Vasta operazione contro la pedopornografia condotta dalla polizia postale di Torino in collaborazione con l'Europol e l'Fbi. Sei italiani sono finiti in manette in altrettante regioni (Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Campania, Basilicata, Sicilia e Sardegna). Sgominata un'organizzazione internazionale dedita alla produzione e diffusione via internet di immagini e filmati a sfondo sessuale con persone di età inferiore ai 18 anni.
L'indagine - condotta assieme al Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online e coordinata dalla Procura di Torino - è durata due anni ed è stata svolta con agenti sotto copertura che sono riusciti, superando numerosi ostacoli, ad entrare in confidenza con i pedofili e a smascherarli dopo aver avuto accesso ai loro siti internet con immagini e video di pornografia con bambini e adolescenti.
Gli agenti sono riusciti a infiltrare riservatissimi canali di comunicazione in tempo reale, all'interno dei quali hanno fatto uscire allo scoperto pedofili che, accettando l'amicizia degli agenti, hanno consentito l'accesso a video e immagini realizzate mediante lo sfruttamento sessuale di soggetti minori. Ogni pedofilo individuato subirà i procedimenti giudiziari previsti dai singoli codici penali di ogni Stato. I due Paesi maggiormente interessati dall'operazione sono Germania e Stati Uniti, rispettivamente con 17 e 11 persone coinvolte.
«Si tratta di un'operazione di portata colossale - ha detto il procuratore capo di Torino, Giancarlo Caselli - che ha visto le autorità italiana operare in collaborazione con l'Eurojust, la struttura europea creata con il compito di combattere il crimine organizzato. Le riunioni operative, durante le quali abbiamo informato i colleghi esteri consegnando loro dossier su quanto accertato durante le indagini, si sono svolte all'Aja».
Un maestro di sostegno di scuola elementare (nel suo computer aveva 83mila file pedopornografici), un programmatore informatico, due operai, uno studente e un disoccupato. Sono le sei persone italiane arrestate rispettivamente a Matera, Bolzano, Forli', Cagliari, Catania e Caserta nell'ambito dell'operazione 'Inglorious', partita due anni fa con un arresto in flagranza a Torino e che ha coinvolto 76 persone di 27 stati, non solo Europei ma anche extraeuropei.
Tutti incensurati, di eta' compresa tra i 20 e i 30 anni, tutti celibi, i sei sono stati arrestati in flagranza di reato: gli agenti si sono presentati nei loro appartamenti mentre altri colleghi, sotto copertura, da Torino stavano con loro chattando via computer, per evitare che i destinatari dei provvedimenti attivassero strumenti di criptazione che impedissero agli inquirenti di recuperare il materiale pedopornografico.
L'operazione, che era partita nel marzo del 2008 con l'arresto, nel torinese, di un ingegnere elettronico milanese, spesso in Germania per lavoro, ha portato al sequestro di video e immagini che gli inquirenti hanno definito raccapriccianti e in taluni casi crudeli. Vittime degli abusi bambini, maschi e femmine, tra pochi mesi e i dodici anni, che ora gli inquirenti stanno cercando di indentificare.
Su alcuni di loro, come risulta dalle immagini, i pedofili avevano scritto con un pennarello il proprio nick name. Inoltre e' stato accertato che alcuni degli arrestati, per adescari i minorenni, si erano creati profili su alcune chat con identita' completamente false, di ragazzine minorenni. Ora le indagini proseguono per accertare se i video messi in rete siano stati anche autoprodotti dagli arrestati. Vie: Adnkronos/Leggo
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