Dopo la pagina che annunciava le foto del ritrovamento della piccola Yara, la tredicenne scomparsa da quasi un mese a Brembate Sopra, il marketing selvaggio e di pessimo gusto alza il tiro. Il solito sito ha pubblicato la falsa notizia del ritrovamento di Yara Gambirasio. Lo ha denunciato il comitato di vigilanza sulla tv e sui media Osservatorio antiplagio, segnalando la falsa informazione diffusa dal sito al ministero dell'Interno e alla Polizia Postale.
Per definire questa tipologie di pagine-bufala, che ricorrono al protocollo open graph di Facebook, Protezione Account ha già coniato un nuovo termine: "Cowjacking". Per chi non fosse a conoscenza, spieghiamo che il protocollo Open Graph consente di integrare le pagine web nel grafico sociale. Compreso l'Open tag Grafico nella pagina Web, che rende la pagina equivalente ad un pagina Facebook. Ciò significa che quando un utente fa clic sul pulsante like nella pagina, viene effettuata una connessione tra la pagina e l'utente.
La pagina che utilizza il protocollo apparirà nella "sezione" Interessi e preferenze del profilo utente, dove si avrà la possibilità di pubblicare gli aggiornamenti per l'utente. Ma tornando alla nuova definizione, ovviamente ci riferiamo a pagine che sono delle bufale ma al tempo stesso 'spingono' l'utente a spammare i loro post sulle bacheche dei profili (e dunque visibili sulla home page degli amici). Sulla pagina, nell'aspetto simile al sito di Facebook, troviamo le solite istruzioni per autopromuoversi ed aumentare il numero di iscritti alla pagina stessa:
"Segui i semplici passi per vedere le foto.
PASSO 1 Clicca sul pulsante Mi Piace qua sotto
PASSO 2 Clicca sul pulsante Condividi qua sotto e condividi per continuare
Più di 15.000 utenti sono caduti nella trappola e avrebbero cliccato sulla pagina. Precisiamo che coloro i quali hanno cliccato sul "Mi piace" e hanno "condiviso" il post sulla propria bacheca, non installano malware sul proprio pc, ma avranno contribuito ad aumentare il numero degli iscritti alla pagina. Infatti, come già detto, il post sarà visibile sulla propria bacheca e nella home page degli amici. Naturalmente, dopo aver eseguito la procedura descritta non visualizzerete alcuna intervista.
Come in tutti questi ed in altri casi in giro su Facebook e per il web, la pagina sfrutta la curiosità morbosa dell'utente. Per rimuovervi dagli iscritti collegatevi alla pagina di modifica delle attività su Facebook, cercate la pagina 'incriminata' e rimuovere la vostra preferenza, dunque confermate la scelta cliccando su "Salva". Inoltre non dimenticate di rimuovere il post dalla vostra bacheca e di contrassegnarlo come spam.
Una trovata pubblicitaria, di pessimo gusto, proprio come già successo con la povera Sarah Scazzi. «Bisogna intervenire con urgenza per individuare i responsabili dell'iniziativa, tanto deprecabile quanto di cattivo gusto, ed oscurare sia la pagina web che il gruppo da Facebook» ha commentato il coordinatore dell' "Osservatorio Antiplagio" Giovanni Panunzio. Come al solito in questi casi ed altri casi similari, non credete a promesse di visualizzazioni eclatanti e prestate attenzione quando vi trovate al di fuori del sito di Facebook.com.
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