Ue dice stop a suicidi: nasce tassa in Italia, ma è una bufala Facebook


Da qualche giorno ha ripreso a circolare una notizia su Facebook che ha quantomeno dell'incredibile. La crisi economica starebbe generando un'ondata di suicidi mai vista prima e sul social network si informano gli utenti che in Italia sarebbe nata la cosiddetta "Tassa sui suicidi". In particolare nel post viene spiegato che l'Italia sarebbe il secondo paese al mondo per numero di suicidi causati dalla crisi economica e che nei mesi scorsi la commissione Europea avrebbe imposto al nostro Paese di porvi rimedio. Per questo motivo il Governo avrebbe creato una commissione per "eleggere" i comuni e le provincie più "virtuose" che, nel caso di suicidi inferiori allo 0.3 per cento per km² otterranno un presunto bonus. Il testo del messaggio è il seguente:

«Da un rapporto del Ministero della Giustizia e una ricerca dell'Eures relativa al 2011, si evince che l’Italia è il secondo paese al mondo per quando riguarda i casi dei cosidetti "suicidi per la crisi": dati allarmanti che pongono il paese in una posizione di netto svantaggio dal punto di vista umanitario rispetto agli altri stati del vecchio continente. Lo scorso febbraio la commissione Europea ha imposto all'Italia di mettere un freno all'ondata di suicidi, e di riportare le condizioni di vita ad un sufficiente livello di "benessere sociale", affinché la perdita di identità dovuta alla mancanza di indipendenza economica non diventi la causa principale che spinge i disoccupati al gesto estremo. Alla luce dei fatti, il Governo ha eletto una commissione specializzata nel gestire gli ordinamenti finanziari e contabili degli Enti locali in base al numero di suicidi (o tentati suicidi) che verranno commessi nella fase semestrale dell'anno corrente in un dato suolo comunale. In buona sostanza, quei comuni/province virtuosi che in base ai criteri definitivi (numero di suicidi inferiore allo 0.3% per km quadrato) otterranno le pagelle più brillanti e riceveranno una serie di bonus, scaglionati nel tempo. Godranno inoltre di un’autonomia finanziaria che permetterà non solo di non accendere ulteriori mutui, ma anche di investire in opere pubbliche. Contributi a fondo perduto per giovani imprenditori, mutui prima casa agevolati per coppie sposate, prestiti e finanziamenti a tasso ridotto per studenti, case popolari per disoccupati, speciali fondi e benefici per tutta la comunità in favore del "diritto al futuro". Per tutti gli altri comuni che invece non rientreranno nei parametri imposti dalla commissione, sostanziosi rincari di imposte e tariffe per i servizi. Più 25% per ICI e IMU, raddoppiata invece la TARSU (Tariffa per lo Smaltimento dei rifiuti Solidi Urbani).»


A leggere i commenti in effetti sono in molti ad essere caduti nella bufala: "Le cose più ridicole solo lui le poteva inventare (Monti ndr.)"; oppure: "Siamo ancora qua dietro a una tastiera??? cosa stiamo aspettando a fare la rivoluzione? ci vogliamo svegliare??". La notizia è stata diffusa il mese scorso da una pagina satirica su Facebook e ripresa nelle scorse ore da altre pagine sul social network. Non esiste alcuna "Tassa sui suicidi", nè il Governo Monti sarebbe in procinto di proporre una cosa del genere.

Si tratta ovviamente di satira su un problema serio che qualcuno ha ripreso in buona fede o, per diffondere ulteriore malumore o, come spesso accade, per far girare le proprie pagine. In realtà, secondo un'inchiesta pubblicata su Wired Italia, considerano gli ultimi tre casi, due nel salernitano e uno nel milanese nella giornata dell'8 maggio, portano a 38 il bilancio delle cosiddette vittime della crisi dall'inizio del 2012.

A questi ci sarebbe da aggiungere l'imprenditore suicida a Pompei giovedì scorso. In ogni caso, sempre secondo l'inchiesta di Wired.it, per ogni giorno si contano 0,29 suicidi per motivi economici, contro lo 0,51 del 2010 e lo 0,54 del 2009. Nessuna emergenza suicidi, quindi. Secondo l'ultima indagine Istat, nel 2010, si contano 3.048 suicidi, di cui 187 per motivi economici. Se si escludono i suicidi per motivi d'onore (18 in tutto), quello economico è il movente meno preoccupante. Quasi una persona su due (1.412).

Andando a ritroso nel tempo, nel 2008 i suicidi per ragioni economiche sono stati 150, su un totale di 2.828 casi. Nel 2009, sono stati 198 su 2.986 casi. Se si considera solo il dato numerico - prosegue Wired - questo significa che sono aumentati del 24,6% tra 2008 e 2010, ma anche che sono diminuiti del 6% tra 2009 e 2010. Inoltre, secondo il rapporto Eures "Il suicidio in Italia al tempo della crisi" del 18/04/2012, è la Lituania, con 31,3 suicidi ogni 100 mila abitanti tra il 2005 e il 2009, il Paese con il più alto tasso di suicidi in Europa. L’Italia, con una media di 5 suicidi per 100 mila abitanti, registra il terzo valore più basso tra i Paesi europei, preceduta dalla sola Grecia (2,9) e da Cipro (3,1).

Il suicidio in Italia al tempo della crisi

"Ogni gesto estremo, come quelli che le cronache recenti raccontano, nasconde una tragedia umana e impone il massimo rispetto. Ma è difficile affermare, a oggi, che vi sia un aumento statisticamente significativo dei suicidi dovuto alla crisi economica", racconta a Wired.it Stefano Marchetti, responsabile dell'ultima indagine Istat su suicidi e tentativi di suicidio. "Temo che si stiano facendo affermazioni forti, senza robuste evidenze scientifiche. È giusto affrontare il problema, ma interpretare la situazione attuale come una drammatica emergenza legata alla crisi è una forzatura. Ed è pericoloso, perché il fenomeno dei suicidi è a forte rischio emulazione. Questo sì, è scientificamente provato", conclude Marchetti.

Come spiega a Il Mondo di Annibale Marzio Barbagli, sociologo, "I media continuano a dare notizia di persone che si uccidono e attribuiscono a queste scelte drammatiche una causa economica", ragiona Barbagli. "Ma in realtà è impossibile spiegare un gesto complesso come il suicidio con una motivazione soltanto. Farlo è sbagliato di per sé". Secondo il sociologo, le statistiche messe a disposizione dall'Istat sui suicidi, sono "compilate sulla base dei rapporti stilati dalle forze dell'ordine subito dopo aver accertato un caso di suicidio. Nei loro verbali i poliziotti e i carabinieri devono riportare anche le presunte cause del suicidio: cause affettive, economiche, eccetera. Lo fanno dopo aver parlato con i familiari dei suicidi ed essersi fatti un'idea di cosa sia successo."

In effetti, il cosìddetto effetto Werther è in agguato. "L'effetto Werther mostra che quando i media dedicano un'attenzione morbosa ai casi di suicidio il numero dei suicidi cresce veramente", spiega ancora Marzio Barbagli. "Succede per emulazione e perché televisioni e giornali a volte raccontano questi suicidi come se ci fosse una giusta causa. L'effetto Werther è pericoloso. Per nessuna ragione dovrebbe essere sottovalutato", conclude. Sul sito della Comunità Europea si parla di "patto della stabilità" e non di "di mettere un freno all'ondata di suicidi in Italia".

"Nel 2010 l'UE ha reagito alla crisi del debito sovrano istituendo a favore degli Stati membri meccanismi di sostegno temporanei, che nel 2013 saranno sostituiti da uno strumento permanente, vale a dire il meccanismo europeo di stabilità (ESM)", spiega la Comunità Europea in una nota. "Le misure di sostegno sono subordinate al risanamento delle finanze e a programmi di riforma rigorosi e sono messe a punto in stretta collaborazione con l’FMI." Il patto di stabilità e crescita è un insieme di regole che dovrebbero indurre gli Stati membri a mantenere sane le finanze pubbliche. Riguardo a Tassa sui rifiuti e IMU, quella è tutta un'altra storia. In conclusione, prima di condividere qualsiasi cosa su Facebook, documentatevi e non cliccate alla cieca.

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