Intel Security, protezione online dei nativi digitali: consigli ai genitori


L’indagine ha rilevato che il 78 percento dei giovani è preoccupato della riservatezza dei propri dati personali online. Intel Security ha rilasciato i risultati di un nuovo studio dal titolo “La realtà dei genitori della generazione digitale: che cosa fanno online adolescenti e pre-adolescenti”, che prende in esame i comportamenti e le abitudini online e sui social network a livello globale di pre-adolescenti e adolescenti tra gli 8 e i 16 anni, confrontandoli con le preoccupazioni dei genitori. La ricerca di quest’anno ha rivelato che la preoccupazione più diffusa tra i genitori (24%) riguarda il fatto che i propri figli possano interagire inconsapevolmente con malintenzionati o pedofili.


Si tratta di una preoccupazione giustificata, dato che il 19% dei giovani incontrerebbe o ha incontrato di persona qualcuno conosciuto per la prima volta online, e che il 78% dei giovani è preoccupato di come mantenere la privacy delle proprie informazioni personali online. “I genitori devono parlare frequentemente e in modo chiaro e aperto con i propri figli relativamente al loro comportamento online, evidenziano sia i rischi che i benefici”, ha dichiarato Giorgio Bramati, Consumer Partner Manager di Intel Security. “Questo tipo di comunicazione trasparente può aiutare a rafforzare la fiducia tra genitori e figli, incoraggiare i ragazzi a condividere più informazioni sulle loro interazioni online e ad avvisare i genitori quando  si imbattono in attività o conversazioni sospette”. 


Interazioni online/offline
Circa il 70% dei genitori intervistati che utilizza i social media, segue o è collegato ai propri figli, nella speranza di ottenere accesso alle loro interazioni con i rispettivi follower e con gli amici, attraverso le informazioni che pubblicano. Inoltre, l'86% dei genitori ritiene di essere a conoscenza dei tipi di attività che i propri figli svolgono online.
Protezione delle informazioni personali
La maggior parte dei genitori (63%) considera importante che i propri figli siano informati sulle problematiche di sicurezza o di sicurezza informatica online per mantenere le proprie informazioni personali protette. L’indagine indica che i figli sono della stessa opinione, dal momento che l'83% si dichiara preoccupato per la privacy dei propri dati personali e il 76% si sta aggiornando sulla sicurezza online dai propri genitori.


Malintenzionati
Il 47% dei preadolescenti e adolescenti ritiene che l’accesso da parte di estranei ai loro dati personali sia la cosa peggiore che possa accadergli online. Tuttavia, il 25% conosce le password di altre persone. I ragazzi condividono le motivazioni per cui vorrebbero accedere ad account altrui: il 41% vuole vedere se la persona intrattiene conversazioni con un ex, mentre il 34% vuole vedere foto private e il 26% desidera trovare informazioni scabrose sull’altra persona.
Cyberbullismo
Il 76% dei genitori ha avuto un confronto con i propri figli a proposito di atti di bullismo, mentre il 44% dei giovani è stato testimone di un comportamento crudele sui social media. Del 27% che ha ammesso di aver maltrattato qualcun altro, il 44% lo ha fatto in risposta a un comportamento malvagio, mentre al 33% non piaceva la persona.


Ulteriori risultati emersi dalla ricerca:
Social Media
• Secondo i genitori, i siti di social media più comuni frequentati dai propri figli sono Facebook (80%), YouTube (46%), WhatsApp (40%), Instagram (34%), Twitter (30%), Skype (29%) e Snapchat (19%). Secondo la maggior parte dei genitori (54%) non vi è alcun luogo sicuro online dove pubblicare le foto del proprio figlio.
“Like” e “favorites”
• Il 57% dei “like” e dei “favorite” sui social media riguarda informazioni personali. Infatti, sono le foto ad avere il massimo dei “like” (26%), seguite dai selfie (25%) e dalle foto di gruppo (24%).
Amicizie online con adulti
• Il 46% dei genitori non si preoccupa se i figli sono amici di adulti sui social media. Tra questi, il 96% dei genitori approva se la persona è un parente o qualcuno che conoscono, e il 50% dei genitori permetterebbe ai propri figli di essere amici di un insegnante.
Tempo trascorso online: ragazzi contro ragazze
• Il 31% dei genitori ritiene che le loro figlie di 8 anni spendono 10-15 ore a settimana online rispetto a meno di 5 ore a settimana dei loro ragazzi di 8 anni. Ragazzi e ragazze di età 8-12 (76% e 71%, rispettivamente) e il 66% dei ragazzi di anni 13-16 spendono “la maggior parte del loro tempo” sui dispositivi mobili a guardare video. Circa il 71% delle ragazze di anni 13-16 spendono “la maggior parte del loro tempo” in sms.


5 suggerimenti per i genitori dei nativi digitali per una maggiore sicurezza online:
1. “Essere connessi” con i propri figli. Parlare casualmente e spesso a proposito dei rischi online, e assicurarsi che i canali di comunicazione siano aperti. Incoraggiare discussioni prendendo spunto da ciò che si legge sui giornali o quello che avviene a scuola.
2. Stabilire delle regole per le password. Per cameratismo o per fiducia, gli adolescenti tendono a condividere le proprie password dei social media con amici o conoscenti. Amici o no, questa è un’abitudine pericolosa. Fissare una punizione se questa regola viene infranta.
3. Leggere le recensioni delle App. Consultando le informazioni delle app, sui limiti di età (i gradi sono: per tutti, maturità bassa, media, o alta) e le recensioni dei clienti su una app, si sarà in grado di comprendere se l’app è adatta o meno ai propri figli.
4. Avere l’accesso. I genitori dovrebbero avere le password degli account social dei figli e i codici di accesso ai loro dispositivi.
5. Essere tecnologicamente aggiornati. Rimanere un passo avanti ed essere aggiornati sui vari dispositivi che i propri figli utilizzano, sui social network più in voga. Anche se non è indispensabile creare un account, è importante capire come funzionano e se i propri figli vi accedono.


Ulteriori informazioni:
• Post sul blog di Gary Davis: https://blogs.mcafee.com/consumer/family-safety-survey-results
• Post sul blog di Toni Birdsong https://blogs.mcafee.com/consumer/gulp-could-your-child-be-the-cyberbully
A proposito della ricerca
Intel Security ha commissionato l'indagine on-line a MSI International che ha intervistato 8.026 bambini e ragazzi di età compresa tra  8-16 anni e 9.017 genitori a livello globale. L'indagine è stata condotta in Stati Uniti, Canada, Brasile, Regno Unito, Germania, Francia, Spagna, Giappone, Australia, Singapore e India. Le interviste sono state condotte online dal 28 aprile al 12 maggio 2015. 


Informazioni su Intel Security
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