Dopo gli attacchi spam di queste ore agli utenti di Facebook, con l’uccisione di Osama Bin Laden, puntuali, sono ricomparse sul Web e su Facebook le odiose catene di Sant’Antonio. Come segnala il Corriere della Sera, torna in auge una vecchia leggenda metropolitana a proposito di un possibile attentato-rappresaglia da parte di fondamentalisti islamici sul metrò di Milano. Si tratta di un aneddoto stupido, crudele e razzista inventato anni fa probabilmente negli Stati Uniti, arrivato in Italia intorno al 2004, che fa leva sulla sensibilità e sulle psicosi della gente comune.
Ecco una versione su Facebook: "Una ragazza ha trovato un portafoglio sul sedile, quando i passeggeri scendevano. Sapeva di chi fosse, e così l'ha restituito. Il signore arabo, l'ha ringraziata molto e prima di uscire dalla metropolitana è tornato da lei e le ha detto, visto che lei gli ha fatto un grande piacere lui ne faceva uno a lei: 'Non prenda la metropolitana a Milano a maggio, succederà qualcosa di veramente brutto, mi raccomando mi ascolti'". E' solo una delle versioni della leggenda che è cominciata a girare sul web all'indomani della morte di bin Laden. La storiella cambia a seconda che si tratti della metropolitana di Roma, di Milano o di una stazione ferroviaria.
Varia anche il protagonista e l'aiuto dato: a volte è un uomo altre, una hostess. Il suggerimento viene dato da un uomo arabo o da un immigrato musulmano che, soccorso per strada, come cortesia dà il consiglio. La messa in scena online di questo macabro teatrino, evidentemente una banalissima leggenda metropolitana, non è la prima volta che trova terreno fertile nelle grandi città. Sul sito del giornalista Paolo Attivissimo, specialista di bufale, hoax e catene di Sant'Antonio sul Web, è stata creata (già a marzo 2005) una pagina dedicata appunto alla leggenda del "terrorista di buon cuore".
Attivissimo ha rintracciato l'originale della leggenda, in inglese (in quel caso la protagonista è una hostess su un volo di linea), creata probabilmente dopo l'attentato dell'11 settembre, e la prima traduzione italiana, che ha cominciato a circolare il 25 marzo 2004. Furbescamente la storiella, per essere più credibile nel nostro Paese, era stata trasportata su un volo Alitalia e la data del presunto attentato era Pasqua, ovvero l'11 aprile 2004 (per rifarsi alla leggenda del numero 11).
Attivissimo ha rintracciato infinite versioni, ambientate in tutte le grandi città europee e tradotte in varie lingue. "Insomma, i casi sono due. O i terroristi di tutto il mondo hanno una anomala propensione a perdere il portafogli davanti alle signore e a contar balle su attentati che poi non avvengono, oppure tutte queste storie sono bufale che attingono alle nostre paure", scrive il giornalista.
La polizia, ovviamente, conferma all'ANSA che si tratta solo di bufale su Internet, precisando che "dopo i fatti nel Pakistan è stata comunque incrementata la vigilanza sui possibili obbiettivi sensibili, tra cui le piazze affollate, i parchi, le stazioni, gli aeroporti e, ovviamente, le metropolitane". Intanto la Polizia Postale sta monitorando tutti i siti e le segnalazioni. Voci al momento palesemente infondate, sottolineano le fonti, senza un minimo di riscontri e messe in giro per creare allarmismo. L'obiettivo delle forze di polizia é rintracciare chi si cela dietro queste false notizie e far scattare nei suoi confronti una denuncia per procurato allarme.
Attivissimo ha rintracciato infinite versioni, ambientate in tutte le grandi città europee e tradotte in varie lingue. "Insomma, i casi sono due. O i terroristi di tutto il mondo hanno una anomala propensione a perdere il portafogli davanti alle signore e a contar balle su attentati che poi non avvengono, oppure tutte queste storie sono bufale che attingono alle nostre paure", scrive il giornalista.
La polizia, ovviamente, conferma all'ANSA che si tratta solo di bufale su Internet, precisando che "dopo i fatti nel Pakistan è stata comunque incrementata la vigilanza sui possibili obbiettivi sensibili, tra cui le piazze affollate, i parchi, le stazioni, gli aeroporti e, ovviamente, le metropolitane". Intanto la Polizia Postale sta monitorando tutti i siti e le segnalazioni. Voci al momento palesemente infondate, sottolineano le fonti, senza un minimo di riscontri e messe in giro per creare allarmismo. L'obiettivo delle forze di polizia é rintracciare chi si cela dietro queste false notizie e far scattare nei suoi confronti una denuncia per procurato allarme.
nel mio quartiere vivono cinesi,senegalesi,ucraini e mussulmani ,se posso mi sposto sempre a piedi ....se troverò un portafoglio mi terrò i soldi . :-))))
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