Le banche e i clienti sono ossessionati giustamente dalla sicurezza. L'introduzione dei domini .bank contribuirà a migliorare questo aspetto. Dopo il lancio di varie estensioni di primo livello, sono disponibili circa una decina relative al mondo della finanza come .bank, .credit, .credicard, tra le altre, e questo cambierà alcune cose sia per le imprese che per i consumatori. L’idea che c’è dietro le nuove estensioni, che non riguardano solamente il mondo finanziario, è una logica di settorializzazione di internet. Le banche hanno avuto l’opportunità di lanciare il proprio nome come estensione, ma pochi hanno colto questa occasione poiché avrebbe richiesto grandi investimenti.
Per proteggersi dalle minacce è utile informarsi sui rischi che si corrono e possedere nozioni di base sulle misure d'adottare.
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MarkMonitor, nuovi gTLD per le banche: una svolta per la sicurezza?
Le banche e i clienti sono ossessionati giustamente dalla sicurezza. L'introduzione dei domini .bank contribuirà a migliorare questo aspetto. Dopo il lancio di varie estensioni di primo livello, sono disponibili circa una decina relative al mondo della finanza come .bank, .credit, .credicard, tra le altre, e questo cambierà alcune cose sia per le imprese che per i consumatori. L’idea che c’è dietro le nuove estensioni, che non riguardano solamente il mondo finanziario, è una logica di settorializzazione di internet. Le banche hanno avuto l’opportunità di lanciare il proprio nome come estensione, ma pochi hanno colto questa occasione poiché avrebbe richiesto grandi investimenti.
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Security: italiani si tutelano male, 67% non cambia spesso password
Percepiamo come pericoloso il furto delle nostre informazioni personali, riteniamo che il rischio maggiore di queste sottrazioni sia online, ma continuiamo a proteggerci in modo elementare e a volte contraddittorio. Il 67 percento di noi, ad esempio, non cambia le proprie password di frequente. Soprattutto, siamo poco consapevoli della dimensione del patrimonio dei nostri dati personali.
Censis/ Web: 74% italiani chiede diritto all'oblio, per 9% privacy inutile
Giunto alla 46ª edizione, il rapporto Censis fa emergere l'analisi e l'interpretazione dei più significativi fenomeni socio-economici del Paese, individuando i reali processi di trasformazione della società italiana. Il 51,2% degli utenti dei social network pubblica informazioni personali, la stessa percentuale vi diffonde fotografie e video propri, il 30,7% comunica le attività che svolge durante la giornata, il 10,7% consente la geolocalizzazione della posizione, il 7,1% pubblica informazioni e fotografie di altri (amici e familiari) e il 7% pubblica notizie sulla propria vita sentimentale.
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ACI Worldwide, 1 consumatore su 4 è vittima di frodi con carte di credito
Un intervistato su quattro è stato vittima, negli ultimi cinque anni, di frodi con carta di credito. Questo il principale risultato emerso dallo studio condotto da ACI Worldwide e Aite Group, sul tema delle frodi relative alle carte di credito, che ha coinvolto oltre 5.200 consumatori di 17 Paesi a livello mondiale. Oltre il 20% degli intervistati ha dichiarato inoltre che ha smesso di utilizzare, o ha cambiato la propria carta, dopo aver subito un atto fraudolento.
Saldi online: 1 utente su 5 ingannato da siti che vendono merci contraffatte
Con la stagione degli acquisti delle festività 2012 dietro l'angolo, MarkMonitor ®, leader mondiale nella protezione del marchio aziendale e parte di Thomson Reuters, ha pubblicato il suo ultimo studio sull'e-commerce e le merci contraffatte. Concentrandosi sui segmenti dei beni di lusso e abbigliamento, lo Shopping Report di MarkMonitor ha rivelato che fra i cacciatori di saldi negli Stati Uniti e in Europa uno su cinque acquistano erroneamente su siti di e-commerce che vendono prodotti contraffatti, mentre sono alla ricerca di offerte on-line.
Le persone che cercano sconti sono in inferiorità numerica rispetto ai consumatori che cercano merce falsa con una percentuale di 20 a 1.
Utilizzando la tecnologia proprietaria per esaminare i modelli di shopping online, MarkMonitor ha lavorato a stretto contatto con Nielsen, leader mondiale nella fornitura di informazioni e approfondimenti su ciò che i consumatori cercano e comprano, per analizzare i dati anonimi di alcuni partecipanti in sei Paesi in un periodo di nove mesi.
Sono state analizzate quasi cinque milioni di sessioni di shopping durante il periodo di studio, con particolare attenzione ai termini di ricerca utilizzati dagli amanti dello shopping, come 'falso', 'riproduzione', 'economico' o sconto ", per determinare la loro motivazione. Fra i cacciatori di occasioni statunitensi ed europei, circa uno su cinque (ad es. chi cerca termini come a buon mercato, sconto, o outlet) invece di arrivare ai siti ufficiali giunge su siti che vendono merce contraffatta e illegale. I tassi di conversione (definiti come “aggiungere qualcosa nel carrello”) per le visite a questi siti sono stati superiori rispetto ai tassi di conversione per le visite a siti che vendono merce legale.
"I consumatori sono stati attratti da siti di e-commerce illegali, causando la perdita di business per i brand. I risultati del nostro Shopping Report sottolineano l'importanza di sviluppare strategie proattive di protezione del marchio nell'era digitale ", ha dichiarato Frederick Feldman, chief marketing officer di MarkMonitor.
Inoltre, lo Shopping Report di MarkMonitor ha esaminato molteplici fattori demografici - tra cui l'età, il reddito, l'istruzione e la dimensione delle famiglie - e ha rilevato che c'erano minime differenze demografiche tra i consumatori online che cercano merci contraffatte e coloro che sono semplicemente alla ricerca di offerte di beni legali.
Ad esempio, tra i consumatori degli Stati Uniti, circa un quarto degli acquirenti online nel campo dei prodotti di marca (26%) e chi compra merci contraffatte (26%) ha una laurea quadriennale o superiore. Circa il 37% degli acquirenti statunitensi di beni legali ha un reddito annuo inferiore a 50.000 $, tra i clienti degli Stati Uniti di merce contraffatta, il 38% guadagna meno di 50.000 $ all'anno. Tra i paesi dell'Unione Europea, la percentuale di consumatori che guadagnano più di 54.000 € all’anno è lo stesso per gli acquirenti di beni legali e contraffatti (17%).
"Questi risultati mettono davvero in discussione l'opinione comune che i consumatori che acquistano merci contraffatte siano nettamente differenti rispetto a quelli che acquistano prodotti autentici", ha commentato Eric Solomon, Senior Vice President, global digital audience measurement di Nielsen. "Con il Cyber Monday dietro l'angolo, i consumatori in tutti i segmenti devono fare attenzione quando comprano on-line."
Molte merci contraffatte hanno un prezzo specifico per apparire come beni legali, spesso scontati al 25-50% sul prezzo di listino, sconto paragonabile a quello di fine stagione o al “fuori tutto”.
Questi prezzi plausibili fanno si che i cacciatori di saldi credano di ottenere un buon affare sulla merce legale, soprattutto se abbinati alla crescente tendenza dei siti non autorizzati a utilizzare le campagne di marketing e le fotografie dei brand ufficiali.
"Con l'avvicinarsi della stagione dello shopping delle vacanze, chi lavora nel marketing desidera massimizzare ulteriormente il ROI e le entrate. La metodologia unica che abbiamo sviluppato con Nielsen aiuterà i marchi, fornendo loro nuovi spunti per la richiesta dei loro prodotti e servizi", ha concluso Felman.
"Integrando dati autorizzati e anonimi del Panel di Nielsen con le informazioni su siti non autorizzati e sul traffico online, siamo in grado di offrire prospettive uniche di modelli di acquisto dei consumatori, in canali alternati di e-commerce e aiutare i brand a recuperare il traffico e le entrate che questi consumatori rappresentano". Lo studio, condotto tra luglio 2011 e marzo 2012, ha analizzato la relazione tra gli acquirenti online, i termini di ricerca che utilizzano e i siti che visitano quando cercano abbigliamento e beni di lusso.
Utilizzando i dati del panel anonimi e le ricerche di parole chiave, gli analisti MarkMonitor hanno esaminato il traffico verso i siti visitati dai membri del panel, tra cui 1.000 siti web che vendono merci e 8.000 siti individuati da MarkMonitor come venditori di merci contraffatte. Gli analisti hanno segmentato i consumatori a seconda che abbiano visitato siti che vendono prodotti contraffatti e secondo la ricerca delle parole chiave relative sia alle offerte che ai prodotti contraffatti. I partecipanti del panel di Nielsen provenivano da Francia, Germania, Italia, Spagna, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti. Lo Shopping Report di MarkMonitor è disponibile per il download gratuito al link: https://www.markmonitor.com/2012shoppingreport/
Informazioni su MarkMonitor
MarkMonitor, leader mondiale nella protezione dei marchi e parte della divisione Intellectual Property & Science di Thomson Reuters, utilizza un modello SaaS per fornire tecnologia avanzata e competenza in grado di tutelare il fatturato e la reputazione dei più famosi marchi a livello mondiale.
Oggi, nell’era digitale, i marchi devono affrontare i nuovi rischi derivanti dall’anonimato del web, dalla sua portata globale e da mutevoli modelli di consumo relativi a contenuti digitali, merci e servizi. I clienti scelgono MarkMonitor perché offre una combinazione unica tra esperienza, tecnologia avanzata e solidi rapporti con le aziende che possono così tutelare investimenti di marketing e vendite, mantenendo la fiducia dei propri clienti.
Per ulteriori informazioni, visitare il sito www.markmonitor.com.
Informazioni su Thomson Reuters
Thomson Reuters è la fonte primaria, a livello internazionale, di informazioni intelligenti per aziende e professionisti. Combinando una conoscenza approfondita del settore a tecnologia innovativa, la società fornisce informazioni essenziali ai più importanti decision maker dei settori quali: controllo finanziario e del rischio, legale, fiscale e contabile, proprietà intellettuale e scienza e media, con il sostegno della più accreditata agenzia di stampa del mondo. Thomson Reuters, che ha sede a New York e uffici a Londra ed Eagan (Minnesota), ha 60.000 dipendenti e opera in più di 100 paesi. Per ulteriori informazioni, visitare il sito www.thomsonreuters.com.
MarkMonitor® è un marchio registrato di MarkMonitor Inc. che fa parte della divisione Intellectual Property & Science di Thomson Reuters. Tutti gli altri marchi citati sono di proprietà dei rispettivi titolari. Fonte: Shin Communication
Collaborazione tra Polizia Postale e PayPal, guida agli acquisti sicuri
Una guida con consigli pratici e suggerimenti per acquistare in internet: è quella nata dall'esperienza di PayPal nei pagamenti e nelle transazioni protette e della Polizia Postale a tutela dai rischi di truffe, sempre in agguato. "E' in costante aumento, soprattutto nel periodo estivo, il numero delle persone che prenotano ed acquistano in Rete viaggi e vacanze. Ma - avverte la Polizia - non sempre queste attività risultano immuni da rischi e talvolta si può cadere nella trappola di siti 'civetta' che pubblicizzano vacanze a prezzi scontatissimi, nascondendo vere e proprie truffe".
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