Geotagging: attenzione alle foto 'targate' pubblicate su Internet

La funzionalità di geotagging connessa alle fotocamere digitali dei cellulari Gps permette di individuare data, ora e collocazione geografica degli scatti pubblicati online. Dando informazioni che magari non si vorrebbe mai fossero diffuse. Infatti, ogni qual volta si scatta una foto con una camera digitale viene creato un file che, oltre all'immagine, contiene numerosi dati: dal modello di fotocamera utilizzata alla data e all'ora in cui è stata scattata l'immagine. L'insidia però nasce nel momento in cui viene pubblicata online una foto scattata con un cellulare dotato di Gps perché registra automaticamente anche il cosiddetto "geotag" ("l'etichetta geografica"), ossia la latitudine e la longitudine dell'esatto punto di ripresa. Per decodificarlo e visualizzarlo su una mappa di Google, basta usare dei plug-in scaricabili gratuitamente come Exif Viewer per chi usa Firefox e Opanda IExif per gli utenti di Internet Explorer o dei programmi per organizzare e modificare fotografie digitali come Picasa.


Se Facebook non sempre mantiene i geotag delle foto e Flikr sta cercando di dare ai propri iscritti la possibilità di disattivarli o meno, pubblicare foto su altri social network come Twitter, siti di photosharing o blog può invece mettere a disposizione di un vastissimo pubblico di lettori, stalker e ladri inclusi, informazioni che sarebbe preferibile mantenere riservate. "Combinando geotag e testi, si può facilmente scoprire dove la gente viva, che tipo di cose tenga in casa e anche quando sta andando via", avverte Robin Sommer, ricercatore dell'International Computer Science Institute di Berkeley, California. Insieme a Gerard Friedland, coatore di uno studio "Sulle implicazioni del geotagging nella privacy", ha presentato all'annuale congresso Usenix un programma, a scopo dimostrativo, capace di localizzare gli autori dei video girati nei pressi dell'università californiana e pubblicati su YouTube.


E a proposito di 'localizzazione', un gruppo di sviluppatori olandesi ha messo in rete un sito che dà un'idea concretissima di quali rischi si corrano a pubblicare troppe notizie personali in giro per internet. Si chiama "Please Rob Me" ("Prego, derubami") e non fa altro che prendere informazioni liberamente accessibili a chiunque su Twitter. Poi le rielabora, fino a generare in tempo reale una lista di persone che si sono allontanate da casa, lasciando via libera ai potenziali intrusi. "Prima ci ingegnamo a lasciare le luci accese quando andiamo in vacanza, e poi comunichiamo a tutti su internet quando non siamo in casa", spiegano gli autori del sito. "Il nostro intento non è che le persone vengano svaligiate, ma che siano consapevoli di cosa fanno quando usano servizi come FourSquare, Brightkite, Google Buzz,  e così via".

Fonte: http://www.repubblica.it/tecnologia/
Tags: Geotagging, Privacy, Siti Web, Sicurezza

Nessun commento:

Posta un commento