Justin Bieber video live: virus in allegato email, snobbato dagli adulti


Esperti antivirus mettono in guardia il pubblico di un nuovo virus che tenta ignari utenti di Windows e che si presenta come un video di Justin Bieber, la star del momento per milioni di teenager. La tecnica è la solita e ormai consolidata da parecchi anni: l’email invita ad aprire l’allegato e a lanciare il programma, spacciato come player video.

Il malware, chiamato Trojan.Bieber.FraudPack è stato individuato Venerdì scorso e si propaga attraverso una allegato dannoso di posta elettronica che contiene ciò che presume di essere una registrazione live di “Never Let You Go“, il suo pezzo forte, che tanto ha spopolato in questi mesi. Aprendo l'allegato si installa il trojan che è stato collegato a rogue antivirus, botnet e installazioni adware. 

Tuttavia, gli esperti antivirus dicono che, la diffusione del virus non ha trovato la strada spianata, riscontrando anzi parecchie difficoltà a diffondersi tra gli utenti. "La sua stranezza", ha detto Mikko Hypponen di F-Secure, "è che nessuno sembra interessato a vedere il video, in maniera tale che l'esca non funziona". Graham Cluley, portavoce di Sophos anti-virus vendor, ha detto di aver notato lo stesso comportamento. 

"La gente sembra più che felice premere sul pulsante 'cancella', quando questo ragazzo viene mostrato nella loro casella di posta. E se siete un gruppo di criminalità organizzata, che sperava di costruire la vostra botnet, o rubare le informazioni, stavolta non vi è andata bene", ha commenato Cluley. 

Gli autori di virus che utilizzando il richiamo della celebrità per ingannare gli utenti ad aprire gli allegati fraudolenti, non è nulla di nuovo. Notoriamente, un virus di posta elettronica si diffuse nel febbraio 2001 con la promessa spedire foto di star del tennis Anna Kournikova.

Un programmatore olandese, Jan De Wit, ha ammesso la responsabilità di creare virus e che in ultima analisi, è stato accusato di diffondere dati in una rete di computer con l'intenzione di causare danni. Gli esperti non si sanno spiegare perché il virus Bieber non ha ottenuto lo stesso analogo successo. 

Alcuni teorizzano che la mancanza di interesse può riflettere un divario generazionale: i forti consumatori di e-mail tendono ad essere più anziani, mentre Bieber è circoscritto ad utenti tra da 9 a 13 anni, che principalmente comunicano attraverso le reti sociali come Facebook o messaggi di testo inviati dal cellulare. 

"Il target di persone che sarebbero effettivamente interessati a vedere in azione Bieber non utilizzando la posta elettronica", ha detto Raiu Costin, capo della ricerca antivirus di Kaspersky Lab. Invece, il virus a carico di e-mail ha gran parte raggiunto i genitori dei tifosi di Bieber, ma questi hanno mantenuto il sistema pulito.

Bieber è salito alle vette delle celebrità, negli ultimi due anni. Si parla di lui più sui social network, superando artisti del calibro di Lady Gaga, Mel Gibson e il capo di Wikileaks Julian Assange. Come regola generale, utilizzando le celebrità per diffondere il malware è una scommessa sicura, ha detto Riau, che ha predetto che i truffatori avrebbero presto cambiato la propria tecnica, una volta capito che Bieber non stava lavorando adeguatamente come un richiamo. 

"La scelta di quale celebrità da utilizzare è arbitraria", ha detto. "Non ha niente a che fare con il malware stesso, quindi mi aspetto che opteranno per diverse esce una volta che si saranno resi conto che Justin non sta assolvendo al suo compito". Raiu ha rifiutato di paralare su come altre celebrità potrebbero fare un lavoro migliore attirando l'attenzione di vittime designate.

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