre sono stati raccolte e identificate fino a quasi 7000 minacce indirizzate verso Android, pari a un aumento di oltre il 1200% rispetto ai 600 campioni raccolti al termine del quarto trimestre 2011. La maggior parte di queste minacce provengono da app store di terze parti, e tipicamente non si trovano nello store ufficiale di Android.


Crescita delle minacce dirette a PC e Mac
Alla fine del 2011, McAfee Labs aveva raccolto più di 75 milioni di campioni di malware. Il primo trimestre 2012 ha registrato il maggior numero di malware indirizzati ai PC rilevati trimestralmente negli ultimi quattro anni. Questo aumento ha portato il totale a 83 milioni di esemplari unici di malware entro la fine del primo trimestre, rispetto ai 75 milioni di campioni registrati alla fine del 2011. Tale crescita è stata guidata da significativi aumenti di rootkit, una forma di malware nascosto, tra cui i password stealers, che hanno raggiunto circa 1 milione di nuovi esemplari registrati nel primo trimestre. In Q1, l’e-mail ha continuato ad essere uno strumento privilegiato per diffondere attacchi altamente mirati, e quasi tutti gli attacchi mirati di phishing sono iniziati con uno spear phishing contenuto in un messaggio di posta elettronica.

Mentre il Trojan Flashback ha iniziato a mietere danni tra gli utenti Apple Mac nel mese di marzo, il malware diretto alla piattaforma Mac stava già crescendo a ritmo costante. Nonostante l’aumento, il malware per Mac è ancora molto meno diffuso di quanto non lo sia il malware per PC, con circa 250 nuovi esemplari di malware per Mac, e circa 150 nuovi falsi anti-virus per Mac, nel primo trimestre.

Cala lo spam, crescono le botnet
I livelli di spam globale sono scesi a poco più di 1.000 miliardi di messaggi di spam al mese registrati entro la fine di marzo. Le diminuzioni sono state più significative in Brasile, Indonesia e Russia, mentre degli aumenti di spam sono stati segnalati in Cina, Germania, Polonia, Spagna e Regno Unito.

La crescita delle botnet nel primo trimestre è aumentata, raggiungendo un picco di quasi 5 milioni di infezioni. Colombia, Giappone, Polonia, Spagna e Stati Uniti sono state le aree con l'aumento più evidente di botnet, mentre Indonesia, Portogallo e Corea del Sud sono le regioni in cui è proseguita la tendenza al calo precedentemente registrata. La botnet più diffusa nel primo trimestre è stata Cutwail, con più di 2 milioni di nuove infezioni.


All’interno del report, McAfee inserisce un prospetto dei prezzi di una botnet venduta sul mercato nero. Citadel, una variante della botnet Zeus, con specializzazione in furto dei dati finanziari, ha un costo di 2.399 dollari più 125 dollari per l’"affitto" di un pannello di amministrazione e gestione della botnet, oltre a un extra di 395 dollari per gli aggiornamenti automatici per raggirare gli antivirus. Per Darkness, by SVAS/Noncenz, una botnet con specializzazione in attacchi Distributed Denial of Service, le opzioni vanno da 450 dollari per il pacchetto base a circa 1.000 dollari per le offerte più avanzate.

La principale fonte degli attacchi sono gli Stati Uniti
Una macchina compromessa viene spesso utilizzata come proxy per spam, botnet, denial of service, o attività dannose di altro tipo. Queste macchine possono essere situate in qualsiasi parte del mondo, ma nel primo trimestre di quest’anno, la maggior parte si è rivelata essere collocata negli Stati Uniti. Sulla base dei dati raccolti dalla Global Threat Intelligence di McAfee™, la maggior parte degli attacchi SQL-injection e XSS (cross-site scripting, attacchi indirizzati alle vulnerabilità dei siti web dinamici), sono partiti prevalentemente dagli Stati Uniti, dove è stato registrato anche il maggior numero di vittime di entrambi gli attacchi. Gli Stati Uniti attualmente ospitano la maggior parte dei server di controllo delle botnet, e la stragrande maggioranza dei nuovi siti web malevoli, con una media di 9.000 nuovi siti pericolosi registrati al giorno.

A proposito di McAfee
McAfee, società interamente controllata da Intel Corporation (NASDAQ:INTC), è la principale azienda focalizzata sulle tecnologie di sicurezza. L'azienda offre prodotti e servizi di sicurezza riconosciuti e proattivi che proteggono sistemi e reti in tutto il mondo, consentendo agli utenti di collegarsi a Internet, navigare ed effettuare acquisti sul web in modo sicuro. Supportata dal suo ineguagliato servizio di Global Threat intelligence, McAfee crea prodotti innovativi destinati a utenti consumer, aziende, pubblica amministrazione e service provider che necessitano di conformarsi alle normative, proteggere i dati, prevenire le interruzioni dell'attività, individuare le vulnerabilità e monitorare e migliorare costantemente la propria sicurezza. McAfee è impegnata senza sosta a ricercare nuovi modi per mantenere protetti i propri clienti. http://www.mcafee.com

Difendi il tuo Avatar, guida alla sicurezza Web di Adiconsum e Microsoft


E' partita “Difendi il tuo Avatar”, Campagna Informativa sulla Sicurezza in Rete promossa da Adiconsum in collaborazione con Microsoft, per sensibilizzare gli utenti italiani di tutte le età sul tema dei rischi informatici legati alla tutela della privacy, alla sicurezza della propria identità e dei dati personali e all’utilizzo di device come PC, cellulari e tablet connessi alla rete. La campagna include la realizzazione della guida “Difendi il tuo Avatar”, iniziative sul territorio dedicate a giovani e famiglie e un filo diretto con gli utenti grazie al sito www.difendiiltuoavatar.com, oltre ad una pagina Facebook dedicata al progetto.

L’utilizzo sempre più diffuso di Internet - accessibile ormai ovunque ci si trovi e con diversi dispositivi - mette in luce i pericoli legati ad una fruizione della rete spesso superficiale e inconsapevole da parte degli utenti. Questi pericoli riguardano soprattutto i più giovani, non sempre accompagnati dai genitori durante le loro attività sul Web. Per questo diventa indispensabile aumentare nei consumatori la consapevolezza del problema e fornire loro le conoscenze e gli strumenti di base per proteggere la propria identità in rete.

Proprio per rispondere a questa esigenza fondamentale e per fornire agli utenti strumenti affidabili, immediati e concreti che li supportino nelle criticità e nei dubbi che incontrano, Adiconsum e Microsoft hanno realizzato la guida “Difendi il tuo Avatar”. Realizzata in un formato chiaro ed intuitivo e con un linguaggio semplice ed immediato, “Difendi il tuo Avatar” analizza le problematiche che possono minacciare gli utenti nella realtà virtuale e, al tempo stesso, offre utili e pratiche indicazioni per tutelarsi e per rendere la navigazione in rete più sicura. La guida sarà distribuita nelle oltre 300 sedi Adiconsum in tutta Italia e inviata agli oltre 122.000 associati; sarà inoltre scaricabile gratuitamente dal sito www.difendiiltuoavatar.com

In particolare, il sito www.difendiiltuoavatar.com affronta i temi sviluppati all’interno della guida in maniera estremamente semplice e consente una rapida lettura, grazie ad un’interfaccia molto intuitiva. Inoltre, per creare un filo diretto con gli utenti che necessitano di risposte alle proprie perplessità, è stata creata una pagina Facebook dedicata Difendi il tuo Avatar (http://www.facebook.com/DifendiIlTuoAvatar), dove scambiarsi informazioni e opinioni sul tema della sicurezza in rete e sul corretto utilizzo della tecnologia. Sarà disponibile inoltre un indirizzo e-mail a cui inviare domande o segnalazioni sul tema (difendiiltuoavatar@adiconsum.it).



“Vista la complessità delle dinamiche legate a Internet e alla gestione della vita digitale degli utenti, connesse alla crescente diffusione di dispositivi mobili e alle sempre più numerose occasioni per collegarsi alla rete, il tema della salvaguardia della propria identità nella realtà virtuale del web diventa primario. È fondamentale che le aziende operanti nel settore dell’informatica e del digitale siano costantemente impegnate nel tutelare i cittadini con strumenti trasparenti ed intuitivi e che collaborino con le Associazioni Consumatori per stabilire un dialogo e uno scambio costruttivo che garantisca la diffusione di una cultura sulla sicurezza online. Microsoft è la prima azienda a collaborare con un’Associazione dei Consumatori su un tema così attuale e prioritario per i cittadini. Auspichiamo che questo sia un primo passo che porti ad un impegno costante per la difesa dei consumatori sul web e per il miglioramento dei prodotti atti a tale difesa”, ha dichiarato Giordano, Segretario Generale Adiconsum.

“Microsoft è fortemente impegnata sul fronte della tutela della privacy dei consumatori e della sicurezza in rete, senza dubbio il vero punto di partenza per lo sviluppo di esperienze di navigazione sicure e protette. Secondo un’analisi condotta recentemente da NSS Labs in merito al grado di sicurezza presente nei browser più diffusi, ad esempio, Internet Explorer 9 è risultato essere il browser più affidabile contro il malware, riuscendo a bloccare il 98,2% delle minacce. Grazie poi alla collaborazione con partner strategici come Adiconsum, che ci permettono di avvicinarci ulteriormente agli utenti e alle loro esigenze, e al continuo perfezionamento dei criteri di sicurezza dei nostri prodotti, continuiamo sulla strada di sensibilizzazione ed educazione di tutti i consumatori.”, ha commentato Silvia Candiani, Direttore Marketing & Operations di Microsoft Italia.

Il lancio della Campagna Informativa sulla Sicurezza in Rete “Difendi il tuo Avatar” è solo la prima di numerose iniziative che vedranno Adiconsum e Microsoft uniti per la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul tema della tutela della privacy online, tra cui quattro eventi sul territorio che coinvolgeranno le famiglie, i giovani e le istituzioni locali. Inoltre, a partire da luglio, lo stand Adiconsum sarà a Roma in occasione dell’estate romana, presso Technotown a Villa Torlonia.

Ransomware Polizia: software preconfenzionato e legami con altro virus


Un'applicazione ransomware che blocca i computer e chiede ai loro proprietari di pagare multe con l'accusa di aver violato diverse leggi attraverso la loro attività online. Sono stati i ricercatori di Trend Micro ad analizzare questo particolare ransomware - malware che disabilita la funzionalità del sistema e chiede soldi per il ripristino - e a fare riferimento al cavallo di Troia della polizia, ​​perché visualizza falsi messaggi che dichiarano di provenire da forze dell'ordine.

Nuovo Trojan attacca utenti in online banking attivando cam e microfono


I G Data SecurityLabs scoprono un nuovo Trojan che attacca gli utenti durante l’online banking. Se l'autore del popolare Trojan bancario SpyEye sembra essersi volatilizzato, il Trojan è ancora ampiamente utilizzato dai criminali informatici di tutto il mondo. I G Data SecurityLabs, infatti, hanno scoperto una nuova e pericolosa versione dello SpyEye che consente ai criminali informatici di controllare completamente il computer delle loro vittime in remoto. La novità, rispetto alle altre versioni, consiste nel fatto che lo SpyEye in questione contiene anche un nuovo plug-in chiamato "flashcamcontrol” in grado di trasmettere le informazioni provenienti da webcam e microfoni degli utenti a un server controllato dai criminali.

Falso avviso Facebook informa cancellazione account e scarica malware


Una nuova pericolosa truffa si sta diffondendo su Facebook. Avete ricevuto una e-mail che chiede di confermare la richiesta di cancellazione del vostro account? State in guardia. Gli esperti di Sophos sono stati contattati da un loro lettore dopo aver ricevuto una mail proveniente apparentemente da Facebook e che ha suscitato i suoi sospetti. Nella lettera si legge:

"Hi [email address] We are sending you this email to inform you that we have received an account cancellation request from you. Please follow the link below to confirm or cancel this request

Thanks,
The Facebook Team

To confirm or cancel this request, follow the link below:
click here"


"Ciao [indirizzo email]

Ti invio questa email per informarti che abbiamo ricevuto una richiesta di cancellazione dell'account da te. Segui il link qui sotto per confermare o annullare questa richiesta

Grazie,
Il team di Facebook

Per confermare o annullare questa richiesta, seguire il link qui sotto:
clicca qui"

Il lettore di Naked Security ha fatto bene a essere sospettoso. Il link infatti non punta a una pagina ufficiale di Facebook, ma ad un'applicazione di terze parti in esecuzione sulla piattaforma del social network. Naturalmente, questo significa che il link accede a un indirizzo facebook.com, ciò potrebbe ingannare coloro che sono poco cauti.


La prima cosa che si può incontrare se si clicca sul link è un messaggio che chiede se si desidera consentire l'esecuzione sul computer di un'applet Java sconosciuta. E sembra che la richiesta sia piuttosto insistente. Infatti, se si preme il pulsante "No grazie" si verrà continuamente "tormentati " per dar il consenso all'esecuione dell'applet Java.


"Viene utilizzato del social engineering abbastanza astuto dai truffatori che stanno dietro questo attacco malware. Sanno che la gente tiene molto ai propri account Facebook, e molti sarebbero sconvolti dal perdere l'accesso e le connessioni digitali che hanno costruito con gli amici e la famiglia", scrive Joanne Garvey, ricercatore di sicurezza di Sophos Labs.


La speranza dei criminali informatici è che le vittime accettino ciecamente ciò che il computer dice loro di fare, in modo da "risolvere" la richiesta di cancellazione dell'account. Se si da il consenso all'esecuzione dell'applet Java, verrà visualizzato un messaggio che informa che Adobe Flash deve essere aggiornato. Naturalmente, il codice che viene scaricato non è affatto un aggiornamento di Flash originale.

Invece, il programma aggiunge dei file nella cartella /WIN32, che hanno l'intenzione di permettere agli hacker remoti di spiare le vostre attività e prendere il controllo del vostro computer. I prodotti di sicurezza Sophos prodotti rilevano i malware e bloccano l'accesso al sito che ospita il codice pericoloso. Si tratta dei malware Mal/SpyEye-B e Troj/Agent-WHZ, che aprono una backdoor nel computer della vittima.

Worm utilizza Facebook e applicazioni Instant Messaging per diffondersi


Le piattaforme di social media e i popolari servizi di instant messaging (IM) sono ottimi sistemi per i cybercriminali di diffondere le loro applicazioni ed elementi dannosi. Gli esperti Trend Micro forniscono un ottimo esempio di un worm che utilizza tali metodi e sta facendo il giro di queste piattaforme. I ricercatori riferiscono che un malware, identificato come Worm_Steckct.evl, viene distribuito tramite un link che viene inviato nei messaggi privati ​​su Facebook e programmi di IM.

GFI Vipre report Aprile: social network ancora nel mirino dei cybercriminali


GFI Software ha reso disponibile il VIPRE® Report, la classifica delle prime 10 minacce informatiche rilevate nel mese di Aprile 2012. Il mese scorso i cybercriminali hanno colpito i principali social network, inclusi Facebook® , Twitter®, Tumblr® e Pinterest, diffondendo malware e sondaggi spam.

Check Point rende disponibile ZoneAlarm Free Antivirus + Firewall 2013‎


Dopo il lancio del Facebook Antivirus Marketplace, Check Point ® Software Technologies Ltd., leader mondiale nella sicurezza Internet, ha annunciato la disponibilità di ZoneAlarm Free Antivirus + Firewall 2013 - la più completa soluzione di sicurezza Internet gratuita per i consumatori. ZoneAlarm Free Antivirus + Firewall combina il firewall N° 1 al mondo con il pluripremiato antivirus in un'unica soluzione facile da usare, che protegge i consumatori contro hacker, virus, spyware e altri malware.

Conoscere nuova gente, applicazione si diffonde viralmente su Facebook


Dopo la nota applicazione Il Mio Compleanno, una nuova applicazione si sta diffondendo viralmente in queste ore su Facebook. Molti utenti del social network stanno ricevendo richieste per l'applicazione denominata "Conoscere nuova gente". Per l'uso dell'applicazione viene inviata una richiesta ai propri amici e questo sta portando molti utenti a pensare che si tratta d'una applicazione spam. In realtà il comportamento è molto simile ad altre applicazioni e giochi delle quali si ricevono quotidianamente numerosi inviti e richieste. Il termine "virale" da non confondere con "virus" viene usato per descrivere diffusioni popolari all'interno della piattaforma. La notifica che si potrebbe ricevere in queste ore è la seguente:


Se clicchiamo sulla notifica veniamo rimandati alla pagina di dialogo dell'applicazione su Facebook. Se forniamo il consenso "Conoscere nuova gente" avrà accesso alle nostre informazioni di base che includono: il nostro nome, l'immagine del profilo, il sesso, le Reti, l'ID utente, lista amici e tutte le altre informazioni pubbliche. Inoltre l'applicazione potrà accedere al nostro indirizzo e-mail, le informazioni del nostro profilo: compleanno, istruzione, città natale, "Mi piace", luogo e lavoro, le nostre foto.

Dopo aver dato il consenso all'applicazione vedremo i profili degli utenti iscritti che hanno delle affinità con il nostro profilo, ad esempio interessi o pagine delle quali siamo fan. Quindi si aprirà una finestra pop-up nella quale ci verrà chiesto di aumentare i nostri fan per attivare i "superpower" (superpoteri) o girare la ruota e guadagnare "chirpcash".


Se clicchiamo su "Fai crescere il tuo network", si aprirà una finestra con i nomi d'una cinquantina di amici ai quali potremo inviare la richiesta per usare l'applicazione Conoscere nuova gente". Ovviamente potremmo anche non inviare nulla, ma in questo modo non potremo completare il processo.


Se clicchiamo su "Invia richieste" verranno inviati gli inviti a tutti i nostri amici. L'applicazione si chiama in realtà  "ChirpMe" ed è stata creata da una start-up che ha sede legale a Palo Alto, California. Come leggiamo nelle informazioni sul sito ufficiale: "ChirpMe è un'applicazione per incontrare nuove persone su Facebook attraverso interessi comuni, amici comuni e altro ancora. ChirpMe sfrutta il social graph in un maniera interessante per creare un modo sicuro e contestuale per incontrare nuove persone."

L'applicazione si basa sulle informazioni presenti sul nostro profilo ma fornisce anche una caratteristica che la rende attraente a molti e cioè la possibilità di conoscere chi visita il nostro profilo sull'applicazione (caratteristica assente in Facebook e che da sempre ha dato orgine a truffe di vario tipo).


Sebbene non si tratta d'una applicazione pericolosa a qualcuno potrebbe risultare fastidioso ricevere le richieste da parte di amici. Se desideriamo dunque non ricevere più alcuna inviti da parte di amici relativi all'applicazione esistono diverse modi. Uno dei sistemi più semplici è quello di andare alla pagina delle notifiche www.facebook.com/notifications, cliccare sulla X in corrispondenza della notifica. Dal menù a tendina che si aprirà scegliere "Modifica impostazioni applicazione", alla voce "Notificami quando" scegliere "Mai" e confermate.



Coloro che l'hanno già installata possono rimuoverla dalla pagina delle Impostazioni delle applicazioni su Facebook www.facebook.com/settings/?tab=applications e cliccare sulla X in corrispondenza dell'applicazione. Se rimuovete Conoscere nuova gente, verrà eliminata dal vostro diario, dai segnalibri e dall'elenco delle vostre applicazioni nelle impostazioni.


L'applicazione "Conoscere nuova gente" in sole 48 ore è passata da 30.000 utenti attivi mensili a 390.000 (le informazioni sono disponibili all'indirizzo https://graph.facebook.com/286698964750889) e continua a diffondersi in maniera esponenziale. Quando aggiungete l'applicazione al vostro diario, vedrete anche i tipi di attività pubblicati e uno strumento di selezione del pubblico in linea con cui controllare la privacy della vostra attività. I consigli sono sempre gli stessi quando scegliete di utilizzare delle applicazioni su Facebook: leggete i termini e condizioni d'uso prima di installarle sul vostro profilo e non date il consenso alla cieca. In queste occasioni verificate quelle che non utilizzate da molto tempo o che ritenete inutili e disinstallatele dal vostro profilo.

Ue dice stop a suicidi: nasce tassa in Italia, ma è una bufala Facebook


Da qualche giorno ha ripreso a circolare una notizia su Facebook che ha quantomeno dell'incredibile. La crisi economica starebbe generando un'ondata di suicidi mai vista prima e sul social network si informano gli utenti che in Italia sarebbe nata la cosiddetta "Tassa sui suicidi". In particolare nel post viene spiegato che l'Italia sarebbe il secondo paese al mondo per numero di suicidi causati dalla crisi economica e che nei mesi scorsi la commissione Europea avrebbe imposto al nostro Paese di porvi rimedio. Per questo motivo il Governo avrebbe creato una commissione per "eleggere" i comuni e le provincie più "virtuose" che, nel caso di suicidi inferiori allo 0.3 per cento per km² otterranno un presunto bonus. Il testo del messaggio è il seguente:

«Da un rapporto del Ministero della Giustizia e una ricerca dell'Eures relativa al 2011, si evince che l’Italia è il secondo paese al mondo per quando riguarda i casi dei cosidetti "suicidi per la crisi": dati allarmanti che pongono il paese in una posizione di netto svantaggio dal punto di vista umanitario rispetto agli altri stati del vecchio continente. Lo scorso febbraio la commissione Europea ha imposto all'Italia di mettere un freno all'ondata di suicidi, e di riportare le condizioni di vita ad un sufficiente livello di "benessere sociale", affinché la perdita di identità dovuta alla mancanza di indipendenza economica non diventi la causa principale che spinge i disoccupati al gesto estremo. Alla luce dei fatti, il Governo ha eletto una commissione specializzata nel gestire gli ordinamenti finanziari e contabili degli Enti locali in base al numero di suicidi (o tentati suicidi) che verranno commessi nella fase semestrale dell'anno corrente in un dato suolo comunale. In buona sostanza, quei comuni/province virtuosi che in base ai criteri definitivi (numero di suicidi inferiore allo 0.3% per km quadrato) otterranno le pagelle più brillanti e riceveranno una serie di bonus, scaglionati nel tempo. Godranno inoltre di un’autonomia finanziaria che permetterà non solo di non accendere ulteriori mutui, ma anche di investire in opere pubbliche. Contributi a fondo perduto per giovani imprenditori, mutui prima casa agevolati per coppie sposate, prestiti e finanziamenti a tasso ridotto per studenti, case popolari per disoccupati, speciali fondi e benefici per tutta la comunità in favore del "diritto al futuro". Per tutti gli altri comuni che invece non rientreranno nei parametri imposti dalla commissione, sostanziosi rincari di imposte e tariffe per i servizi. Più 25% per ICI e IMU, raddoppiata invece la TARSU (Tariffa per lo Smaltimento dei rifiuti Solidi Urbani).»


A leggere i commenti in effetti sono in molti ad essere caduti nella bufala: "Le cose più ridicole solo lui le poteva inventare (Monti ndr.)"; oppure: "Siamo ancora qua dietro a una tastiera??? cosa stiamo aspettando a fare la rivoluzione? ci vogliamo svegliare??". La notizia è stata diffusa il mese scorso da una pagina satirica su Facebook e ripresa nelle scorse ore da altre pagine sul social network. Non esiste alcuna "Tassa sui suicidi", nè il Governo Monti sarebbe in procinto di proporre una cosa del genere.

Si tratta ovviamente di satira su un problema serio che qualcuno ha ripreso in buona fede o, per diffondere ulteriore malumore o, come spesso accade, per far girare le proprie pagine. In realtà, secondo un'inchiesta pubblicata su Wired Italia, considerano gli ultimi tre casi, due nel salernitano e uno nel milanese nella giornata dell'8 maggio, portano a 38 il bilancio delle cosiddette vittime della crisi dall'inizio del 2012.

A questi ci sarebbe da aggiungere l'imprenditore suicida a Pompei giovedì scorso. In ogni caso, sempre secondo l'inchiesta di Wired.it, per ogni giorno si contano 0,29 suicidi per motivi economici, contro lo 0,51 del 2010 e lo 0,54 del 2009. Nessuna emergenza suicidi, quindi. Secondo l'ultima indagine Istat, nel 2010, si contano 3.048 suicidi, di cui 187 per motivi economici. Se si escludono i suicidi per motivi d'onore (18 in tutto), quello economico è il movente meno preoccupante. Quasi una persona su due (1.412).

Andando a ritroso nel tempo, nel 2008 i suicidi per ragioni economiche sono stati 150, su un totale di 2.828 casi. Nel 2009, sono stati 198 su 2.986 casi. Se si considera solo il dato numerico - prosegue Wired - questo significa che sono aumentati del 24,6% tra 2008 e 2010, ma anche che sono diminuiti del 6% tra 2009 e 2010. Inoltre, secondo il rapporto Eures "Il suicidio in Italia al tempo della crisi" del 18/04/2012, è la Lituania, con 31,3 suicidi ogni 100 mila abitanti tra il 2005 e il 2009, il Paese con il più alto tasso di suicidi in Europa. L’Italia, con una media di 5 suicidi per 100 mila abitanti, registra il terzo valore più basso tra i Paesi europei, preceduta dalla sola Grecia (2,9) e da Cipro (3,1).

Il suicidio in Italia al tempo della crisi

"Ogni gesto estremo, come quelli che le cronache recenti raccontano, nasconde una tragedia umana e impone il massimo rispetto. Ma è difficile affermare, a oggi, che vi sia un aumento statisticamente significativo dei suicidi dovuto alla crisi economica", racconta a Wired.it Stefano Marchetti, responsabile dell'ultima indagine Istat su suicidi e tentativi di suicidio. "Temo che si stiano facendo affermazioni forti, senza robuste evidenze scientifiche. È giusto affrontare il problema, ma interpretare la situazione attuale come una drammatica emergenza legata alla crisi è una forzatura. Ed è pericoloso, perché il fenomeno dei suicidi è a forte rischio emulazione. Questo sì, è scientificamente provato", conclude Marchetti.

Come spiega a Il Mondo di Annibale Marzio Barbagli, sociologo, "I media continuano a dare notizia di persone che si uccidono e attribuiscono a queste scelte drammatiche una causa economica", ragiona Barbagli. "Ma in realtà è impossibile spiegare un gesto complesso come il suicidio con una motivazione soltanto. Farlo è sbagliato di per sé". Secondo il sociologo, le statistiche messe a disposizione dall'Istat sui suicidi, sono "compilate sulla base dei rapporti stilati dalle forze dell'ordine subito dopo aver accertato un caso di suicidio. Nei loro verbali i poliziotti e i carabinieri devono riportare anche le presunte cause del suicidio: cause affettive, economiche, eccetera. Lo fanno dopo aver parlato con i familiari dei suicidi ed essersi fatti un'idea di cosa sia successo."

In effetti, il cosìddetto effetto Werther è in agguato. "L'effetto Werther mostra che quando i media dedicano un'attenzione morbosa ai casi di suicidio il numero dei suicidi cresce veramente", spiega ancora Marzio Barbagli. "Succede per emulazione e perché televisioni e giornali a volte raccontano questi suicidi come se ci fosse una giusta causa. L'effetto Werther è pericoloso. Per nessuna ragione dovrebbe essere sottovalutato", conclude. Sul sito della Comunità Europea si parla di "patto della stabilità" e non di "di mettere un freno all'ondata di suicidi in Italia".

"Nel 2010 l'UE ha reagito alla crisi del debito sovrano istituendo a favore degli Stati membri meccanismi di sostegno temporanei, che nel 2013 saranno sostituiti da uno strumento permanente, vale a dire il meccanismo europeo di stabilità (ESM)", spiega la Comunità Europea in una nota. "Le misure di sostegno sono subordinate al risanamento delle finanze e a programmi di riforma rigorosi e sono messe a punto in stretta collaborazione con l’FMI." Il patto di stabilità e crescita è un insieme di regole che dovrebbero indurre gli Stati membri a mantenere sane le finanze pubbliche. Riguardo a Tassa sui rifiuti e IMU, quella è tutta un'altra storia. In conclusione, prima di condividere qualsiasi cosa su Facebook, documentatevi e non cliccate alla cieca.

Video invisibili e foto indecenti all'insaputa su Facebook: cosa c'è di vero


Su Facebook continua a girare il messaggio bufala che avviserebbe dei filmati pornografici pubblicati all'insaputa dell'utente sulla propria bacheca. Il testo del post viene periodicamente modificato e ricondiviso per creare sempre allarmismo tra gli utenti che non si sono imbattuti nei vecchi post. In particolare, da qualche mese gira il seguente messaggio: 

"ATTENZIONE ! Vi informo che qualche figlio di buona donna stà pubblicando video invisibili e foto indecenti per le famiglie, sui profili senza che voi lo sappiate. Il padrone della bacheca non lo vede, ma gli altri si!!! Compare come se fosse una pubblicazione originale, addirittura viene aggiunto un commento. Per favore se per caso accade sulla mia bacheca o se vi arriva qualcosa del genere da parte mia, cancellatelo!! L'amicizia e il rispetto verso voi per me significa molto!!! CONDIVIDETE sulla vostra bacheca, avvisate i vostri amici così evitiamo problemi e questioni offensive, grazie! Fatelo girare GRAZIE".


In effetti nessuno può pubblicare contenuti sulla bacheca di un utente senza che questo se ne possa accorgere (si riceverebbe comunque una notifica da parte di Facebook). Eppure un sistema ci sarebbe, o meglio è sempre l'utente ad innescare l'azione ma senza averne consapevolezza. 

Un nostro lettore ci ha infatti segnalato un particolare scam che abbiamo analizzato e che in effetti permette la pubblicazione di contenuti "bollenti" a nome dell'utente. La truffa inizia con un post condiviso sulla bacheca d'un amico caduto nella truffa e che recita testualmente: "Guardate cosa sta per succedere a questa ragazza super sexy al mare! incredibile! [LINK] Non anticipo niente! Non si può riassumere! Va visto per forza!"


Se clicchiamo sul link veniamo rimandati ad una pagina esterna al social network che ripropone il tema grafico di Facebook e la falsa anteprima video d'una ragazza, dove leggiamo: "sorprendente: guardate cosa ha fatto questa ragazza di Los Angeles in camera sua!"


Il contenuto verrà subito bloccato e si aprirà una ulteriore finestra pop-up dove verremo invitati a "raccomandare" e condividere il post sulla nostra bacheca.


In realtà nel momento in cui  si clicca sul pulsante "Recommend", il contenuto verrà AUTOMATICAMENTE condiviso sulla propria bacheca senza la necessità che l'utente debba intraprendere ulteriori azioni, come cliccare sul pulsante "Post to Facebook" o premere la combinazione dei pulsanti "Alt" + "F4".


Quando si clicca su un plug-in sociale come i pulsanti "Mi piace" o "Consiglia", questi diventano più scuri a indicare la nostra approvazione. Come spiega il Centro Assistenza del social network: "Su Facebook, verrà pubblicata una notizia nel Diario, che potrebbe essere visualizzata anche nel riquadro degli aggiornamenti e/o nella sezione Notizie, come se avessi cliccato su Mi piace su un contenuto all'interno di Facebook."


L'utente che non è a conoscenza di ciò (e sono in tanti) NON SI ACCORGERA' di aver condiviso il post sulla propria bacheca e ciò vale per qualsiasi contenuto che utilizza uno dei plug-in messi a disposizione da Facebook. L'unico requisito richiesto è di essere connesso a Facebook quando clicchiamo sul pulsante.


La pagina successiva sarà quella consueta dei sondaggi scam, che farà guadagnare una commissione per ogni clic da parte dell'utente andato a buon fine. Potrebbero aprirsi pagine di abbonamenti a suonerie per cellulari o pagine pubblicitarie con nomi simili ad aziende note. Inoltre potremmo essere anche invitati a scaricare dei file .EXE che potrebbero essere dannosi e contenere del malware.


Per rimuovere il vostro "Mi piace" dalla pagina scam andate sulla vostra bacheca, cercate il post in questione e cliccate su "Non mi piace più..."


Verificate inoltre le vostre iscrizioni a pagine sconosciute tramite l'apposito link del connessioni facebook.com/browse/other_connections_of. Riguardo ai plug-in sociali, in alcuni casi, quando clicchiamo sui pulsanti "Like" o "Consiglia" su un contenuto esterno a Facebook, queste connessioni funzionano come per i contenuti che ci piacciono su una Pagina Facebook. Vengono visualizzati sul nostro Diario, è possibile ricevere messaggi o aggiornamenti nella sezione Notizie e possiamo essere associato alla connessione nelle Pagine, negli annunci pubblicitari o negli stessi plug-in sociali. 

Per questo è possibile rimuovere un "Mi piace" dal vostro Registro attività privato oppure ritornando sulla pagina Web in cui avete cliccato su "Mi piace" e selezionare "Non mi piace più" cliccando sulla X (il pulsante cambierà colore e diventerà più chiaro). Il consiglio, come in tutti i casi simili, è quello di non cliccare su post alla cieca e di non scaricare file da siti sconosciuti.

Microsoft Patch Day: 7 update risolvono 23 vulnerabilità, 3 sono critiche


Come annunciato nei giorni scorsi, nella notifica preventiva dei bollettini di sicurezza, Microsoft ha rilasciato gli aggiornamenti di sicurezza relativi a maggio 2012. Si tratta di 7 patch che vanno a tappare 23 vulnerabilità di sicurezza in Microsoft Windows, Silverlight, Microsoft Office e .NET Framework. Dei sette bollettini, Microsoft consiglia agli amministratori di rivolgere la loro attenzione sulle prime due, classificati come "critiche". Altre correzioni sono stati raggruppati insieme come parte di un aggiormento allo scopo di attuare le correzioni finali su una vulnerabilità sfruttata dal famigerato malware Duqu. La seguente tabella riassume i bollettini sulla sicurezza di questo mese in ordine di gravità.

• MS12-029 - Una vulnerabilità in Microsoft Word può consentire l'esecuzione di codice in modalità remota (2680352). Questo aggiornamento "critico" per la protezione risolve una vulnerabilità di Microsoft Office che è stata segnalata privatamente (CVE-2012-0183). La vulnerabilità può consentire l'esecuzione di codice in modalità remota se un utente apre un file RTF appositamente predisposto. Sfruttando tale vulnerabilità, un utente malintenzionato potrebbe acquisire gli stessi diritti utente dell'utente corrente. Pertanto, gli utenti con account configurati in modo da disporre solo di diritti limitati sono esposti all'attacco in misura inferiore rispetto a quelli che operano con privilegi di amministrazione.

• MS12-034 - Aggiornamento per la protezione combinato per Microsoft Office, Windows, .NET Framework e Silverlight (2681578). Questo aggiornamento "critico" per la protezione risolve tre vulnerabilità divulgate pubblicamente e sette vulnerabilità segnalate privatamente in Microsoft Office, Microsoft Windows, Microsoft .NET Framework e Microsoft Silverlight (CVE-2012-0141CVE-2012-0142CVE-2012-0143CVE-2012-0184CVE-2012- 0185CVE-2012-1847). La vulnerabilità potrebbe consentire l'esecuzione di codice in modalità remota se un utente apre un documento appositamente predisposto o visita una pagina Web dannosa che incorpora i file di caratteri TrueType. Non è in alcun modo possibile obbligare gli utenti a visitare un sito Web appositamente predisposto. L'utente malintenzionato deve invece convincere gli utenti a visitare il sito Web, in genere inducendoli a fare clic su un collegamento in un messaggio di posta elettronica o di Instant Messenger che li indirizzi al sito.

• MS12- 035 - Alcune vulnerabilità in .NET Framework possono consentire l'esecuzione di codice in modalità remota (2693777). Questo aggiornamento "critico" per la protezione risolve due vulnerabilità in .NET Framework che sono state segnalate privatamente (CVE-2012-0160, CVE-2012-0161). Le vulnerabilità possono consentire l'esecuzione di codice in modalità remota su un sistema client se un utente visualizza una pagina Web appositamente predisposta mediante un browser Web in grado di eseguire applicazioni browser XAML (XBAP). Pertanto, gli utenti con account configurati in modo da disporre solo di diritti limitati sono esposti all'attacco in misura inferiore rispetto a quelli che operano con privilegi di amministrazione.


• MS12-030 - Alcune vulnerabilità in Microsoft Office possono consentire l'esecuzione di codice in modalità remota (2663830). Questo aggiornamento "importante" per la protezione risolve una vulnerabilità divulgata pubblicamente e cinque vulnerabilità segnalate privatamente di Microsoft Office (CVE-2012-0141CVE-2012-0142, CVE-2012-0143, CVE-2012-0184, CVE-2012- 0185, CVE-2012-1847). Queste vulnerabilità possono consentire l'esecuzione di codice in modalità remota se un utente apre un file di Office appositamente predisposto. Sfruttando una di queste vulnerabilità, un utente malintenzionato può ottenere gli stessi diritti utente dell'utente connesso. Pertanto, gli utenti con account configurati in modo da disporre solo di diritti limitati sono esposti all'attacco in misura inferiore rispetto a quelli che operano con privilegi di amministrazione.

• MS12-031 Una vulnerabilità in Microsoft Visio Viewer 2010 può consentire l'esecuzione di codice in modalità remota (2597981). Questo aggiornamento "importante" per la protezione risolve una vulnerabilità di Microsoft Office che è stata segnalata privatamente (CVE-2012-0018). La vulnerabilità può consentire l'esecuzione di codice in modalità remota se un utente apre un file Visio appositamente predisposto. Sfruttando tale vulnerabilità, un utente malintenzionato potrebbe acquisire gli stessi diritti utente dell'utente corrente. Pertanto, gli utenti con account configurati in modo da disporre solo di diritti limitati sono esposti all'attacco in misura inferiore rispetto a quelli che operano con privilegi di amministrazione.

• MS12-032 - Una vulnerabilità in TCP/IP può consentire l'acquisizione di privilegi più elevati (2688338). Questo aggiornamento "importante" per la protezione risolve una vulnerabilità segnalata privatamente e una vulnerabilità divulgata pubblicamente relative a Microsoft Windows (CVE-2012-0174, CVE-2012-0179). La più grave di queste vulnerabilità può consentire l'acquisizione di privilegi più elevati se un utente malintenzionato accede a un sistema ed esegue un'applicazione appositamente predisposta.

    • MS12-033 Una vulnerabilità legata al Gestore partizioni di Windows può consentire l'acquisizione di privilegi più elevati (2690533). Questo aggiornamento "importante" per la protezione risolve una vulnerabilità di Microsoft Windows che è stata segnalata privatamente (CVE-2012-0178). La vulnerabilità può consentire l'acquisizione di privilegi più elevati se un utente malintenzionato accede ad un sistema ed esegue un'applicazione appositamente predisposta. Per sfruttare la vulnerabilità, è necessario disporre di credenziali di accesso valide ed essere in grado di accedere al sistema in locale.

    Dave Marcus, direttore presso McAfee Labs, ha osservato l’elevato rischio delle vulnerabilità e raccomanda di seguire i suggerimenti di Microsoft in merito alle patch. Gli aggiornamenti sono disponibili dal Microsoft Download Center o affidandosi manualmente ai tradizionali strumenti disponibili su Microsoft Update. A corollario degli aggiornamenti, Microsoft ha rilasciato come di consueto una nuova versione del suo strumento di rimozione malware (KB890830) perWindows 7, Windows Vista, Windows Server 2003, Windows Server 2008 o Windows XP. Dopo il download, lo strumento di rimozione malware Microsoft verifica la presenza di eventuale malware nel computer in uso. Il prossimo appuntamento con il patch day di Microsoft è previsto per martedì 12 giugno.

    Come ottenere 5000 crediti Facebook totalmente gratuiti, ma è una truffa


    Continuano i tentativi di truffa ai danni degli utenti di Facebook. Questa volta la truffa coinvolge coloro che fanno uso dei crediti del social network. Ricordiamo che i crediti Facebook sono una valuta virtuale e possono essere utilizzati per acquistare regali e altri articoli virtuali in qualsiasi gioco o applicazione della Piattaforma Facebook che accetta pagamenti. E' possibile acquistare i crediti Facebook direttamente da un'applicazione utilizzando la propria carta di credito, PayPal, un telefono cellulare e molti altri metodi di pagamento locali.

    Facebook blocca i commenti ritenuti spam dal sistema non per censura


    Il sistema automatizzato del filtro anti-spam di Facebook, avrebbe portato al blocco di un commento del blogger Robert Scoble - noto appassionato di tecnologia - e di alcuni altri commentatori, secondo un portavoce dell'azienda. Agli utenti che hanno tentato di commentare il post sul blog gli è stato recentemente impedito di farlo, con il testo di avviso da parte della società che "questo commento non può essere pubblicato" perché è "irrilevante o inappropriato". Josh Constine di Techcrunch ha sentito Facebook, la quale afferma che l'intenzione è quella di bloccare i commentatori di spam o abusivi.

    Il commento Scoble è stato specificamente bloccato a causa della sua lunghezza, e la lunghezza del thread che vi era su. Le discussioni lunghe e popolari sono particolarmente attraenti per gli spammer in quanto forniscono la più grande distribuzione di qualsiasi contenuto che è spam. Facebook può anche bloccare altri tipi di commenti che vanno contro la conversazione positiva, come qualche ASCII artistico. Altri fattori possono comprendere con chi si sta commentando, per quanto tempo si commento, e cosa si sta commentando. Il sentimeno non viene preso in considerazione.

    La formulazione in realtà è un pò confusa, i commenti come "irrilevanti o inappropriati" sono un giudizio soggettivo che potrebbe applicarsi a molti argomenti. Ma questo non sembra essere una sorta di filtro dei contenuti che Facebook possa applicare su specifici contenuti politici al fine di ottenere l'approvazione per operare in alcuni paesi come la Cina. Ecco l'errore Scoble ha ricevuto quando ha tentato di commentare:

    "This comment seems irrelevant or inappropriate and can’t be posted. To avoid having your comments blocked, please make sure they contribute to the post in a positive way." (Questo commento appare irrilevante o inappropriato e non può essere pubblicato. Per evitare che i tuoi commenti vengano bloccati, si prega di assicurarsi che essi contribuiscano in una via positiva.)"


    Gli algoritmi di Facebook per i commenti fatti sul post di utenti verificati sono apparentemente molto più esigenti perché chiunque può rispondere ad un messaggio pubblico su Facebook. Un portavoce delle policy di Facebook ha inviato via e-mail la seguente spiegazione:

    "Per proteggere i milioni di persone che si connettono e condividono su Facebook ogni giorno, abbiamo sistemi automatizzati che lavorano in background per mantenere un ambiente di fiducia e per proteggere i nostri utenti da cattivi attori che spesso usano i collegamenti per diffondere spam e malware. Questi sistemi sono così efficaci che la maggior parte delle persone che usano Facebook non incontreranno mai spam. Non siamo perfetti, però, e in rari casi fanno errori. Questo commento è stato erroneamente bloccato come spam, e abbiamo già iniziato ad apportare modifiche al nostro classificatore. Ci auguriamo di poter imparare da rari casi come questi per essere sicuri di non ripetere lo stesso errore in futuro. Per maggiori informazioni sui nostri sistemi di prevenzione dello spam, si prega di vedere questo blog post [Facebook Spam Prevention System ndr]. Di seguito il commento in questione:

    "I'm so glad I didn't start a media business. It's actually really tough to get new and interesting stories and to avoid falling into drama. People forget that Techcrunch was built step-by-step as a new publishing form was taking shape. PandoDaily doesn't have that advantage and, is, indeed, facing competition from social networks that is quite good indeed.

    I no longer visit blogs. I watch Twitter, Google+, and Facebook, along with Hacker News, Techmeme, Quora. These are the new news sources.

    Plus, Pando Daily actually doesn't have enough capital to compete head on with, say, D: All Things Digital or The Verge, both of which are expanding quickly and have ecosystems behind them.

    -----------------------------------------------------------
    I'm reposting as a way to test something."


    Robert Globe spiega i motivi per cui Facebook ha bloccato il suo commento, direttamente dal profilo su Google+: "Ho appena parlato con Facebook PR della mia questione sulla censura del commento censura. Dicono che ciò che è effettivamente accaduto è che il mio commento è stato classificato come spam. Più ulteriormente ha detto che questo è stato un 'falso positivo', perché il mio commento non è uno che Facebook desidera bloccare. È venuto fuori che il mio commento è stato bloccato dai filtri di Facebook che classificano come spam e che non è stato bloccato per quello che dice il commento, ma piuttosto a causa di qualcosa di unico in quel messaggio. Stanno cercando di capire di più e mi permetteranno di conoscere più tardi, dopo che capiscono che cosa lo ha innescato. La loro tesi è che il mio commento ha innescato il blocco per alcuni motivi:

    1. Sono sottoscritto a @max.woolf https://www.facebook.com/max.woolf e non sono un suo amico nel sistema. Ciò significa che il sistema di classificazione dello spam tratta i commenti più severamente se eravamo amici.
    2. Il mio commento comprende tre collegamenti @. Questo è probabilmente ciò che ha attivato il sistema di classificazione dello spam.
    3. Non vi potrebbero essere altre cose nell commento che abbiano attivato il sistema di spam."

    Il funzionario PR di Facebook ha detto che il sistema di classificazione dello spam ha tonnellate di algoritmi che cercano di impedire di postare commenti di basso valore, in particolare agli account pubblici (le persone che hanno attivato gli abbonamenti su Facebook). La persona PR di Facebook ha anche detto che una squadra sta studiando perché questo messaggio è un falso positivo, e regolerà gli algoritmi in modo da non contrassegnarli come spam. Inoltre, il messaggio è stato bloccato a causa del contenuto del messaggio, non perché sembrava spam.

    Consumer Reports: milioni utenti Facebook ignorano controlli su privacy


    Nonostante gli sforzi di Facebook per aumentare la consapevolezza, quasi 13 milioni su 183 milioni di utenti del social network negli Stati Uniti e in Canada non hanno accesso o non sono a conoscenza dei suoi controlli della privacy, secondo un nuovo studio condotto da Consumer Reports. "Più di 150 milioni di americani utilizzano già il sito, e il numero cresce ogni giorno, perché Facebook rende così facile tenere il passo con amici, parenti e colleghi, scoprire grandi contenuti, connettersi a cause, condividere foto, grancassa per imprese, e conoscere eventi divertenti", scrive Consumer Reports.

    Per fornire questo servizio, Facebook e altri social network raccolgono enormi quantità di informazioni estremamente riservate, che distribuiscono più rapidamente e ampiamente rispetto ai tradizionali canali di raccolta dati di consumatori e imprese. "E' fantastico quando ti aiuta a trovare vecchi compagni di classe o vedere gli annunci per le cose che realmente si desidera acquistare. Ma qual'è la quantità di informazioni che veramente viene raccolta su di voi? Come vengono usate? E potrebbero cadere nelle mani sbagliate?", sono le domande alle quali risponde il rapporto di Consumer Reports.

    Per scoprirlo, Consumer Reports ha interrogato Facebook e intervistato circa una ventina di persone, tra le quali esperti di sicurezza, avvocati della privacy, gli sviluppatori di applicazioni e le vittime di sicurezza e di abuso della privacy. Consumer Reports ha scavato nella ricerca della privata, accademica, e del governo, così come nelle labirintiche politiche di Facebook e dei controlli. Gli esperti di Consumer Reports hanno intervistato 2.002 famiglie online, tra cui 1.340 che sono attive su Facebook, per il suo rapporto annuale State of the Net. Hanno poi proiettato tali dati per stimare i totali nazionali. Il quadro che emerge presenta macchie luminose, ma anche molte cause di preoccupazione, tra le quali:

    • Alcune persone stanno condividendo troppo. Le proiezioni del rapporto indicano che 4,8 milioni di persone hanno usato Facebook per dire dove avevano progettato di andare in un determinato giorno (una potenziale soffiata per i ladri) e che a 4,7 milioni "piaceva" una pagina di Facebook sulle condizioni di salute o i trattamenti (i dettagli che un assicuratore potrebbe utilizzare contro di gi utenti).
    • Alcuni non utilizzano i controlli della privacy. Quasi 13 milioni di utenti hanno detto che non avevano mai messo, o non conoscono, gli strumenti di Facebook sulla privacy. E il 28 per cento hanno condiviso tutto, o quasi, dei loro messaggi bacheca con un pubblico più ampio rispetto ai loro solo amici.
    • Facebook raccoglie più dati di quanto si possa immaginare. Ad esempio, Facebook crea un rapporto ogni volta che si visita un sito con un pulsante Facebook "Mi piace", anche se non si fa clic sul pulsante, non si è un utente di Facebook, o non si è loggati.
    • I vostri dati sono condivisi più ampiamente di quanto si potrebbe desiderare. Anche se si limitano i propri dati per essere visti solo dagli amici, un amico che sta utilizzando una applicazione Facebook potrebbe consentire a tali dati di essere trasferiti a terzi all'insaputa dell'amico.
    • Le protezioni legali sono cespugliose. Le leggi statunitensi sulla privacy on-line sono più deboli di quelli d'Europa e gran parte del mondo, in modo da avere alcuni diritti federali per vedere e controllare la maggior parte delle informazioni che le reti sociali raccolgono sugli utenti.
    • E i problemi sono in aumento. L'11% delle famiglie che utilizzano Facebook ha detto di aver avuto problemi lo scorso anno, che vanno da persone che utilizzano il loro log-in senza permesso per essere molestati o minacciati. Con un aumento del 30% in più rispetto alle 7 milioni di famiglie del rapporto dello scorso anno .

    Alcuni di questi problemi derivano dalle scelte povere che fanno gli utenti. Ma c'è anche la prova che le persone stanno trattando Facebook con maggiore cautela, il 25% ha detto che ha falsificato le informazioni nei loro profili per proteggere la loro identità, contro il 10% di due anni fa. Altri problemi possono derivare dai modi con i quali Facebook raccoglie i dati, come gestisce e confeziona i suoi controlli della privacy, e il fatto che i vostri dati possono finire con persone o società con le quali non avevate l'intenzione di condividerle.

    Andrew Noyes, manager della comunicazione delle policy pubbliche di Facebook, dice che l'azienda ha presosul serio i problemi di privacy e sicurezza. Il Co-fondatore e Chief Executive Officer di Facebook Mark Zuckerberg ha più volte sottolineato che il social network esegue controlli sulla privacy per decine di miliardi di accessi ogni giorno, e Facebook ha lanciato iniziative per dare agli utenti una maggiore accesso ai propri dati personali, e per monitorare l'uso dei dati personali da parte delle Apps. Consumer Reports ha offerto i seguenti suggerimenti agli utenti di Facebook per proteggere la loro privacy:

    • Pensate prima di digitare. Anche se si elimina un account su Facebook(che richiede circa un mese), alcune informazioni possono rimanere nei computer di Facebook per un massimo di 90 giorni.
    • Controllate regolarmente la vostra esposizione. Ogni mese, verificare come la vostra pagina si presenta agli altri. Rivedete le singole impostazioni sulla privacy, se necessario.
    • Proteggere le informazioni di base. Impostate il pubblico per gli oggetti d'uso, ad esempio la vostra città o datore di lavoro. E ricordate: Condividere informazioni con "gli amici degli amici" potrebbero esporli a decine di migliaia di persone.
    • Sapere cosa non si può proteggere. Il vostro nome e la foto del profilo sono pubblici. Per proteggere la vostra identità, non dovreste utilizzare una vostra foto, o utilizzare una che non mostra il vostro volto.
    • La vostra bacheca 'UnPublic'. Impostare il pubblico per tutti i messaggi precedenti sulla bacheca agli amici giusti.
    • Spegnere Tag Suggest. Se preferite non avere Facebook il riconoscimento automatico del votro viso in foto, disattivare questa funzione dalle impostazioni di privacy. Le informazioni verranno cancellate.
    • Blocco applicazioni e siti che spiano. A meno della vostra intercessione, gli amici possono condividere le informazioni personali su divoi con le applicazioni. Per bloccare questo, utilizzare i controlli per limitare le informazioni che le apps possono vedere.
    • Preservare i messaggi bacheca da amici. Non c'è bisogno di condividere ogni post bacheca con ogni amico. È inoltre possibile impedire alla gente di visualizzare alcuni elementi specifici nel vostro profilo.
    • Quando tutto il resto fallisce, disattivare. Quando un utente disattivare il proprio account, Facebook mantiene i dati del profilo, ma l'account è temporaneamente inaccessibile. L'eliminazione di un account, invece, lo rende inaccessibile per sempre.

    Rispondendo al sondaggio, Facebook ha rilasciato questa dichiarazione: "Crediamo che più di 900 milioni di consumatori hanno volontariamente deciso di condividere e connettersi su Facebook perché noi forniamo loro opzioni e strumenti che li mettono in grado di controllare le loro informazioni e esperienze. Come parte del nostro sforzo per responsabilizzare ed educare i consumatori, abbiamo dato sempre il benvenuto a conversazioni costruttive sulla privacy online e la sicurezza". Facebook ha più volte detto che le informazioni dell'utente appartengono all'utente, e che l'utente è autorizzato a richiedere una copia dei propri dati su Facebook. Ma il grande tesoro di dati personali che viene condiviso giornalmente su Facebook può anche essere sfruttato da altri.

    Symantec: Internet Security Threat Report Vol 17, attacchi in aumento


    Symantec Corp. (Nasdaq: SYMC) ha annunciato i risultati del suo Internet Security Threat Report - Volume 17, da cui emerge che mentre il numero di vulnerabilità è diminuito del 20 per cento, il numero di attacchi dannosi è continuato a salire all'81 per cento. Inoltre, la relazione sottolinea che gli avanzati attacchi mirati si stanno diffondendo a organizzazioni di tutte le dimensioni e la varietà del personale, le violazioni dei dati stanno aumentando, e che gli aggressori si stanno concentrando sulle minacce mobili.

    Biglietti gratis per Disneyland: attenzione agli eventi scam su Facebook


    Disneyland Paris lo scorso 12 aprile ha compiuto 20 anni e per festeggiare l'evento offre biglietti gratis a tutti coloro che decideranno di trascorrere il proprio compleanno presso il parco giochi. E i truffatori non hanno perso tempo nel sfruttare un'occasione così ghiotta per distribuire il loro spam, ovviamente su Facebook. In queste ore infatti, molti utenti del social network stanno ricevendo degli inviti per partecipare ad eventi che offrirebbero dei biglietti gratuiti per l'ingresso al parco tematico Disneyland resort. Gli utenti che approdano sulla pagina dell'evento devono invitare gli amici a questi eventi fraudolenti, nella speranza di ricevere più biglietti.