Facebook ammette di monitorare le chat per individuare possibili pedofili


Facebook e altre piattaforme sociali stanno monitorando le chat degli utenti alla ricerca di attività criminali, notificando alla polizia qualsiasi comportamento sospetto rilevato, secondo un rapporto. Facebook è tra le molte aziende che stanno abbracciando una combinazione di nuove tecnologie e di monitoraggio umano per contrastare i predatori sessuali. Tali sforzi in genere iniziano con lo screening automatizzato del linguaggio inappropriato e gli scambi di informazioni personali, fino ad estendere e usare le registrazioni delle conversazioni on-line dei pedofili condannati, insegnando al software che cosa cercare.

Un uomo poco più che 30enne stava chiacchierando di sesso con una 13enne del South Florida e aveva pensato d'incontrarla dopo la scuola il giorno successivo. L'ampia tecnologia ma poco discussa di Facebook per la scansione di messaggi e chat per attività criminose, ha automaticamente contrassegnato la conversazione ai dipendenti, che l'hanno letta e subito chiamato la polizia. Gli ufficiali hanno preso il controllo del computer del ragazzo e arrestato l'uomo il giorno dopo, ha detto l'agente speciale supervisore Jeffrey Duncan del Department of Law Enforcement della Florida. Ma il presunto predatore è stato dichiarato non colpevole delle accuse in sede giudiziaria.

"Il modo e la velocità con cui ci hanno contattato ci ha dato la capacità di rispondere il più presto possibile", ha affermato Duncan, uno degli agenti intervistati che ha elogiato Facebook per aver innescato le indagini. "Ci sono società là fuori che stanno facendo un ottimo lavoro, lavorando entro i confini di ciò che hanno a disposizione", ha detto Brooke Donahue, un agente di sorveglianza speciale che lavora con una squadra dell'Fbi dedicata ai predatori di Internet e la pornografia infantile. "Ci sono società là fuori che sono più preoccupati della redditività". Due recenti incidenti stanno sollevando nuovi interrogativi sulla volontà delle imprese di investire in sicurezza.

Il mese scorso il creatore di una app smartphone chiamata Skout, progettata per flirt con estranei nella stessa area, ha ammesso che il suo utilizzo ha portato a violenze sessuali di adulti su tre adolescenti. Sempre in giugno, un mondo virtuale teen-oriented chiamato Habbo Hotel, che vanta centinaia di milioni di utenti registrati, ha bloccato temporaneamente tutte le chat dopo che una delle produttrici della televisione britannica Channel 4, fingendosi una ragazzina di 13 anni, ha riferito di aver messo in luce come gli utenti del sito utilizzino un linguaggio sessualmente esplicito con richieste di spogliarsi in webcam.


ll National Center for Missing and Exploited Children, dice che le segnalazioni di seduzione online di minori da parte di adulti nel 2011 sono state 3.638, rispetto ai 4.053 nel 2010 e 5.759 nel 2009. Un solido sistema per la difesa contro i predatori online richiede sia la sorveglianza da parte di dipendenti formati e software intelligente che non vada solo alla ricerca di comunicazione impropria, ma analizza anche i modelli di comportamento, dicono gli esperti. Il software di Facebook presta maggiore attenzione alle chat tra utenti che non hanno già una consolidata connessione sul sito e i cui dati del profilo indicano qualcosa che può essere sbagliato, come un ampio divario di età.

Il programma di scansione è anche "intelligente", dato che tiene d'occhio certe frasi che si trovano nei registri di chat precedentemente ottenuti dai predatori sessuali. Se il software di scansione segnala uno scambio sospetto chat, lo comunica agli addetti alla sicurezza di Facebook, che possono quindi determinare se informare la polizia. Il monitoraggio delle conversazioni dei dipendenti di Facebook potrebbe fomentare però ulteriori critiche da parte dei sostenitori della privacy, anche perchè resta sconosciuto se le chat scansionate vengono cancellate o conservate in modo permanente. E' forse il momento dell'anticrimine preventivo descritto da Philiph Dick e visto in Minority Report.

I nuovi dettagli sul sistema di monitoraggio di Facebook è arrivata da un'intervista che il Chief Security Officer di Facebook, Joe Sullivan ha dato a Reuters. Almeno un sospetto predatore di adolescenti è stato portato in giudizio direttamente come risultato della scansione chat di Facebook, secondo il rapporto Reuters. Alla richiesta di un commento, Facebook ha solo ripetuto a Mashable le osservazioni fornite da Sullivan a Reuters: "Non abbiamo mai voluto creare un ambiente in cui abbiamo dipendenti che guardano comunicazioni private, quindi è molto importante sapere che noi usiamo la tecnologia che ha un bassissimo percentuale di falsi positivi".

Facebook lavora con le forze dell'ordine "ove appropriato e nei limiti richiesti dalla legge per garantire la sicurezza degli utenti di Facebook", secondo una pagina sul suo sito. "Potremmo condividere le informazioni anche se abbiamo ragione di ritenere che ciò sia richiesto ai fini della prevenzione di frodi, attività illecite o danni fisici imminenti, o ancora per tutelare noi stessi e gli utenti da eventuali violazioni della nostra Dichiarazione dei diritti e delle responsabilità da parte di altri individui. In quest'ottica, potremmo condividere informazioni con aziende, avvocati, tribunali o altri enti governativi". Le Linee guida di Facebook per le forze dell'ordine sono disponibili a questa pagina.

"Segnaliamo tutte le occorrenze evidenti di sfruttamento minorile che compaiono sul nostro sito, in qualsiasi parte del mondo, al National Center for Missing and Exploited Children (NCMEC), compresi i contenuti che vengono portati alla nostra attenzione tramite richieste governative", si legge. L'NCMEC collabora con l'International Center for Missing and Exploited Children e con le forze dell'ordine di tutto il mondo. "Se una richiesta riguarda un caso di sfruttamento o sicurezza minorile, è opportuno specificarlo (e includere i dati della segnalazione NCMEC appropriata) nella richiesta per consentirci di affrontare la questione in modo immediato ed efficace".


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