La triste e assurda vicenda che qualche settimana fà ha visto suo malgrado coinvolto Stefano Borgonovo, l’ex calciatore colpito da Sclerosi laterale amiotrofica, è giunta ad una sua conclusione. La Polizia postale ha infatti oscurato un gruppo contro l'ex giocatore della Fiorentina, apparso una decina di giorni fa su Facebook e fondato da un certo Daniele Di Francesco, di Roma. Un gruppo che, con poche decine di iscritti, era già stato sommerso da centinaia di messaggi di insulti da parte di altri utenti del social network. L'oscuramento del gruppo, intitolato «Abbattete Stefano Borgonovo» è stato possibile grazie all'ottima collaborazione stabilita tra la polizia postale italiana e Facebook. Una volta avvertiti della creazione del gruppo, infatti, i responsabili del social network di Palo Alto, si sono immediatamente attivati per rimuoverlo.
Il 5 settembre 2008 Stefano Borgonovo, ex centravanti di molte squadre di serie A, fra le quali il Milan (con cui ha vinto Coppa Campioni, Supercoppa e Coppa Intercontinentale) e la Fiorentina, squadra alla quale è sempre rimasto legatissimo, ha annunciato di essere stato colpito dalla Sla, una malattia che gli impedisce perfino di parlare se non per mezzo di un sintetizzatore. La notizia del dramma di Borgonovo raggiunge anche il ritiro della nazionale, in quella data impegnata in vista della preparazione a due incontri di qualificazione ai Mondiali di Calcio del 2010, dove Gianluigi Buffon e Fabio Cannavaro si dicono preoccupati perché negli ultimi anni molti calciatori ritirati sono stati colpiti e uccisi dalla Sla. «Io pensai a un ictus, poi un neurologo ci mise di fronte alla realtà» disse Chantal, roccia, compagna d'avventura, mamma di quattro ragazzi e moglie della Sla, in un'intervista del 2008 al Corriere della Sera. La voce di Stefano, oggi, è quella dell'eye tracker, la macchina che lo tiene in contatto con il mondo. Una lettera per volta. Ha il timbro metallico del Gps dell'auto, il suo personalissimo navigatore satellitare dentro la nuova esistenza.
Nel gruppo si sosteneva che l'ex giocatore «sta approfittando della malattia» e si affermava che «tutti i i giorni parlano di lui giornali, siti internet, televisione». Al fondatore del gruppo avevano risposto decine di internauti, nessuno per condividere le sue parole. «Grazie per questo gruppo - scriveva uno dei pochi utenti che non insultava i fautori dell'idea - Dopo che ti avrò denunciato e vinto la causa, (puoi scommetterci) potrai fare tanta beneficenza per scoprire come sconfiggere la Sla». Esemplare, la replica della moglie dell’ex calciatore, Chantal Borgonovo che ha così commentato l’accaduto: «Quando mio marito l’ha saputo, ha sorriso. Credo che la sua sia la reazione migliore di fronte a quel che è accaduto. Conforta che sul web siano state numerose le prese di distanza da questa iniziativa. Spiace solo che ne sia uscito sporcato, seppur in parte, il lavoro di sensibilizzazione che stiamo facendo». Al momento è stata aperta un'indagine da parte della polizia postale per individuare ed appurare eventuali responsabilità di natura penale nei confronti dell'amministratore del gruppo.
Fonte: La Repubblica/Corriere della Sera
Tags: Polizia Postale, Facebook Regolamento, Note Legali
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