Nessun attacco hacker per il test IPv6, Facebook e Google soddisfatti


I maggiori siti Internet e i più importanti fornitori d'accesso di tutto il mondo, tra cui Facebook, Google e Limelight Networks, si sono riuniti, insieme a più di 1000 altri partecipanti, per celebrare la Giornata mondiale dell'IPv6 e testare a livello globale il nuovo protocollo Internet, l'IPv6. L'evento ha permesso un "volo di prova" coordinato di 24 ore, contribuendo a dimostrare che i più importanti siti Internet al mondo sono ben collocati per affrontare la transizione verso una rete Internet globale basata sull'IPv6, protocollo che consentirà la crescita esponenziale della rete.

Gli esperti di sicurezza ritenevano probabile che gli hacker avrebbero sfruttato le debolezze della tecnologia emergente per lanciare attacchi DDoS (Distributed Denial of Service) durante le 24 ore di test (8 giugno 2011, primo test mondiale per l'IPv6). "Negli ultimi mesi abbiamo osservato un incredibile aumento di attacchi DDoS", ha raccontato Ron Meyran a Computer World, direttore marketing della sezione security products della Radware, un’azienda di network device che non ha partecipato alla giornata celebrativa: "Attaccare sarà ancora più semplice perché probabilmente il traffico procederà senza le adeguate ispezioni e a rilento". Infatti, spiega Meyran, i nuovi header dei pacchetti IPv6 sono ben quattro volte più grandi di quelli IPv4. Questo vuol dire che router, firewall e altri device dovranno processare molti più dati, diventando facili prede di attacchi DDoS. 

"I content provider dovranno assicurarsi di essere appropriatamente protetti",  ha detto Jean McManus, direttore esecutivo della Verizon che, invece, ha partecipato ai test. Ma tutto a quanto pare è andato per il meglio. Infatti, a distanza di poche ore dalla conclusione dello storico evento, Facebook ha tracciato un primo bilancio e riferisce di aver attivato con successo IPv6 sul sito per 24 ore, con ottimi risultati. Facebook ha visto più di 1 milione di utenti raggiungerlo su IPv6. Secondo Donn Lee, uno degli ingegneri del social network che più si è impegnato nel predisporre l'infrastruttura di rete di Facebook in vista del test, tutto sarebbe andato per il meglio: "Siamo felici che non abbiamo visto un aumento del numero di utenti in cerca di aiuto dal nostro Centro assistenza." 

"La stima del 0,03% degli utenti che possono essere stati colpiti avrebbero sperimentato lento caricamento della pagina durante il test. Sulla base dei risultati incoraggianti, abbiamo deciso di lasciare che il nostro sito per gli sviluppatori sia dual-stack, supportando sia l'IPv4 e IPv6. E continueremo ad adeguare il nostro codice base intero e strumenti per supportare IPv6. Siamo lieti di aver aderito con la Internet Society, le principali società del web, e altri operatori del settore il supporto IPv6 per questa giornata di test. E' stata una grande opportunità per testare le nostre infrastrutture e la prontezza IPv6. IPv6 è vitale per la continua crescita di Internet, IPv6 e World Day è stato un grande passo avanti nella promozione del protocollo", ha dichiarato

"Ci auguriamo che il successo globale del test di 24 ore incoraggerà altri operatori del settore per stabilire affidabile connettività IPv6 e sviluppare robusti prodototti IPv6 prodotti". Anche Google conferma sul suo blog il successo dell'iniziativa rilevando di aver notato un aumento pari al 65% del traffico IPv6 diretto ai siti ed ai servizi della società. Anche i tecnici del colosso di Mountain View non avrebbero evidenziato alcun problema e non c'è stato il bisogno, in nessun caso, di disattivare il supporto IPv6. Google aveva stimato che solamente lo 0,05% degli utenti avrebbe sperimentato delle difficoltà (mancata attivazione del fall back su IPv4 collegandosi ai servizi della società, a Facebook, a Yahoo! od a Bing). 

"La Giornata Mondiale IPv6 è finita, e l'accesso ai servizi IPv6 di Google rimane attivato solo per gli utenti del programma di Google per IPv6. Abbiamo rilevato l'aumento di circa il 65% di traffico IPv6 rispetto al solito, abbiamo visto nessun problema significativo e non ho dovuto disabilitare l'accesso IPv6 per le reti o servizi. Nel corso delle prossime settimane, lavoreremo insieme con gli altri partecipanti per analizzare i dati che abbiamo raccolto, ma, almeno in superficie, il primo test globale di IPv6 è passato senza incidenti", ha dichiarato Lorenzo Colitti, ingegnere di rete di Google. Con ipv4 erano disponibili circa 4,3 miliardi di indirizzi ip a 32 bit. Con ipv6 gli indirizzi contengono una quantità di informazioni quattro volte maggiore (128 bit).

Nessun commento:

Posta un commento