Ha finalmente un volto il creatore dei gruppi «I bimbi dell'asilo di Pistoia piccole vittime o piccoli luridi?» e «Vuoi adottare un bambino morto di Haiti?»: si tratta d'un disoccupato genovese di 40 anni, scoperto dalla Polizia Postale di Imperia, è stato denunciato con l'accusa di istigazione a delinquere. Dopo la segnalazione ed il monitoraggio della Polizia Postale e dell’osservatorio dei minori, sono stati tenuti sotto controlli due gruppi aperti su Facebook. Al termine delle prime indagini i profili sono stati chiusi grazie alla collaborazione tra la Polizia Postale e Facebook. E' stato denunciato inoltre, per oltraggio a organo amministrativo e giudiziario dello Stato, un aoperaio milanese di 25 anni che aveva creato sul social network il "noto" profilo «Poliziotto postale fessacchiotto». Gli agenti della Polposta, nelle operazioni contro i due, hanno sequestrato quattro computer e diverso materiale informatico: penne usb, dvd e hard disk. Le indagini sono iniziate proprio dal gruppo dedicato ai bambini di Pistoia, che contava 135 iscritti, la maggior parte dei quali aveva condannato l'iniziativa.
«Il messaggio che vogliamo lanciare - spiega il dirigente della Polposta di Imperia, Ivan Bracco - è che quando una persona crea dei gruppi su Facebook, non deve mai perdere il senso della realtà e del vivere sociale. E' una questione di puro buonsenso". L'operaio milanese, per aver offeso la polizia postale, se la caverà con una pena irrisoria e un eventuale risarcimento. Più grave l'istigazione a delinquere. "L'istigazione - spiega ancora Bracco - nel caso dei bimbi di Pistoia, consiste nel sollevare in alcune persone sentimenti di rabbia o di odio, che possono indurre le stesse ad esercitare comportamenti violenti sui bambini». «Dietro i social network ci sono persone, che non hanno alcun diritto di offendere le altrui dignità»: questo il commento del presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei minori, Antonio Marziale, consulente della commissione parlamentare per l’Infanzia, dopo l’operazione della Polposta. Per Marziale, «non è accettabile che la magnificenza di un potente mezzo di comunicazione, quale è Internet, debba subire l’impunità di zone franche in cui oscuri personaggi si arrogano la facoltà di delinquere, persino sulla pelle di bambini già duramente provati da un’esperienza che difficilmente dimenticheranno». Il presidente dell’Osservatorio, che è stato tra gli estensori del Codice Internet e Minori, ha aggiunto: «Se è vero che la libertà di espressione è un valore imprescindibile per la democrazia, è altresì vero che in una società civilmente compiuta ogni offesa recata alle persone non può accampare diritti di cittadinanza. Per questo motivo, è doveroso ringraziare gli uomini del comandante Ivan Bracco, la cui tempestività ed efficacia confermano ulteriormente il livello di elevata qualità della polizia Postale italiana».
Fonte: Il Secolo XIX/Sanremo News
Tags: Polizia Postale, Polizia di Stato, Facebook Regolamento, Note Legali
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