Facebook ha deciso di cedere alle continue pressioni di quanti chiedono, ormai da tempo, un maggiore controllo per proteggersi dai casi, sempre più in aumento, dei cosiddetti "pervertiti online". Ogni utente potrà accedervi dalla propria homepage e aggiungere la pagina al profilo o fra i preferiti per denunciare l’utilizzo inappropriato del sito da parte di altre persone.
Sarà lanciato da oggi il nuovo progetto del "panic button", ossia un'applicazione nuova che consentirà ai giovani frequentatori del social network, di età compresa tra i 13 e i 18 anni, di segnalare tutti quei comportamenti ritenuti "sessualmente sospetti e pericolosi". L'utente minorenne potrà accedere al pulsante "salva vita" dalla propria homepage, aggiungendo semplicemente la pagina al profilo per denunciare l'uso inappropriato e inadeguato del sito da parte di terzi.
Le richieste pressanti per una maggiore sicurezza anche sul Web erano state avanzate proprio dal Governo britannico, a seguito dell'uccisione di una ragazzina 17enne, Ashleigh Hall, violentata ed ammazzata da un uomo conosciuto tramite social network, lo stupratore Peter Champman. Il Governo inglese aveva quindi chiesto agli amministratori di acebook che il "panic button" fosse collegato al sito del "Child Exploitation and Online Protection Center", l'Ente specializzato nella prevenzione di abusi.
E, a seguito di alcuni ripensamenti tendenti al "no" degli amministratori, la situazione sembrerebbe ora sbloccarsi. Il Consigliere britannico per la sicurezza online, Tanya Byron, ha proposto le linee guida da adottare in rete che saranno presentate dalla stessa all’esecutivo. Oltre al pulsante di protezione per i minori sono previste anche alcune "fonti di aiuto" rivolte ai genitori per poter controllare meglio i figli quando navigano sul Web, precludendo l’accesso a pagine non adatte ai minori e di contenuto volgare o violento.
Come sottolineano i giornali inglesi, con «Daily Mail» e «Sun» da mesi in prima linea nella battaglia contro gli abusi sessuali online ai danni di minori, si tratta di una grande vittoria per il «Child Exploitation and Online Protection Centre» ma anche per lo stesso «Facebook», che nel recente passato aveva snobbato precedenti richieste di inserire un «panic button» e per questo era stato accusato di arrogante compiacenza nei confronti della pedofilia in rete.
Fonte: http://www.corriere.it/
Tag: Facebook News, Facebook Sicurezza, Pedofilia
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