guide Proteggere la tua privacy sul web e quando navigate in servizi online


Navigare nel cyberspazio da casa propria può fornire un'illusione di riservatezza mentre in realtà motori di ricerca quali AOL, Bing, Yahoo e Google rilevano ogni mossa che fate nel Web. Di fatto, anche i provider di servizi Internet hanno iniziato a utilizzare tecnologie che tengono traccia delle attività on-line dei loro abbonati. Questa pratica, nota come rilevazione comportamentale, è un metodo che gli operatori di mercato utilizzano per proporre agli utenti pubblicità, contenuti o prodotti on-line basati sulle abitudini di navigazione individuali e sulla cronologia degli acquisti effettuati.

Come scrive Symantec, leader globale di soluzioni per la sicurezza, la traccia delle attività in Internet recenti consente ai motori di ricerca di assemblare un profilo dell'utente che può essere venduto o condiviso con altri inserzionisti. I fautori della rilevazione comportamentale difendono la pratica facendo notare che i dati memorizzati sugli utenti sono anonimi in quanto la maggior parte degli inserzionisti non associa ai profili nomi o altre informazioni atte all'identificazione personale. Inoltre, essi sostengono che, data l'enorme quantità di informazioni presenti nel Web, la rilevazione delle abitudini di navigazione contribuisce a fornire le informazioni e i prodotti che hanno maggiori probabilità di attinenza con ogni singolo utente.

Tuttavia la U.S. Federal Trade Commission non è dello stesso parere. “Sono preoccupato…del fatto che la mia condotta on-line venga monitorata tra i vari siti Web…e non vi è alcun segno evidente o autorizzazione esplicita di queste pratiche”, ha dichiarato il commissario Jon Leibowitz in occasione di un forum FTC sulla rilevazione comportamentale. Per ridurre al minimo queste intrusioni e proteggere la vostra privacy il Center for Democracy and Technology consiglia di adottare le seguenti procedure per difendere le abitudini di navigazione sul Web dagli occhi indiscreti degli operatori di mercato:
  • Cancellate la vostra cache. I dati della vostra navigazione rientrano nella sfera della vostra privacy personale, specialmente se condividete un computer o navigate al lavoro. Per proteggere la vostra privacy, al termine di ogni sessione cancellate i file temporanei accumulati in Internet dal vostro browser e la cronologia di navigazione.
  • Rifiutate i cookie non necessari. Alcuni cookie vengono utilizzati per rilevare la vostra cronologia di navigazione a fini promozionali. Configurate il vostro browser Web in modo che venga sempre segnalato quando un sito tenta di inviare un cookie. Questo vi consente di rifiutare i cookie dei siti Web se desiderate navigare in modo anonimo. In genere, la configurazione dei cookie è disponibile nella sezione “privacy” o “sicurezza” delle opzioni o preferenze Internet del browser.
  • Utilizzate software di anonimato. Il software di anonimato, o anonymizer, impedisce di rilevare le vostre attività in Internet mascherando il vostro indirizzo IP e nascondendo qualsiasi informazione personale.
  • Nascondete il vostro indirizzo di e-mail. Gli anonymous remailer sono servizi di computer gratuiti che consentono di inviare messaggi senza rivelare il vostro nome o l'indirizzo di e-mail.
  • Consultate le informative sulla privacy. Quando vi registrate o vi accingete ad effettuare transazioni con un sito Web, leggete la sua informativa sulla privacy per vedere come verranno utilizzate le vostre informazioni. Non trattare mai con un sito che non ha un'informativa sulla privacy stabilita chiaramente.
L'Unione Europea è intenzionata a esercitare il suo potere normativo per regolamentare le pratiche di rilevazione comportamentale. La mossa dell'UE arriva dopo che migliaia di utenti di Facebook hanno firmato una petizione per protestare contro la nuova pratica del sito di social networking di segnalare ai membri gli acquisti on-line dei loro amici. Uno dei problemi legati alla rilevazione comportamentale è che migliaia di siti condividono e confrontano continuamente le informazioni sugli utenti; un utente anonimo su un sito può diventare facilmente un utente conosciuto su un altro sito. “Credo che tutti noi dovremmo essere preoccupati, anche parecchio, del fatto che la ricerca e la navigazione anonima possa essere ricondotta a persone, individui specifici, e che non tutte le informazioni che le aziende hanno raccolto su di noi sono protette da possibili violazioni dei dati”, ha aggiunto il commissario Leibowitz. Source: Symantec

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